Ancora una volta Xylella fastidiosa e la strage di olivi sono i protagonisti delle pagine che i quotidiani dedicano al mondo agroalimentare. E' il 27 marzo quando sul “Corriere della Sera” si fanno spazio fantasiose tesi di complotti e cospirazioni. “Il Mattino” del 2 aprile avanza anche talune ipotesi di coinvolgimento della criminalità organizzata. Ma il vero problema è quello degli abbattimenti imposti dall'Unione europea e dei quali dà conto la “Gazzetta del Mezzogiorno”, mentre il giorno seguente dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” si apprende che l'Italia risponde a questa richiesta chiedendo interventi più “morbidi”. Sulla scena irrompe poi la sentenza del Tar con la decisione, riportata il 28 marzo da “La Stampa”, di bloccare gli abbattimenti. Una situazione, scrive a sua volta “Avvenire” del 29 marzo, che pone l'Italia in contrapposizione con Bruxelles. Per tutta risposta dalla Commissione europea fanno sapere che non ci saranno altri sostegni economici da destinare agli uliveti colpiti, notizia che si apprende dal “Corriere del Mezzogiorno” del 31 marzo. Nel frattempo continua l'avanzata della Xylella ed Enzo Lavarra, consigliere del ministro Maurizio Martina, conferma sulle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” che non ci sono strategie diverse da quelle già previste da Giuseppe Silletti, nominato Commissario per fronteggiare questa emergenza. Si pensa anche all'utilizzo di “armi non convenzionali” con il ricorso alle biotecnologie delle quali scrive “Italia Oggi” del primo aprile. E mentre il paesaggio pugliese si fa sempre più “spettrale” con alberi in agonia e senza foglie, come descritto sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”, la “Repubblica” del 28 marzo lancia l'allarme per la possibile presenza della Xylella anche in Lombardia. Allarme che sarà però smentito il giorno seguente dall'assessore lombardo all'Agricoltura, Gianni Fava, come riportato in una breve nota da “L'Eco di Bergamo”. Come non bastasse l'allarme Xylella, ecco dalle pagine di “Repubblica” del primo aprile l'affacciarsi di un nuovo patogeno. Questa volta sotto attacco sarebbero i pomodori e il responsabile è conosciuto con il nome di “Popilia”.
Addio alle quote
Con il primo aprile è scattato dopo 30 anni l'abbandono delle quote latte. Un evento “storico” per il mondo degli allevamenti che non è passato sotto silenzio e molti sono i giornali che se ne sono occupati a iniziare dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 28 aprile, che in prossimità di questa scadenza si chiede se il nuovo scenario che va delineandosi non sia persino peggio di quello precedente. Analoghe le considerazioni avanzate il giorno seguente da “Avvenire”, mentre il “Giornale d'Italia” del primo aprile paventa il timore che ci possa essere un'invasione di latte straniero. E un'altra l'ottica del “Secolo XIX” del 31 marzo che dalla scomparsa delle quote vede profilarsi una omologazione della qualità del latte su parametri più bassi rispetto a quelli visti e “assaggiati” sino ad oggi. Intanto, avverte “Il Sole 24 Ore” del primo aprile, l'addio alle quote latte avverrà con un'altra multa per l'aver sforato proprio in questa ultima campagna produttiva i limiti imposti dalla Ue. Insieme alle multe, scrive però “Libero” del 2 aprile, sono scomparsi anche gli allevamenti, il cui numero è sceso dai 180mila del 1984, anno di avvio del sistema quote, agli attuali 36mila.
Dal “Palazzo”
La maggior produzione di latte conseguente all'abbandono delle quote si porta dietro un calo dei prezzi che mette in difficoltà le stalle italiane. Per limitare i danni, scrive “Il Sole 24 Ore” del primo aprile, il Governo progetta la nascita del marchio “Latte 100% italiano” che si spera possa incontrare le preferenze dei consumatori. Novità in vista con il primo aprile anche per le carni, con l'entrata in vigore delle norme europee che prevedono l'indicazione in etichetta della provenienza in tutti i comparti. I dettagli si possono leggere su “Il Giornale” del 31 marzo, mentre il giorno seguente “Il Messaggero” si occupa della decisione di accorpare la Guardia Forestale alla Polizia di Stato. Una scelta che stando a quanto riportano “La Stampa” o “Il Mattino”, sta suscitando molte polemiche. In tema di norme si apprende da “Il Sole 24 Ore” del 2 aprile che i giovani assunti dalle imprese agricole con contratti a termine triennali possono beneficiare dei trattamenti di disoccupazione agricola.
I mercati
Dai mercati arrivano segnali incoraggianti con l'agricoltura italiana che primeggia a livello europeo in quanto a valore aggiunto. Lo si apprende il 28 marzo dalle pagine de “Il Sole 24 Ore”, mentre però - è ancora “Il Sole 24 Ore” a segnalarlo - l'export di ortofrutta perde quota, scendendo dal 5,4 al 3,8% a livello mondiale. Una parte delle responsabilità di questi scarsi risultati, a parere di Lino Stoppani, presidente del Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) intervistato da “Libero” del 29 marzo, sono da cercare nella scarsa capacità della nostra agricoltura di aggregarsi e fare squadra. Tuttavia vanno a gonfie vele le esportazioni di frutta secca siciliana che secondo il “Corriere della Sera” del 30 marzo hanno raggiunto quota 85% dell'intera produzione.
02 aprile 2015 Economia e politica