La prima settimana di marzo riporta i prezzi del grano duro fino nazionale sulla piazza di Foggia alla stabilità sul mercato all'origine, dopo l’ultimo calo di 3 euro alla tonnellata della settimana precedente, mentre la seconda seduta di marzo conferma questa stessa condizione su quello all’ingrosso. Lo rivela l’ultima rilevazione pubblicata da Ismea, riferita al 6 marzo scorso e le quotazioni di ieri – 13 marzo 2019- della Borsa merci del capoluogo pugliese, uguali in tutto alla seduta precedente.

All’origine, l'ultima rilevazione resa nota da Ismea, con 237,00 euro alla tonnellata di prezzo minimo e 242,00 di prezzo massimo risulta stabile sulla precedente, datata 27 febbraio. Il che significa una conferma della diminuzione di prezzo di 8 euro rispetto ai massimi registrati tra il 23 ed il 30 gennaio dallo stesso istituto.

I prezzi del grano duro fino nazionale all'ingrosso in Puglia nella seconda settimana di marzo sono rimasti stabili, così che, in questa fase, su Foggia, il cereale ha un prezzo medio241,50 euro alla tonnellata - maggiore di 2 unità dell'ultimo prezzo medio reso noto da Ismea all'origine: 239,50 euro alla tonnellata. Secondo l'Osservatorio prezzi della Camera di commercio di Foggia la stabilità del grano duro interessa anche i prodotti slavati ed il biologico.

Ieri, 13 marzo 2019, nella decima seduta della Borsa merci di Foggia, il cereale pastificabile nazionale all'ingrosso ha confermato il prezzo di 239 euro alla tonnellata sui minimi e 244 sui valori massimi. I valori registrati ieri restano comunque maggiori di 11 euro rispetto ai 228-233 messi a segno il 19 dicembre scorso. I prezzi di ieri si attestano a ben 25 euro in più di un anno fa - il 14 marzo 2018 - sia sui valori massimi che sui minimi. Il rialzo complessivo del grano duro all'ingrosso a Foggia tra il valore registrato il 7 novembre e quello registrato ieri è di 22 euro alla tonnellata.
 

Prezzi all'origine a Foggia

Ismea ha rilevato il 6 marzo 2019 i prezzi del grano duro fino sulla piazza di Foggia alle condizioni di "franco magazzino-partenza" a 237 euro sui valori minimi e 242 euro sui massimi. Prezzi quindi stabili sull’ultima rilevazione del 27 febbraio scorso, che aveva messo in evidenza gli stessi valori, ma in ribasso di 3 euro a tonnellata su quelli registrati il 20 febbraio: 240 euro sui valori minimi e 245 euro sui massimi.

Si conferma così una riduzione di 8 euro alla tonnellata tra i prezzi del 30 gennaio e quelli registrati ai primi di marzo: una diminuzione pari al 3,24%, quindi significativa, atteso che i prezzi restano comunque più alti di quelli rilevati il 12 dicembre, ma di soli 7 euro. Le rilevazioni del 6 marzo restano superiori di 27 euro a quelle del 7 novembre, che erano state pari a 210-215 euro a tonnellata.

I valori del 6 marzo scorso si rivelano in ogni caso maggiori di 37 euro a tonnellata rispetto al 20 giugno 2018, quando i prezzi all'origine rilevati dall'istituto erano pari a 200,00 euro a tonnellata sui valori minimi e 205,00 sui massimi.

Rispetto al 7 marzo 2018, quando Ismea rilevava su Foggia il cereale pastificabile a 210-215 euro a tonnellata, i prezzi del 6 marzo 2019 risultano maggiori di 27 euro. Al momento, i prezzi all'origine del 23 e del 30 gennaio 2019 - attestati a 245-250 euro a tonnellata - restano i più alti della mietitura 2018 rilevati a Foggia.
 

Prezzi all'ingrosso a Foggia

Il grano duro biologico, fissato per la prima volta alla Borsa merci di Foggia il 4 luglio 2018 a 360-365 euro alla tonnellata, valore replicato per ben diciassette sedute consecutive, ha confermato ieri per la dodicesima volta, nella trentunesima rilevazione dell'Osservatorio prezzi, il valore di 375 euro sui minimi e 380 euro sui massimi, pari a quella del 6 marzo scorso; 15 euro sopra la quotazione del 14 novembre 2018, ultima della fase di stabilità iniziata ai primi di luglio.

A Foggia il grano duro fino nazionale della mietitura 2018 ha messo a segno ieri la trentatreesima quotazione di stagione rilevata alla Borsa merci della Camera di commercio dall'Osservatorio prezzi, con prezzi stabili sulle quotazioni del 6 marzo scorso: 239,00 euro a tonnellata sui valori minimi e 244,00 di prezzo massimo alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" per il cereale in buone condizioni e con un contenuto proteico minimo del 12,5%.

Si tratta di valori superiori di 11 euro rispetto alle sedute del 19,12 e 5 dicembre 2018, e maggiori di 22 euro rispetto alla seduta del 7 novembre 2018, che presentava una quotazione di 217-222. Il valore di ieri risulta superiore a quello del 23 maggio scorso di 39 euro alla tonnellata. Il prezzo di ieri risulta maggiore a quello dello stesso periodo della passata campagna commerciale di 25 euro, poiché il 14 marzo 2018 il grano duro fino a Foggia risultò quotato a 214-219 euro alla tonnellata.

Le quotazioni dei grani duri slavati ieri sono tutte parimenti rimaste stabili rispetto all’ultima seduta, sia nei valori minimi che nei massimi. Il prodotto slavato da 77-78 chilogrammi ogni 100 litri di volume è stato fissato ieri a 227 euro sui minimi e 232 sui massimi. Stessa scena anche nella categoria dei grani duri slavati con peso litrico inferiore a quello del grano duro fino. Il grano duro tra 75 e 76 chilogrammi ogni 100 litri di volume è rimasto ieri a 217-222 euro. Il grano con meno di 75 chilogrammi per 100 litri di volume, conferma i 207 euro sui minimi e i 212 euro sui massimi.