Un sistema informativo pubblico-privato che, attraverso la promozione di intese interprofessionali e accordi di filiera, integra banche dati istituzionali e piattaforme tecnologiche aziendali, in un circuito, settoriale e territoriale, aperto alle utenze pubbliche e private.

E’ il frutto di un lavoro dell’Ismea, Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare che, su incarico del Mipaaf, ha realizzato un sistema innovativo di tracciabilità volontaria in grado di favorire un approccio consapevole da parte del consumatore e di supportare sia la Pubblica amministrazione, nel suo ruolo di garante della sicurezza alimentare e della trasparenza di mercato, sia le imprese private, nella creazione di valore aggiunto.
Il sistema e la rete infrastrutturale di supporto sono stati presentati a Roma al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
All’incontro-dibattito “Trasparenza dei mercati, tutela del consumatore e sistemi innovativi di tracciabilità: il caso pilota della filiera ortofrutticola”, moderato dal giornalista Antonio Lubrano, sono intervenuti il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, il presidente dell’Ismea, Arturo Semerari, il presidente Fedagromercati, Ottavio Guala ed il presidente Federconsumatori, Rosario Trefiletti.

Gli effetti della globalizzazione e la svolta impressa al mercato con l’introduzione delle nuove regole della Pac stanno orientando il sistema agroalimentare italiano verso la valorizzazione della qualità dei prodotti, la tipicità, la tutela e il rilancio del territorio.
E’ sulla base di questi indirizzi che va affermandosi la consapevolezza sul ruolo dell’informazione quale elemento strategico di distinzione e valorizzazione dell’offerta, nonché principale veicolo di stimolo e di tutela del consumatore, anche sul piano del diritto alla salute.
Attraverso il progetto-pilota sulla filiera ortofrutticola, Ismea, in collaborazione con i Centri agroalimentari italiani, ha avviato la sperimentazione di un sistema volontario di tracciabilità dei prodotti ortofrutticoli freschi nei mercati di Fondi e Bologna. Lo strumento, che individua i Centri agroalimentari all’ingrosso come pivot operativi del test, definisce, tra l’altro, una codifica unica dei prodotti e introduce nuove forme contrattuali e accordi di filiera a garanzia di una maggiore trasparenza dei mercati.
L’obiettivo è di passare dalla fase di sperimentazione a quella operativa, favorendo l’estensione e la diffusione delle tecniche e dei sistemi di tracciabilità attraverso una sempre più stretta e efficace collaborazione tra soggetti pubblici e privati.