La corilicoltura ha vissuto nell’ultimo decennio una forte crescita a livello globale. Le superfici coltivate sono aumentate, così come il potenziale produttivo. Circa il 65% della produzione mondiale e dislocata in Turchia seguita da Italia (11% nel 2019-2020), Stati Uniti e Azerbaijan (5% ciascuno).
In Italia, secondo l'Istat, nel 2021 la superficie destinata al nocciolo era di oltre 92mila ettari, con un aumento di 20mila ettari negli ultimi 10 anni. Il 96% delle superfici è localizzato in 4 regioni: Piemonte (29%), Lazio (28%), Campania (24%) e Sicilia (16%). Nel periodo 2010-2021, la produzione è cresciuta fino a 118mila tonnellate anno, registrando un +10% rispetto al precedente quinquennio (2010-2015). L’Italia rimane però un forte importatore riuscendo a coprire solo una quota variabile tra il 53 e l’89% del fabbisogno interno.
L’aumento delle superfici investite, oltre all’ammodernamento dei nuovi impianti, ha dunque impattato positivamente sul trend di crescita italiano. Tuttavia la concorrenza estera è molto forte e può contare su costi di produzione spesso più bassi. Servono quindi strategie volte alla massimizzazione delle produzioni che siano attente alla sostenibiltà.
Irrigare per produzioni abbondanti
Una corretta e bilanciata irrigazione del nocciolo è un valido strumento a disposizione di tutti i corilicoltori per sfruttare al meglio i propri impianti.
Il nocciolo, per mantenersi in uno stato di stress idrico controllato, richiede nel corso della stagione un apporto irriguo di circa 800 millimetri di acqua. Questi volumi evitano stress idrici più gravi e migliorano notevolmente la produttività degli impianti. Ad esempio, a fine stagione i noccioleti irrigui mostrano mediamente il 20-25% di gusci vuoti in meno rispetto a quelli non irrigati.
Testimonianza dell'Azienda Agricola Santa Caterina sui sistemi Irritec per l'irrigazione dei noccioleti
In quest'ottica, l'irrigazione a goccia, se ben gestita, è in grado di fornire acqua e nutrienti in modo localizzato ai noccioli evitando l'instaurarsi di stress idrici o squilibri nutrizionali, che impatterebbero sulla produzione di frutti.
Quale impianto scegliere? Le risposte di Irritec
Per scegliere il corretto sistema di ali gocciolanti, che di norma opera con portate orarie di 1,6-2,1 litri, è necessario valutare diversi fattori come pendenza, tessitura e struttura del terreno, ma anche i sesti di impianto dei noccioli.
In caso di impianti su terreni inclinati è meglio optare per gocciolatori autocompensanti. Irritec consiglia Multibar C e Multibar F, rispettivamente un gocciolatore cilindrico e uno piatto. Entrambi i modelli possono operare tra i 0,5 e i 4 Bar di pressione senza variare l'erogazione di acqua.
Sistema di irrigazione a goccia con ali gocciolanti Multibar su di un giovane impianto di nocciolo
(Fonte foto: Irritec)
La distanza tra i gocciolatori varia a seconda delle caratteristiche dei terreni:
- per i terreni pesanti 0,75-1 metro;
- per i terreni di medio impasto 60-70 centimetri;
- per i terreni più drenanti 50 centimetri.
Infine, che si tratti di un impianto nuovo o pre esistente, è meglio installare 2 ali gocciolanti per filare con almeno 4 gocciolatori per pianta (soprattutto in presenza di terreni sciolti) in modo da fornire acqua in modo omogeneo a tutti i noccioli.
Nei moderni impianti intensivi la soluzione ottimale è utilizzare spaziature ridotte tra i gocciolatori, circa 50 centimetri, mentre negli impianti più vecchi, dove la distanza tra le piante è elevata, è meglio utilizzare gocciolatori esterni autocompensanti iDrop, che garantiscono un'ampia gamma di portate orarie.
Subirrigazione: acqua e nutrienti nel punto giusto
Molte aziende agricole si sono recentemente orientate verso la subirrigazione, qui l'ala gocciolante non è più a livello del terreno ma interrata. Questa pratica facilita la meccanizzazione delle operazioni colturali e ottimizza la distribuzione di acqua e nutrienti direttamente a contatto con le radici.
Tuttavia le ali gocciolanti interrate, nello specifico i gocciolatori, potrebbero essere danneggiati e ostruiti dalle stesse radici. Per queso Irritec consiglia l'ala gocciolante Multibar Rootguard dotata di fabbrica di un additivo ad azione repellente nei confronti degli apici radicali.
Impianto di subirrigazione con ala gocciolante Multibar C Rootguard resistente alle occlusioni radicali
(Fonte foto: Irritec)
Anche in caso di subirrigazione è consigliato utilizzare una doppia ala gocciolante, nonché adottare tutti i componenti utili a mantenere l'impianto efficiente e in funzione a lungo, quali sfiati d'aria e collettori di scarico.
Fertirrigazione, il controllo delle dosi prima di tutto
Per affiancare alla tradizionale irrigazione la distribuzione dei nutrienti - sostanze NPK fondamentali per lo sviluppo dei noccioli - l’impianto dovrà regolare le dosi erogate in funzione dell'effettivo fabisogno dei terreni.
Irritec propone il suo sistema Commander NPK in grado di iniettare in modo proporzionale alla porta i nutrienti e di valutare la natura chimica dell’acqua (pH e conducibilità elettrica) per evitare reazioni chimiche avverse.
Il programmatore Irritec Commander NPK automatizza la gestine della fertirrigazione
L’importanza della filtrazione
Che si tratti di microirrigazione o subirrigazione, con o senza fertirrigazione, è importante che a monte dell'impianto a goccia vi sia un sistema di filtrazione. Questo avrà caratteristiche differenti in base all'origine e alle caratteristiche fisico chimiche dell'acqua.
Se l'approvigionamento idrico proviene da bacini, laghi o corsi d’acqua, Irritec consiglia di impiegare filtri a graniglia con controlavaggio automatico. Mentre, se le acque provengono da pozzi e hanno una forte presenza di sabbia, è bene utilizzare filtri a idrociclone. In entrambi i casi sono necessari anche filtri di sicurezza (a rete o a dischi) dimensionati in funzione della portata dell’impianto.