"I primi numeri mi danno ragione. Anche se le piante sono ancora giovani, abbiamo già raccolto e c'è richiesta. C'è molto interesse". Nello Navarra, presidente della Cooperativa Calabria Avocado, fondata nel 2021, vede il futuro con un certo ottimismo.
La coltivazione dell'avocado in Calabria è agli inizi, ma tutto sembra andare nella direzione sperata. La Cooperativa Calabria Avocado oggi conta dieci soci e 40 ettari impiantati, 3 dei quali sono già in produzione. Gli impianti si trovano sia sulla costa tirrenica sia su quella ionica e anche nell'entroterra calabrese. Una volta finito l'iter, tutta la produzione sarà certificata biologica. "Gli impianti che risalgono al 2017 stanno producendo 20-30 chilogrammi a pianta, a seconda della varietà. Guardando alla Spagna, a Israele e al Marocco il potenziale di produzione varia fra i 100 quintali a ettaro fino ad anche ai 200 quintali. Rispetto alla Spagna, qui in Calabria, dovremmo essere avvantaggiati per via della maggiore umidità", ha raccontato ancora Nello Navarra.
Lo abbiamo incontrato durante un viaggio che ci ha portato proprio a visitare alcuni impianti della Cooperativa Calabria Avocado. A breve altri tre soci dovrebbero entrare in cooperativa, tutti con un'età inferiore ai quaranta anni, mentre fra i soci già effettivi ci sono altri quattro giovani agricoltori. Navarra, assieme al fratello, conduce personalmente 3 ettari e mezzo di coltivazione d'avocado, "spero saranno la mia pensione integrativa", ci ha detto scherzando, ma neanche troppo.
Impianto di avocado condotto da Francesco Maccarone in zona Pizzo (Calabria)
(Fonte foto: Barbara Righini - AgroNotizie®)
Avocado, un po' di numeri
In effetti l'avocado da qualche anno sta suscitando grande interesse anche in Italia. Nel 2022, secondo dati Fao, nel mondo sono state prodotte 8,97 milioni di tonnellate per un'area investita di 884mila ettari. I primi tre Paesi produttori sono Messico, Perù e Colombia, con il Messico che da solo ha prodotto 2,5 milioni di tonnellate nel 2022 ed esporta circa 1 milione di tonnellate. L'Europa vale solo l'1,6% della produzione mondiale, concentrata fondamentalmente in Spagna e Portogallo. E l'Italia sta appena affacciandosi alla produzione, la principale regione di produzione è la Sicilia.
Secondo dati resi noti durante la recente Macfrut Academy, in Italia le importazioni di avocado sono passate da 21,8 milioni di chilogrammi nel 2018 a 47 milioni di chilogrammi nel 2022. Nello stesso periodo l'export è passato da 1,4 milioni a 2,2 milioni di chilogrammi. Fra i Paesi europei l'Italia è al sesto posto per consumo, con circa 40mila tonnellate. I consumi però, negli ultimi cinque anni, sono aumentati del 179%: un vero e proprio boom.
La valutazione della dimensione del mercato globale dell'avocado varia di molto, a seconda della società che pubblica l'analisi di mercato: secondo l'americana Transparency Market Research nel 2022 valeva 18 miliardi di dollari circa e nel 2031 dovrebbe raggiungere i 45,1 miliardi, secondo l'irlandese Research and Markets valeva 14,85 miliardi di dollari nel 2022 e nel 2030 dovrebbe raggiungere un valore di 26 miliardi di dollari.
Avocado, focus sulla coltivazione
"Da quando abbiamo iniziato a interessarci dell'avocado, vedendo buoni prezzi sul banco della frutta e verdura, ho tenuto sotto controllo il mercato" ci ha raccontato ancora Nello Navarra. "Ho visto un'evoluzione positiva. Per il prodotto nazionale, che quasi mai oggi è biologico, siamo intorno ai 2,5-3,5 euro al chilogrammo al produttore".
