Il maltempo non molla la presa sull'Italia e anche i prossimi giorni si presenteranno molto animati con possibili fenomeni estremi su diverse regioni. Una temporanea stabilizzazione con ampi spazi sereni interesserà il fine settimana, ma del tutto effimera perché nuovi temporali raggiungeranno il Nord da domenica. Per una fase di bel tempo duraturo dovremmo aspettare i primi giorni del mese di giugno.

 

Analisi e previsione

Aria più fredda ed instabile scenderà dal Nord Europa verso il bacino del Mediterraneo, portando con sé frequenti temporali ed anche una sensibile diminuzione termica.
Questo nucleo di aria, detto anche goccia fredda, si staccherà da una più vasta depressione atlantica che scorre alle alte latitudini, dalle caratteristiche ben diverse da quelle che possiamo trovare invece alle basse latitudini, un contrasto micidiale che potrebbe scatenare precipitazioni abbondanti già a partire dalle prossime ore.

 

Considerato il particolare assetto atmosferico, non sono da escludere eventi meteo estremi come grandinate e anche locali nubifragi, ma in genere su fasce ristrette di territorio comunque in grado di scaricare al suolo importanti quantità d'acqua. Le are più a rischio, secondo gli ultimi aggiornamenti, saranno quelle alpine e prealpine, la Lombardia, il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia, ove si potrebbero registrare accumuli fino ad oltre 100 millimetri di pioggia in poco tempo, l'equivalente delle precipitazioni statisticamente attese nell'arco dell'intero mese. Tali quantitativi, considerando soprattutto l'intensità, potrebbero dare luogo ad allagamenti o addirittura ad alluvioni lampo.

 

Il maltempo caratterizzerà tutta la seconda parte della settimana, colpendo in particolare la Lombardia e le regioni di nordorientali con rovesci anche a carattere temporalesco; il tutto sarà accompagnato da una sensibile diminuzione termica che favorirà il ritorno della neve sulle Alpi dai 1.500 metri di quota, un evento singolare rapportato al periodo.

 

Temporanea stabilizzazione, ma per poco

L'evoluzione modellistica previsionale conferma il dinamismo sul fronte meteorologico che ci accompagna ormai da diverso tempo con continui scambi meridiani. Un contesto che propone frequenti temporali comunque intervallato dai primi caldi di stampo estivo, soprattutto sulle regioni meridionali. Ma per la giornata di sabato primo giugno avremo però una novità, in quanto è attesa stabilità diffusa con ampi spazi soleggiati su molte delle nostre regioni, non escludendo comunque qualche locale rovescio ad evoluzione diurna sulle Alpi, in locale estensione alle pianure limitrofe. L'irraggiamento favorirà inoltre temperature in aumento rispetto agli ultimi giorni della settimana, grazie a maggiori contributi subtropicali dettati dall'influenza del vasto anticiclone africano poco più a Sud.

 

Come accennato il bel tempo non ci accompagnerà per molto, perché dalle prime ore di domenica 2 giugno, Festa della Repubblica, arriverà un nuovo fronte temporalesco sul nostro Paese dando vita ad una fase di maltempo. Più a rischio le regioni del Centro Nord dove non escludiamo lo sviluppo di forti temporali accompagnati localmente da fenomeni grandinigeni e da forti colpi di vento, in particolare su Lombardia, Veneto, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna dove sono attesi i fenomeni più forti.

 

Il Sud e le due isole maggiori resteranno invece ancora protette dall'anticiclone, ove il sole non verrà particolarmente disturbato e le temperature riprenderanno a salire: su queste aree sono difatti previste massime fin verso i 28-30°C, specie su Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

 

Giugno ancora instabile, ma con una novità

La nuova settimana aprirà ancora all'insegna dell'instabilità diffusa, dettata dal passaggio delle correnti instabili e temporalesche in discesa dal Nord Europa verso il bacino del Mediterraneo: a rischio saranno sempre le regioni del Centro Nord più esposte al flusso più fresco. Gli elevati contrasti termici tra le masse d'aria calde da una parte e più fredde dall'altra, provocheranno i soliti fenomeni meteo estremi, specialmente sulle aree montuose e sulle pianure limitrofe, con violenti temporali accompagnati da grandine, nubifragi ed una sostenuta ventilazione.

 

Per una fase più stabile e convincente occorrerà attendere almeno il 7-8 giugno, quando l'anticiclone africano inizierà a farsi sentire con decisione anche sul Mediterraneo, grazie ad una elevazione che dall'interno del deserto del Sahara punterà il nostro Paese. Un assetto che comporterà stabilità diffusa su gran parte del territorio, ma soprattutto una sensibile ascesa dei valori termici con punte massime fino ad oltre 30°C, specie sulle regioni meridionali e sulle isole maggiori.

 

Occorrerà quindi attendere la fine della prima decade del nuovo mese per un passaggio di testimone tra la primavera e l'estate, che si preannuncia oltretutto molto calda vista appunto la tendenza individuata dal modello europeo, il quale vede per le settimane successive valori termici oltre le medie del periodo, in particolare al Centro Sud e sulle due isole maggiori.

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