Per gli agricoltori sono stati giorni, anzi, settimane, di proteste in Italia e in altri Paesi dell'Unione Europea, tanto da bloccare con i trattori le principali capitali europee, arrivando anche davanti alle sedi delle istituzioni europee a Bruxelles.
Il motivo? I malumori creati dalla nuova Politica Agricola Comune, ovvero quei fondi che l'Unione Europea stanzia per l'agricoltura. Un pacchetto di misure con obiettivi specifici, come quello di sostenere la produzione agricola europea, garantire un reddito equo agli agricoltori, proteggere la qualità dell'alimentazione e della salute, tutelare l'ambiente e contrastare i cambiamenti climatici.
Ma perché la Pac è stata al centro delle proteste agricole?
Per protestare in primis contro quelle misure approvate a Bruxelles che tendono a rendere più verde l'intera agricoltura comunitaria, per l'aumento dei costi delle materie prime e il costo del gasolio agricolo, i bassi salari e la concorrenza cosiddetta sleale di quei prodotti che arrivano da fuori Europa e che non rispettano gli stessi standard europei.
E come se non bastasse, gli agricoltori di ogni Paese membro hanno fatto delle osservazioni ben precise su altri aspetti. Nel caso dell'Italia, per esempio, sui sussidi all'agricoltura giudicati troppo bassi e su alcuni nuovi prodotti, come la farina di insetti, immessi sul mercato europeo.
Conti alla mano, cosa hanno ottenuto gli agricoltori?
Se sei curioso di scoprirlo guarda il video del nostro inviato a Bruxelles, Alessio Pisanò, dove in meno di cinque minuti spiega in modo molto semplice cosa è cambiato a seguito delle proteste agricole.
Tutto (in breve) sulle proteste degli agricoltori
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