In Italia, secondo l’ultimo censimento dell’agricoltura (Settimo Censimento Generale dell’Agricoltura del 2020), gli ettari di territorio interessati dalla coltivazione dell'olivo sono sono 994 mila. Di questi, quasi l'80% si trova nelle regioni del sud e sulle due isole maggiori.
In particolare, nel sud Italia circa 165 mila ettari di oliveti (dato fermo al 2012 quando gli ettari totali erano oltre un milione) sono irrigati. L'irrigazione è diffusa maggiormente in Puglia, dove il 23% degli impianti è irriguo, seguita dalla Sardegna con il 21% e dalla Sicilia con il 13%.
Uscendo dall'Italia, in Spagna - primo produttore mondiale di olio d'oliva - nel 2015 si stimava che oltre il 37% degli oliveti fosse irriguo. In generale, l'irrigazione dell'oliveto è una tendenza in crescita, all'estero ma anche in Italia, sia per gli impianti tradizionali che per quelli superintensivi.
L'uso dell'irrigazione in olivicoltura protegge le produzioni e migliora la qualità del prodotto finale
(Fonte foto: Irritec)
Olivo e irrigazione, la coppia che vince
L'olivo è una pianta notoriamente resistente alla siccità. Le sue radici possono estrarre circa 70-75 millimetri di acqua per ogni metro di profondità, mentre altre specie si fermano a 60 millimetri.
Tuttavia, l'irrigazione è molto importante, soprattutto in regioni caratterizzate da lunghi periodi siccitosi con precipitazioni scarse. Un ambiente caratterizzato da una ridotta presenza di acqua non giova al benessere dell'olivo che risponde allo stress idrico riducendo la densità stomatica e la fotosintesi, con notevole impatto sulla produzione.
Oltre a consentire una maggiore produzione di olive, riducendo l'impatto dell'alternanza tipica di questa pianta, l'irrigazione offre l'opportunità di migliorare la qualità dell'olio prodotto, grazie alla somministrazione controllata di elementi minerali attraverso la fertirrigazione.
La Tenuta Arena racconta l'esperienza con la subirrigazione made by Irritec
Occorre superare l'idea dell'irrigazione solo come pratica di soccorso per l'olivo e passare ad una visione di irrigazione di supporto a cui si può ricorrere stabilmente per avere un maggior controllo della produzione, sia per le olive da mensa che per quelle destinate alla molitura.
Quando e quanto irrigare l'olivo
Per determinare l'acqua necessaria per un oliveto, bisogna conoscere i fabbisogni idrici della coltura. Il consumo d'acqua dipende da superficie fogliare, condizioni ambientali, età della pianta, estensione e densità delle radici, densità della chioma, stadio fenologico e carico di frutti. Negli impianti intensivi, l'evaporazione incide meno mentre, negli oliveti tradizionali e aridi può rappresentare fino al 50% del consumo totale.
La gestione dell'irrigazione si basa sul calcolo dell'evapotraspirazione (Etc) considerando diversi parametri come l'evapotraspirazione potenziale e massima dell'oliveto e il coefficiente di copertura del suolo dalla chioma.
L'irrigazione corretta dell'oliveto, generalmente prende il via all'inizio della primavera, quando le temperature iniziano ad innalzarsi e talvolta – nell'area mediterranea soprattutto negli ultimi anni – raggiungono i primi picchi di calore intenso.
Gli oliveti necessitano un diverso apporto idrico anche in funzione dell'età dell'impianto
(Fonte foto: Irritec)
Perché scegliere la subirrigazione per l'oliveto
Tra le varie tecniche disponibili, l'irrigazione localizzata emerge come la più efficiente ed economica. Questo approccio consente di ridurre le perdite d'acqua per evaporazione e percolazione, garantendo nel contempo una distribuzione uniforme alle radici delle piante. Inoltre, l'irrigazione a goccia offre numerosi vantaggi, tra cui la possibilità di automazione e controllo a distanza, il risparmio di acqua e la riduzione dei costi di gestione.
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Gli interventi irrigui si dimostrano particolarmente efficaci negli impianti intensivi e super intensivi (da trecento o quattrocento piante per ettaro), dove si mira all'ottenimento di produzioni superiori con minori risorse idriche.
In generale e con particolare riguardo ai nuovi impianti, Irritec consiglia la subirrigazione sia per facilitare il passaggio delle macchine agricole durante la lavorazione del terreno, o i trattamenti fitosanitari, sia per aumentare l'efficienza d'uso dell'acqua. L'ala gocciolante in subirrigazione ha un'efficienza superiore al 95%, poiché l'acqua e i fertilizzanti vengono distribuiti proprio nella zona esplorata dalle radici. L'interramento delle ali, tra le altre cose, minimizza le perdite per evaporazione dal suolo.
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Irritec propone l'utilizzo di ali gocciolanti autocompensanti Multibar Rootguard dotate di sistema antisifone e antiradice, che presentano un'altissima resistenza all'occlusione assicurando elevate performance e una durata superiore.
Ali gocciolanti Multibar Rootguard di Irritec con gocciolatori resistenti alle intrusioni dell'apparato radicale
(Fonte foto: Irritec)
Oltre ai gocciolatori interrati, l'impianto ideale deve possedere:
- un sistema di filtraggio a monte con controlavaggio automatico;
- un contatore per monitorare le portate dei singoli settori;
- collettori di scarico (posizionati alla fine delle ali gocciolanti) per effettuare le operazioni di spurgo
- valvole di sfiato dell'aria nei punti più alti dei collettori capaci di evitare l'effetto sifone.
Fertirrigazione, la nutrizione perfetta per l'olivo
Per sostenere il benessere idrico nutrizionale delle piante, gli olivicoltori possono avvalersi della fertirrigazione. Una corretta gestione nutritiva, soprattutto se unita ad un'adeguata potatura, riduce l'incidenza dell'alternanza produttiva da un anno all'altro.
È bene effettuare una diagnosi fogliare e un'analisi approfondita del suolo prima di scegliere la tipologia di fertirrigazione da effettuare sull'oliveto, perché solo così saremo in grado di somministrare solo i fertilizzanti necessari attraverso l'acqua. È fondamentale usare soltanto prodotti idrosolubili come urea (46% N), nitrato di potassio (13% N e 46% K2O), fosfato monoammonico (12% N e 61% P2O5) e nitrato di ammonio (34% N).
Per effettuare questa pratica, i sistemi Irritec per la fertirrigazione risultano semplici da installare, affidabili e precisi, in quanto permettono di iniettare nel sistema da una a quattro soluzioni nutritive più un acido e di lavorare sia a volume che a set di pH ed EC (Conducibilità Elettrica).
La centralina di programmazione Commander Evo permette di gestire l'impianto e le funzioni di fertirrigazione
(Fonte foto: Irritec)
Controllo completo dell'impianto d'irrigazione
L'impianto così progettato, si può avvalere di centraline di programmazione Commander Evo che permettono di gestire in maniera professionale l'apertura e la chiusura delle valvole sparse per gli oliveti.
Per le realtà medio grandi, risulta notevolmente vantaggioso un sistema di comando Evo Radio System (dotato anche di controllo da remoto) che, attraverso un trasmettitore installato in prossimità del programmatore e diversi ricevitori posti vicino alle elettrovalvole, governa le valvole di irrigazione a distanza senza l'ausilio di cavi elettrici.
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Fonte: Irritec