Ti sei mai chiesto perché nessuno ha mai pensato a ideare una soluzione semplice, pratica e comoda per gestire il vigneto? Forse qualcuno lo ha fatto ma tu non lo sai ancora.

 

Le soluzioni più innovative e rivoluzionarie, vuoi perché presentate da piccole realtà poco conosciute o per incapacità comunicativa, può succedere che si perdano passando inosservate nel fitto programma delle grandi fiere dedicate alla meccanizzazione agricola e negli appuntamenti dedicati alla viticoltura.

 

AgroNotizie® presenta 5 innovazioni scovate in seno al Sitevi 2023 che, a nostro avviso, hanno tutto il potenziale per rivoluzionare il settore.

 

Basta settaggi manuali: il vigneto non si sposta

Quando si utilizzano attrezzature interfilare non è insolito osservare gli operatori che prima di entrare nei filari, regolano e settano l'attrezzo collegato al trattore per non danneggiare le viti ed eseguire una lavorazione corretta.

 

Questa operazione, nel migliore dei casi, viene svolta dalla cabina del trattore mediante sistemi di regolazione idraulica - l'operatore voltato verso l’attrezzo ne corregge posizione, altezza, inclinazione, e così via -  oppure, nei casi peggiori, "a terra" dove l'attrezzo viene regolato manualmente.

 

Le copilote di Egretier, produttore francese di coltivatori e portaattrezzi interfilari, ha ideato un sistema che utilizzando una centralina a bordo del trattore e numerosi sensori sull'attrezzo, regola idraulicamente tutti i parametri operativi della macchina, fornendo indicazioni puntuali sulla larghezza del filare e sulla pressione massima da non superare, a seconda della lavorazione, al suolo o sui ceppi.

 

Da sinistra, portaattrezzi Egretier e display di controllo per il sistema di regolazione intelligente dell'attrezzatura Le Copilote

Da sinistra, portaattrezzi Egretier e display di controllo per il sistema di regolazione intelligente dell'attrezzatura Le Copilote

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Il sistema regola automaticamente lungo tutto il filare, la posizione dell'attrezzo e la sua aggressività durante l'operazione. Ciò riduce il rischio di danneggiare le viti e lo stress per l'operatore che non deve più curare costantemente la posizione degli attrezzi rispetto al filare.

 

Non solo. Per ogni appezzamento i valori inseriti possono essere memorizzati e richiamati rapidamente così da velocizzare la fase di preparazione iniziale e ridurre i tempi d'attesa.

 

Dimostrazione tra i filari del funzionamento del sistema Le copilote di Egretier

 

Sistemi a recupero ovvero, no deriva. È sempre così?

I trattamenti fitosanitari con sistemi a recupero, ovvero barre o calate verticali, catturano la parte di prodotto in eccesso che, oltrepassato lo strato della vegetazione, andrebbe a disperdersi nell'ambiente. È il cosiddetto fenomeno della deriva

Leggi anche Atomizzatori in vigneto, le tecnologie per ridurre gli sprechi

I pannelli a recupero, all'interno dei quali avviene il trattamento, possono funzionare passivamente ostacolando la dispersione del liquido nebulizzato o, ancora meglio, attivamente raccogliendo il prodotto in eccesso. In questo caso, se la vaschetta di raccolta o la griglia dei serbatoi di recupero si ostruissero, tutto il sistema perderebbe di efficacia.

 

Non è rarro che sio verifichi questa problematica. Foglie, fiori, rametti e altri detriti possono infatti, essere catturati dal flusso d'aria, stratificarsi e ostacolare la raccolta di prodotto fitosanitario in eccesso.

 

X'Pulse un sistema autopulente pensato da Berthoud per i pannelli di recupero dei suoi atomizzatori, soffia via i residui vegetali accumulati - un po' come accade per i radiatori dei trattori - grazie alla presenza di ventilatori su ciascun pannello. Serrande, presenti a richiesta, deviano il flusso d'aria dagli irroratori al fondo del pannello durante il trattamento.

 

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Sistema autopulente X'Pulse per i pannelli di recupero degli atomizzatori Berthoud

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

In questo modo, si evita che l'operatore debba scendere dal trattore durante il trattamento. Il sistema oltre a ridurre il pericolo di esposizione ai fitofarmaci, incrementa il comfort di lavoro e la produttività. X'Pulse può essere attivato automaticamente durante le svolte a fine filare o controllato manualmente dall'operatore.

 

Gli atomizzatori sono tutti uguali?

Gli atomizzatori e nebulizzatori per il vigneto, seppur variando leggermente da produttore a produttore, sono molto simili tra loro e le architetture delle soluzioni adottate, sono ormai ben consolidate: ugelli antideriva, calate verticali, getti d'aria laminari, pannelli a recupero e così via.

 

Nonostante un costante miglioramento, la struttura base di queste macchine rimane una costante. Difficilmente si assiste a soluzioni che rivoluzionino sostanzialmente il modo di eseguire i trattamenti fitosanitari tra i filari. Questo almeno, è quello che si pensa.

