Ieri, 13 febbraio 2024, è giunta la conferma della deroga temporanea sul set aside accordata agli agricoltori: nel 2024 non sarà necessario tenere incolti il 4% dei seminativi aziendali, come previsto dalla Bcaa 8. La Commissione Europea ha adottato ufficialmente un Regolamento di esecuzione che concede un'esenzione parziale per gli agricoltori europei dalla regola della condizionalità sui terreni lasciati a riposo. Ciò fa seguito alla proposta della Commissione presentata il 31 gennaio e alle discussioni con gli Stati membri nelle riunioni dei comitati. Il Regolamento entra in vigore oggi, 14 febbraio, e si applicherà retroattivamente dal 1° gennaio per un anno, ovvero fino al 31 dicembre 2024.
L'esenzione parziale soddisfa diverse richieste di maggiore flessibilità, come richiesto dagli Stati membri per rispondere meglio alle sfide che devono affrontare gli agricoltori dell'Ue. Anche se restano molte riserve da parte degli agricoltori. Resta invariata l'esenzione totale da tale obbligo per le aziende agricole con meno di dieci ettari di seminativo.
Per le aziende da dieci ettari di seminativo in su, invece di mantenere terreni incolti o con caratteristiche improduttive sul 4% dei loro seminativi, gli agricoltori dell'Unione che coltiveranno colture azotofissatrici (come lenticchie, piselli o fave) e/o colture intercalari senza prodotti fitosanitari sul 4% dei loro seminativi possono essere considerati conformi alla così detta "Buona Condizione Ambientale ed Agronomica 8". Gli agricoltori che lo decidono possono, tuttavia, continuare a soddisfare l'obbligo con terreni lasciati a riposo o con caratteristiche non produttive.
Si tratta di un miglioramento della proposta inizialmente resa nota, che invece parlava di un 7% almeno di superfici aziendali così coltivate per compensare il 4% di incolto.
L'atto finale adottato consente inoltre agli Stati membri di modificare i propri regimi ecologici che sostengono le aree non produttive per tenere conto dello scenario di base alternativo previsto dalla condizionalità Bcaa 8. Sarà sufficiente una notifica alla Commissione Europea per aggiornare immediatamente gli Ecoschemi interessati.
Gli Stati membri che desiderano applicare la deroga a livello nazionale devono comunicarlo alla Commissione entro 15 giorni dall'entrata in vigore del Regolamento in modo che gli agricoltori possano essere informati il prima possibile.
La proposta della Commissione è attentamente calibrata per fornire il giusto equilibrio tra l'offerta di adeguati aiuti e flessibilità agli agricoltori che affrontano numerose sfide, da un lato, e la protezione della biodiversità e della qualità del suolo, dall'altro.
Von der Leyen "La misura offre flessibilità"
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha dichiarato: "Solo se i nostri agricoltori potranno vivere della propria terra potranno investire nel futuro. E solo se raggiungiamo insieme i nostri obiettivi climatici e ambientali, gli agricoltori potranno continuare a guadagnarsi da vivere. I nostri agricoltori lo sanno bene. Questa misura offre flessibilità agli agricoltori, continuando a premiarli per il loro lavoro cruciale nel promuovere la sicurezza alimentare e la sostenibilità dell'Ue. Presto presenteremo ulteriori proposte per contribuire ad alleviare la pressione che i nostri agricoltori devono affrontare".
Wojciechowski: "Decisione riflette circostanze straordinaria"
Janusz Wojciechowski, commissario all'Agricoltura, ha dichiarato: "Accolgo con favore la decisione di concedere un'esenzione parziale dalle Bcaa 8 - e credo che sarà accolta con favore anche da molti agricoltori in tutta l'Unione Europea. Riflette le circostanze straordinarie affrontate dalla nostra comunità agricola e dimostra che la Commissione ascolta, si impegna e risponde a queste esigenze in tempo reale".
Confagricoltura, resta lista eccessiva di condizioni
"Nonostante i miglioramenti ottenuti rispetto alla proposta iniziale, il provvedimento licenziato dalla Commissione non risponde alle esigenze degli agricoltori italiani". È critica la valutazione espressa ieri dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in merito al Regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Ue, sulla deroga all'obbligo di mantenere parte dei terreni agricoli incolti o improduttivi.
"La Commissione ha previsto una lista eccessiva di condizioni, che riducono fortemente l'efficacia della misura. Ciò è dimostrato anche dal voto contrario della delegazione italiana - prosegue Giansanti -. Il nostro obiettivo è quello di eliminare l'obbligo della destinazione non produttiva dei terreni dalla normativa in vigore sulla Pac, ma è necessaria una proposta legislativa della Commissione che sarebbe impossibile approvare prima della conclusione della legislatura europea".
Ecco perché si è resa necessaria una misura regolamentare che, però, sta dando risultati non soddisfacenti. "Da parte nostra, comunque, non rinunciamo a migliorare la situazione per gli agricoltori italiani. A tal fine - conclude il presidente di Confagricoltura - avanzeremo le nostre proposte alla Commissione in vista della presentazione del pacchetto sulla semplificazione che sarà licenziato per la riunione del Consiglio Agricoltura in programma il 26 febbraio, a Bruxelles".