Sta partendo un sondaggio europeo per fare il punto sulla situazione europea riguardo alla diffusione del calabrone asiatico e a come viene gestita e monitorata.
Si tratta di un'iniziativa italiana nata nell'ambito di una ricerca condotta dall'Istituto di Ricerca per la Natura e le Foreste (Inbo) e dal Dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa, con il sostegno della Vespid Task Force del gruppo di ricerca internazionale Coloss.
L'obiettivo del sondaggio è quello di ottenere una migliore visione degli approcci adottati in Europa per contrastare questo insetto invasivo in termini di obiettivi, metodi di monitoraggio e di gestione applicati nei diversi paesi.
Questi dati forniranno suggerimenti per pianificare un approccio di gestione pan europeo efficace, che opererà al di là dei confini regionali e nazionali, per cercare di ridurre l'impatto del calabrone asiatico sull'apicoltura e sulla biodiversità.
Il questionario è rivolto principalmente a professionisti e ricercatori che si occupano di ambiente, di agricoltura, di salute delle api e di problematiche sanitarie. Possono partecipare anche i tecnici apistici e apicoltori attivamente impegnati nel monitoraggio e nella lotta al calabrone asiatico.
Il questionario è disponibile in cinque lingue: italiano, inglese, spagnolo, francese e polacco, e prende circa una ventina di minuti di tempo per la compilazione.
Nel dettaglio il questionario è diviso in tre parti: una sullo stato di invasione di Vespa velutina, una sui sistemi di sorveglianza e monitoraggio utilizzati e l'ultima sulle modalità di gestione messe in campo; tutto sempre riferito al territorio in cui vive e lavora chi risponde alle domande.
Per partecipare al sondaggio è necessario accedere alla pagina dedicata (anche direttamente in fondo all'articolo), registrarsi con la propria email e rispondere alle domande entro il 30 giugno 2024.
La raccomandazione principale è quella di rispondere al meglio delle proprie conoscenze, usando anche la risposta "non so" quando necessario o cercare su fonti certe i dati. L'importante è non basarsi su impressioni personali o sul sentito dire.
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