 

Proposto da Ecospray, Bliss è un sistema alternativo e innovativo per il settore viticolo, ma assai conosciuto in quello domestico, per la gestione del flusso d'aria negli atomizzatori dotati di bracci scavallanti. Bliss è disponibile in 2 modelli, uno per il trattamento di una singola parete e uno per due pareti dello steso filare.

 

Bliss Ecospray punta a ridurre la deriva dei prodotti fitosanitari mediante l'uso di una gabbia d'aria

 

Costituito da una particolare calata ovale vuota al centro e da una serie di ugelli disposti all'interno dell'ovale, genera un flusso d'aria laminare che fuoriesce dall'anello ovale e produce un triplice effetto positivo (vedi foto successiva) sul trattamento: 

  1. aerocontenimento, la lama d'aria ad anello attorno agli ugelli forma una gabbia che confina il prodotto fitosanitario e impedisce la deriva;
  2. trattamento uniforme, l'aria espulsa agita le foglie prima dell'irrorazione così da ottenere una copertura uniforme per tutta l'altezza della chioma;
  3. effetto Bernoulli, sfruttando l'omologo principio, l'aria viene aspirata attraverso l'anello trasportando le goccioline di prodotto fino al cuore della chioma.

Diversi studi condotti dall'Azienda con alcuni centri di ricerca, mostrano una riduzione della deriva dell'80% rispetto allo stato dell'arte attuale, una migliore qualità di applicazione e una complessiva riduzione dell’uso di pesticidi (-30%).

 

Schema di funzionamento del sistema di irrorazione Bliss sviluppato da Ecospray

Schema di funzionamento del sistema di irrorazione Bliss sviluppato da Ecospray

(Fonte foto: Ecospray)

 

Robot ed elettrificazione in vigneto: gioco di squadra

La robotica in vigneto ha fatto grandi passi avanti, tanto da assicurare oggi una discreta offerta di robot in grado di ottimizzare numerose operazioni nei filari, dalle lavorazioni fino alla cura delle viti.

 

Allo stesso modo, anche l'elettrificazione delle macchine agricole sta progredendo. Seppur con un ritmo più lento, dovuto alla mancanza di fonti di alimentazione - trattori - e sistemi di accumulo - batterie - adeguati, i costruttori guardano con interesse a soluzioni 100% elettriche.

 

Da sinistra, trattore elettrico Alpo e il robot autonomo Zilus realizzati dalla francese Sabi Agri

Da sinistra, trattore elettrico Alpo e il robot autonomo Zilus realizzati dalla francese Sabi Agri
(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Ma cosa succede se questi due modi si incontrano? Sabi Agri ha sviluppato la prima flotta collaborativa robotizzata per ottimizzare e aumentare la produttività dei cantieri di lavoro all'interno del vigneto.

 

Per questo, il trattore elettrico Alpo e il robot autonomo Zilus, anch'esso elettrico al 100%, si coordinano per lavorare di più e con maggiore precisione. Ciò rende possibile eseguire e coordinare più operazioni, anche con attrezzature diverse, in un unico passaggio.

 

Il robot Zilus dispone di 4 modalità di guida: autonoma tramite segnale gps, con telecomando, tramite cabina di pilotaggio opzionale e rimovibile o - la modalità più interessante per quanto detto finora - in modo coordinato con Alpo.

 

A bordo del trattore Alpo, il viticoltore lavora il vigneto e controlla il robot Zilus, moltiplicando la produtivitò

 

Carenza di manodopera? Arrivano i potatori smart

La carenza di manodopera è un problema che, di stagione in stagione, coinvolge sempre più realtà agricole comprese quelle vitivinicole. Quando poi la richiesta è di lavoratori formati e abili ad eseguire complesse operazioni come la potatura delle viti, la carenza è ancora più evidente.

 

Perché un operatore possa eseguire un buon lavoro di potatura, questo deve essere adeguatamente formato. Ma ciò fase richiede tempo e soprattutto una buona quantità di esperienza sul campo legata alla stagionalità: in breve, deve essere disponibile la vite da potare.

 

Nasce così l'idea di Ampelos, un servizio di formazione digitale sulla potatura della vite realizzato dallo Studio NYX & Programme Vinum. Grazie alla completa immersione dell'utente in un ambiente 3D realistico, è possibile formare potatori principianti e incrementare l'abilità dei professionisti, liberandosi dai vincoli stagionali.

 

Il servizio è rivolto sia alle aziende vitivinicole e ai loro dipendenti, sia ai centri di formazione che possono così offrire un'esperienza immersiva - grazie a un visore e due controller con cui interagire con l'ambiente virtuale circostante - dove esercitarsi nella potatura secondo regole ben definite e testate sul campo.

 

Non solo. Ampelos permette anche di comprendere meglio gli effetti delle malattie del legno e le conseguenze di diverse scelte di potatura.

 

Come funziona Ampelos? Dimostrazione del funzionamento del servizio di formazione digitale in realtà virtuale

 

Infine, l'utilizzo di Ampelos permette di valutare e correggere la postura del potatore così da ridurre l'esposizione a disturbi muscolo scheletrici e migliorare l'esperienza e il lavoro per l'operatore.

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