Mentre si sta entrando nella seconda parte della stagione 2023 delle ciliegie, con il Trentino che ha appena dato il via alla raccolta, diamo uno sguardo alle principali tendenze dell'innovazione varietale del ciliegio dolce.
Se ne è parlato, durante un workshop approfondito, all'edizione 2023 di Macfrut. Proprio l'ideatore del Salone del Vivaismo, una delle novità della fiera che si svolge a Rimini, il professore Stefano Lugli dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, per anni ha guidato il gruppo di ricerca sull'innovazione varietale del ciliegio dell'Università degli Studi di Bologna ed era ovviamente presente al seminario. "Secondo una stima - ha detto Lugli - nel mondo sono attivi cinquanta programmi di miglioramento genetico. Da quando si è iniziato a lavorare sul ciliegio, gli obiettivi del breeding sono cambiati. Oggi la ciliegia non è più un frutto stagionale, è un frutto internazionale, destagionalizzato che si coltiva in tutte le parti del mondo".
"Ci sono Paesi emergenti - ha continuato - che hanno puntato sull'esportazione, e per esportare la ciliegia deve avere determinati valori. Bisogna lavorare poi su varietà extraprecoci o tardive, per allungare il calendario. Fertilità e produttività sono importanti per chi crea varietà, è un discorso che va portato avanti però assieme al modello d'impianto del ceraseto. È importante poi puntare sulla costanza di produzione ed evitare i picchi. C'è molto lavoro da fare inoltre per quanto riguarda tolleranze e resistenze alle avversità. I calibri ricercati sono sempre importanti, quando si parla di un calibro 28 millimetri, va stabilita che percentuale di raccolto rientra in quel calibro. Se la distribuzione è ampia da 20-22 fino a 30 millimetri, per un produttore non è una buona varietà".
Dove va il miglioramento genetico del ciliegio?
Presenti al workshop relatori internazionali che hanno presentato le principali novità e le linee di ricerca, delineando le tendenze dell'innovazione genetica per quanto riguarda, appunto, il ciliegio dolce.
Per la Società francese Cot International che, oltre che su ciliegia, è impegnata nel miglioramento genetico di albicocche e prugne, c'era Marie Laure Eteve. "Al primo posto fra i criteri di selezione c'è il gusto, ci vogliono un buon grado Brix e un ottimo colore, oltre alla durezza. Un criterio importante poi nelle nostre selezioni è la tolleranza al cracking".
La novità più recente di Cot è Sun Pop COT 12-09, autofertile, maturazione attorno al 25 maggio, dolcezza, 24,3° Brix, consistenza, 72 Durofel. Nel processo di selezione, le nuove varietà vengono messe alla prova in Francia, in tre diverse aree, in Germania, Belgio e Italia. Per valutare l'adattamento al basso fabbisogno di freddo, una necessità sempre più pressante visti gli inverni miti, Cot International lavora nella zona di Murcia, Spagna.
A raccontare le novità di Jki, il tedesco Federal Research Centre, c'era il selezionatore Mirko Schuster. "Per avere successo - ha detto - il prerequisito è un buon materiale di partenza, oltre a collezioni di ciliegi. Ad oggi abbiamo più di 10mila semenzali in valutazione. Fra i nostri obiettivi di ricerca ci sono la qualità, declinata in dolcezza, durezza e calibro, l'allungamento del calendario e le resistenze alle avversità. In particolare quello che cerchiamo sono genotipi resistenti a necrosi fogliari, ritorni di freddo primaverili e lesioni".
L'ungherese Naik Fruitculture Research Institute era rappresentato dalla ricercatrice Zsuzsanna Békefi. "Fra i nostri obiettivi, c'è quello di poter avere frutti che resistano alle gelate tardive e puntiamo quindi a ritardare il periodo di fioritura. La qualità è da sempre fra i nostri obiettivi, quindi puntiamo a un calibro maggiore di 30 millimetri, a una polpa più dura e un aroma migliore. Speriamo poi di ottenere ciliegie molto precoci o molto tardive".