La Cooperativa Calabria Avocado ha iniziato osservando il comportamento della pianta in giro, nei giardini dei calabresi, poi sono iniziati i viaggi studio, in Spagna, fino ad arrivare ai primi impianti. "L'obiettivo ora è arrivare a 100 ettari. Ovviamente all'inizio abbiamo fatto qualche errore nel mettere a dimora le piante, ma ora conosciamo come muoverci. L'avocado può avere qualche problema nei primi due anni di vita ma poi dimostra una buona vigorìa. Noi abbiamo impiantato su portinnesti clonali - ha continuato Navarra - mantenendo 5, 6 metri sulla fila e 6 metri fra le file. Ancora non ci siamo arrivati ma manterremo la pianta intorno ai 6 metri d'altezza. È una pianta che soffre il vento e per questo è importante avere in campo barriere frangivento. Non ama i terreni argillosi e ha bisogno d'acqua, più o meno ha le stesse richieste idriche degli agrumi. Abbiamo poi visto che è possibile impiantare anche nell'entroterra, ha paura del freddo ma con un impianto antibrina si risolve facilmente. Abbiamo piantato diverse varietà, anche per vedere come si adattavano alle condizioni in Calabria".
"Prevalentemente abbiamo messo a dimora Hass, che è anche una varietà molto richiesta. Le altre varietà sono Reed, Pinkerton, B.L., Bacón, Fuerte ed Ettinger. In media per 1 ettaro d'avocado si possono investire intorno ai 20mila euro. Il periodo di raccolta in Italia va dal 15 di novembre al 30 aprile", ha raccontato ancora Navarra. Fra le accortezze di cui tenere conto c'è la necessità di mettere a dimora le piante entro maggio. "La pianta, soprattutto durante i primi anni, va protetta dal sole. Il tronco rischia di scottarsi, noi utilizziamo o caolino o grassello di calce".
Fra le caratteristiche che la Cooperativa Calabria Avocado considera come vantaggiose c'è quella della lunga tenuta, una volta staccato il frutto dalla pianta. "Non ha problemi di tenuta e non va in sovramaturazione quando rimane in pianta. Puoi tranquillamente organizzarti con la manodopera e, una volta staccato, l'avocado in frigo può durare anche un mese. Ora stiamo lavorando assieme all'Università Mediterranea di Reggio Calabria. Il Dipartimento di Agraria sta valutando gli indici di maturazione, l'accrescimento di pianta e frutti e sta partendo anche un progetto sulla gestione dell'acqua".
La Cooperativa Calabria Avocado oggi conta dieci soci e 40 ettari impiantati, 3 dei quali sono già in produzione
Dal campo alla tavola
Mentre gli ettari già messi a dimora stanno mano a mano entrando in produzione, Cooperativa Calabria Avocado sta lavorando alla rete commerciale, le idee sono chiare. "Vogliamo evitare il più possibile la grande distribuzione. Ad oggi, i chilogrammi prodotti sono andati per il 99% alle famiglie italiane, soprattutto al Nord, tramite gruppi d'acquisto. Il vantaggio è anche che le famiglie non sono interessate alla pezzatura e accettano anche difetti. L'importante è che ci sia il sapore e qui in Calabria abbiamo il vantaggio di forti sbalzi termici che aiutano gli aromi. Il sapore dell'avocado coltivato qui è molto più accentuato. Le richieste comunque sono altissime e vanno molto al di là delle nostre potenzialità attuali".
Poi l'aneddoto per dare la misura dell'interesse. "Nel 2022 siamo andati a Norimberga a Biofach, la fiera del biologico. Più che altro è stato per tastare il terreno, avevamo una cassetta d'avocado nello stand della regione. Si sono subito fermati tre compratori. Ricordo benissimo un buyer austriaco, ci ha chiesto un tir di avocado a settimana, abbiamo risposto che potevamo risentirci fra qualche anno. Ovviamente ho tenuto il biglietto da visita", ha concluso Nello Navarra.
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