Tanta incertezza sui mercati internazionali dei frumenti, e conseguente tensione sui livelli dei prezzi. L'Overview di Ismea di questa settimana sui mercati agroalimentari conferma rese inferiori allo scorso anno in molte aree del Centro-Sud, con buone qualità dei raccolti, e inoltre un'ulteriore spinta al rialzo ai listini del grano duro, ben posizionati oltre i 300 euro a tonnellata.

Andamento migliore e in controtendenza rispetto alle scorse settimane per mais e orzo, che potrebbero beneficiare di ulteriori recuperi sulla scia dei rincari attesi nel comparto frumenti. Per quanto riguarda l'olio di oliva, Ismea prevede un'ulteriore flessione per il mercato degli extravergini, mentre per il settore vino, lo stato dei vigneti risulta soddisfacente.

Le attese sono quelle per un'abbondante produzione, in crescita rispetto ai bassi livelli della scorsa campagna. Andando più sull'attualità, e quindi in particolare sui mercati ortofrutticoli, la maggiore affluenza di merce, da imputare al brusco rialzo delle temperature, nel comparto delle pesche e nettarine, ha avuto qualche ripercussione sui prezzi, nonostante un buon collocamento del prodotto, grazie a una buona richiesta del consumo.

Non si prevedono variazioni significative neanche nei prossimi giorni, mentre in una proiezione di 2-3 settimane, le quotazioni potrebbero anche leggermente aumentare conseguentemente a una minore pressione del prodotto spagnolo. Forte anticipo per la raccolte di pere estive nel catanese e nel modenese, con prezzi più elevati rispetto ai valori iniziali della scorsa annata.

Sostanziale equilibrio per il comparto degli ortaggi, che dovrebbe proseguire in un contesto di valori stazionari, con qualche fisiologica flessione dei prezzi. Nessun miglioramento nel comparto bovino, per quanto riguarda i mercati zootecnici, con poschi scambi tra allevatori e macellatori, e consumi ancora con il freno tirato. Calma piatta, infine, sul mercato dei lattiero-caseari, con un contesto di forte incertezza in merito agli sviluppi del settore.