Grazie alla tecnologia si sono risolti molti problemi, come il monitoraggio del flusso di semi nei distributori, oggi effettuato grazie a fotocellule. Ma é nelle seminatrici di precisione, adoperate per colture come il mais, il girasole, la soia o la colza che lo sviluppo tecnologico ha permesso di fare importanti passi avanti.
L'elettrificazione della trasmissione dell'elemento di semina é certamente una delle innovazione che maggiormente ha impattato sulla capacità delle seminatrici di operare con precisione ad alte velocità e per questo si sta diffondendo con rapidità tra quegli agricoltori e contoterzisti che vogliono ottimizzare il proprio lavoro.
“L'elettrificazione della distribuzione ha suscitato interesse nel mercato perché permette di seminare con massima precisione anche a velocità elevate, riducendo al minimo i rischi di seme doppio o fallanze”, spiega a Macgest Carlo Bisaglia, ricercatore del centro Crea-Ing di Treviglio. “Le massime potenzialità si raggiungono tuttavia in un contesto di precision farming. La possibilità di selezionare il numero di semi per metro quadro consente infatti di variare la densità di semina sulla base di mappe di prescrizione, evitando ovviamente anche le sovrapposizioni”.
La seminatrice Maxi di Mascar monta il sistema Smart-Drive per la semina 'elettrica'
Se infatti fino ad oggi la velocità di distribuzione del seme era pre-impostata e dipendeva per l'alimentazione dal rotolamento delle ruote a terra (con tutti i problemi che questo comporta), oggi il rilascio del seme nel terreno é indipendente e azionato da un attuatore elettrico che varia la velocità del disco di distribuzione a seconda delle informazioni che provengono dalla cabina.
In zone ad alta densità, ad esempio su terreni fertili, il motore elettrico del distributore girerà più velocemente, mentre in terreni con meno potenzialità, come quelli sabbiosi, andrà più lento. In questo modo la densità di semina potrà essere variata sulla base di una mappa di prescrizione. Il motore elettrico rimarrà invece fermo nelle zone di campo già seminate, in modo da risparmiare seme ed evitare dannose sovrapposizioni.
La rivoluzione dell'elettrico
Ma come funziona la semina 'elettrica'? La seminatrice di precisione si compone di tre elementi principali: un assolcatore che apre il terreno, un elemento di semina che depone il seme e dischi che richiudono il suolo. L'elemento di semina può essere collegato ad una tramoggia centrale, ma solitamente ogni elemento ha un suo contenitore dal quale il seme scende in una camera dove é presente il disco distributore. Sul disco ci sono dei fori che trattengono il singolo seme grazie ad una pressione negativa esercitata sull'altra faccia del disco.Se nelle seminatrici di precisione tradizionali la velocità di rotazione del disco, e quindi la densità di semina, é pre-impostata e alimentata da rimandi meccanici dal rotolamento delle gomme, in quella elettrica il disco ruota grazie ad un motore elettrico che può variare a piacimento la sua velocità e quindi la densità di semina.
Forza di gravità? Anche no, grazie
Una volta che il seme si sgancia dal disco di distribuzione la forza di gravità lo attrae verso il suolo dove un ruotino di pressione lo ferma in posizione. Per semine ad alta velocità tuttavia lasciare alla gravità il compito di trasportare il seme fino al terreno significa mancanza di precisione. Il seme infatti può rimbalzare all'interno del tubo e ritardare la sua caduta al suolo, inficiando la precisione della distanza di semina.Il sistema di pressione-depressione di Maschio Gaspardo
Ecco perché alcuni costruttori, come Vaderstad con il sistema PowerShoot, hanno implementato sistemi a pressione che spingono in maniera attiva il seme lungo la parte terminale del tubo fino al terreno. In questo modo si riduce ancora di più la disomogeneità di semina. Grazie a questo accorgimento la casa svedese afferma di poter garantire una precisione di semina elevata anche procedendo ad una velocità di 17 chilometri orari, piú del doppio rispetto ad un'andatura convenzionale.
Per aumentare la vita delle sue seminatrici e diminuire la necessità di interventi di manutenzione, Kverneland ha implementato, ad esempio sulla Optima, un disco di semina che ruota insieme alla distribuzione che è supportata da cuscinetti sferici che la rendono stabile e consentono una grande regolarità anche a velocità di lavoro elevate. Il sistema, sottolinea l'azienda, necessita pertanto di poca depressione ed esclude perdite di seme dal disco.
Maxima 3 e a gestione elettrica di KUHN
Di Maschio Gaspardo invece, la trasmissione elettrica IsoTronic - Isobus ready -, presentata ad Eima 2016 e applicabile a molte seminatrici dell'azienda di Campodarsego. Il disco di semina viene gestito dal monitor direttamente in la cabina del trattore grazie ad un semplice cavo e al sistema Isobus Genius Master integrato. Per realizzare poi le potenzialità dell'agricoltura 4.0 appieno, Maschio Gaspardo ha sviluppato MG-Live, un sistema di connessione via rete mobile grazie al quale é possibile monitorare le performance della seminatrice da remoto o rendere più semplici le operazioni di assistenza tecnica.
Connettività e precisione grazie ai sistemi Maschio Gaspardo
Non solo colture estensive
Durante l'ultimo MacFrut Forigo Roter Italia si é aggiudicata il premio Innovation Award per Modula, una seminatrice di precisione elettrica destinata alle orticole. La macchina può infatti seminare attraverso film pacciamanti, offrendo la massima flessibilità e precisione per quanto riguarda la distanza di semina.I becchi che perforano il telo pacciamante possono essere variati nel numero (da due a quindici) e nella distanza. Il sistema, grazie alla presenza di sensori, rileva il passaggio del becco e rilascia il seme che finisce all'interno dell'elemento entrando nel terreno. La seminatrice non riceve l'alimentazione dalla presa di potenza della trattrice, ma dalle batterie stesse del mezzo (la classica tensione a 12 volt) che alimenta tutto il sistema di semina.