La novità di Naik è Magdolna, non ancora rilasciata. Secondo la scheda presentata durante il workshop, Magdolna è di colore rosso scuro, 30 millimetri di calibro, un grado Brix fra i 18 e i 20 e una consistenza fra i 75 e gli 80 Durofel. Magdolna si colloca sette, dieci giorni dopo Burlat.
Non poteva mancare una rappresentanza italiana, Bettina Riedel, dell'Università degli Studi di Bologna, che ha raccontato la serie Sweet®. L'ultima varietà rilasciata è Sweet Dave™, con raccolta precoce, uniformità di maturazione, pezzatura del frutto elevata: l'80% delle ciliegie si trova nel range 30-32 millimetri. Come spiegato dal professor Stefano Lugli, che firma assieme a Riccardo Correale e Michelangelo Grandi come costitutore la serie Sweet®, è importante lavorare su linee varietali "per creare fidelizzazione fra chi crea, chi diffonde e chi deve coltivare".
La serie Sweet® ha avuto grande successo, particolarmente in Cile. Proprio il Cile da inizio Anni Duemila sta vivendo un boom, ha scoperto la ciliegia. Il Paese è passato dai circa 6mila ettari dell'anno 2000 ai 49mila del 2021 (dati FaoStat) ed è il primo esportatore al mondo. "La maggior parte della nostra esportazione è verso l'Asia, in particolare verso la Cina", ha detto Marlene Ayala, ricercatrice della Pontificia Universidad Católica de Chile. Da tredici anni la Pontificia Universidad ha iniziato un programma di miglioramento genetico del ciliegio, la prima varietà sarà rilasciata nel 2030.
Alejandro Navarro Diaz, ricercatore cileno di Meda Cherry/IVU ha spiegato: "Le ciliegie devono sopportare quattro settimane di viaggio, il 95% della produzione infatti è per l'esportazione. Il nostro problema è il post raccolta. Abbiamo lavorato sul tema con aziende californiane per testare come le nostre varietà si comportino nel post raccolta. Il parametro minimo di durezza è 80 Durofel".
Per quanto riguarda i portinnesti era presente a Rimini Cdb Rootstocks, Consorzio tedesco che ha rilasciato GiSelA®, serie che si caratterizza per il controllo della vigorìa dell'albero. Al momento Cdb sta lavorando su cinque nuovi cloni che sono in prova. "Puntiamo ad avere maggiore resistenza al caldo e alla siccità - ha detto Johannes Feldmann di Cdb - mantenendo o superando le caratteristiche di pezzatura, qualità e produttività precedenti".
E in Italia, fra i centri che valutano i nuovi portinnesti c'è anche Battistini Vivai che, con Alice Patella, era presente al workshop che si è tenuto a Macfrut 2023. Con il laboratorio all'avanguardia di micropropagazione, Battistini Vivai è specializzato, fra le altre cose, in portinnesti. I ceraseti, sempre di più, sono ad alta ed altissima densità e hanno quindi bisogno di portinnesti nanizzanti o semi nanizzanti. Alice Patella si è concentrata sulla serie Krymsk®, al momento il vivaio ha in propagazione otto nuove selezioni. Stanno valutando la tolleranza alle gelate, alla salinità, a pH elevati oltre che precocità, ancoraggio delle radici e vigore. La maggior parte delle selezioni sta mostrando resistenza alla peronospora e all'Agrobacterium.
Per chiudere, dalla Repubblica Ceca Lubor Zeleny della Vsuo ha raccontato come si stiano concentrando, oltre che sulla qualità e sulle caratteristiche richieste dal consumatore, su problematiche che stanno diventando sempre più pressanti, come siccità e ritorni di freddo. "Nel 2022 - ha spiegato - abbiamo avuto -7° ad aprile", resistenza al cracking e necrosi fogliari oltre che buona conservabilità. "Le spaccature - ha continuato il ricercatore - sono un grave problema. Fra le caratteristiche che ci interessano molto c'è anche il basso fabbisogno di freddo, ma su questo ancora dobbiamo lavorare. Le nostre parole chiave sono test, esperimenti, prove, per trovare gli ibridi migliori. Stiamo facendo prove in tutto il mondo".