Il Consorzio delle Cooperative Ortofrutticole Altoatesine Vog, specializzato nella produzione di mele da tavola, ha preso parte ad un progetto che si propone obiettivi ambiziosi: Sustainapple. La strategia mira a garantire e implementare la sostenibilità ambientale lungo tutte le fasi produttive, dal frutteto fino allo scaffale del negozio.


Sostenibilità: la frutticoltura altoatesina

La sostenibilità rappresenta da sempre uno degli aspetti più importanti della frutticoltura altoatesina. In Alto Adige, infatti, la coltivazione delle mele è per tradizione nelle mani di piccole aziende agricole a conduzione familiare: oltre 7 mila famiglie contadine che coltivano mediamente 2,5 ettari di terreno a testa.

Lo conferma Anna Oberkofler dell’ufficio stampa del Consorzio mele Alto Adige: "Si tratta di persone che da generazioni lavorano con la consapevolezza che i loro frutteti saranno tramandati alle generazioni successive, e quindi cercano di non intaccare la natura, l'ambiente e tutte le altre condizioni che favoriscono l'agricoltura. Oggi con il termine "sostenibile" si definisce ciò che sarà lasciato in eredità ai nostri figli e nipoti: bene, i contadini dell'Alto Adige hanno sempre lavorato pensando ai loro eredi, e continuano a farlo anche oggi".
 
La coltivazione delle mele è per tradizione nelle mani di piccole aziende agricole a conduzione familiare
La coltivazione delle mele è per tradizione nelle mani di piccole aziende agricole a conduzione familiare
(Fonte foto: Consorzio mela Alto Adige)

Nel territorio altoatesino la frutticoltura a scopi commerciali si pratica da oltre 150 anni e naturalmente nel corso della storia sono cambiate le condizioni e, di conseguenza, le sfide da affrontare. Ma l'Alto Adige ha sempre risposto cercando nuove strade e soluzioni che fossero caratterizzate da metodi di lavoro che tutelano l'ambiente. Non a caso l'Alto Adige è il maggior produttore di mele biologiche.
 

La strategia Sustainapple

Un ulteriore passo avanti per garantire la sostenibilità della filiera è stato fatto con la strategia Sustainapple. Il progetto ha cominciato a prendere forma già nel 2019 sotto la guida specialistica di Alfred Strigl e di Sylvia Brenzel. I due esperti lavorano per l'istituto austriaco Plenum da loro fondato e offrono consulenza a tantissime aziende e organizzazioni per tutte le questioni riguardanti la sostenibilità. Entrambi hanno maturato una particolare esperienza nel settore agricolo; Alfred Strigl è docente alla Boku, l'Università di risorse naturali e scienze biologiche di Vienna.

Dietro questo progetto, ad oggi, il consorzio Vog non è solo. Di fondamentale importanza è stata la collaborazione di tutti i soggetti interessati: imprese, organizzazioni e persone protagoniste del settore frutticolo dell’Alto Adige, come ad esempio il Centro di sperimentazione Laimburg e il Centro di consulenza per la fruttiviticoltura dell'Alto Adige, che da anni ormai accompagnano e supportano il lavoro dei coltivatori. Tutti insieme hanno individuato e definito degli obiettivi e misure comuni con l'idea di diventare esempi di sostenibilità e innovazione.

La strategia denominata "L'ABC della sostenibilità" è strutturata su un vero e proprio decalogo, in quanto sono stati elaborati 10 pacchetti di misure destinate a raggiungere 9 obiettivi. Queste misure vogliono contribuire al raggiungimento dei famosi 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile del pianeta fissati dalle Nazioni Unite (SDGs, Sustainable Development Goals), e sono suddivise in 3 principali campi d'azione: "La mela dell'Alto Adige come modello vincente conosciuto nel mondo", "Noi nutriamo le persone con alimenti sani" e "La natura come partner".

I dieci pacchetti di misure si occupano di informazione e sensibilizzazione, economia circolare, innovazione, sana alimentazione, famiglie contadine, natura e clima, salute delle piante, salute del suolo, acqua e biodiversità. Alcune azioni vengono intraprese di concerto con altri settori dell'economia agricola, come ad esempio l'industria lattiero-casearia e quella vinicola. 

Il programma dovrebbe essere portato a termine nel 2030 ma di anno in anno verranno presentati i risultati ottenuti. Il progetto valuterà il raggiungimento effettivo degli obiettivi anche mediante uno strumento di lavoro interno per tutti gli stakeholder coinvolti detto autotest. Esso permette di valutare da sé quanta sostenibilità c’è nel proprio ambito personale e quotidiano e quali sono i relativi margini di miglioramento.
 
Vog: sostenibilità in meleto
I tre principali campi d'azione sono: "La mela dell'Alto Adige come modello vincente conosciuto nel mondo", "Noi nutriamo le persone con alimenti sani" e "La natura come partner"
(Fonte foto: Consorzio mela Alto Adige)


L'esperienza di Vog

Vog ad oggi è un consorzio composto da 12 cooperative che raggruppano oltre 4600 aziende familiari e 11000 ettari di meleti lavorati. È da anni ormai che Vog ha messo al centro della propria azione il concetto della sostenibilità: dal 1989 coltiva le proprie mele in regime di produzione integrata ma parte della produzione segue anche il metodo di agricoltura biologica. I soci cercano di mantenere il naturale equilibrio presente nei frutteti, rispettando gli antagonisti naturali dei parassiti e solo in caso di bisogno ricorrendo a pratiche di controllo convenzionale. Vog commercializza 30 varietà di mele di marca (Südtiroler Apfel g.g.A®, Marlene®, Biosüdtirol®, Bio Marlene®, ecc.) in più di 65 Paesi nel mondo.

Con Sustainapple, Vog ha l'opportunità di elevare la qualità dei propri prodotti cimentandosi in un progetto comune di salvaguardia dell'ambiente e riconquista di alcuni importanti principi e valori di un'agricoltura più giusta e sostenibile. Saranno necessari diversi anni e tanto impegno ma Georg Kössler, presidente di Vog, è fiducioso. Si tratta di una scelta che affonda le proprie radici nei valori del Consorzio: "La ricerca di un equilibrio tra ecologia ed economia, innovazione e tradizione, sostenibilità economica e sociale è da sempre al centro dei nostri sforzi".