Sconcerto.  È quanto esprime Confindustra nei confronti del ministro delle Poliche agricole, Nunzia De Girolamo, che ieri ha preso parte alla mobilitazione Coldiretti in difesa del made in Italy agroalimentare al valico del Brennero. "Il ministro ha dimostrato di non tenere in debita considerazione tutte le disposizioni Ue che regolano l'originalità dei prodotti agroalimentari - fa sapere Confindustria in una nota -. Utilizzare i mezzi di informazione per travisare le indicazioni espresse dalla legge europea in materia di Made in, significa ingannare i cittadini, perché al momento vi è una distanza incolmabile e, tra l'altro incomprensibile, tra quanto espresso e sottoscritto dal nostro Paese a Bruxelles e quanto il ministro De Girolamo intende far percepire con la sua azione". "Per regola comunitaria e accordi internazionali non sono accettabili soluzioni protezionistiche. L'industria agroalimentare italiana - prosegue il comunicato - sente forte la responsabilità della selezione delle materie prime e con altrettanta responsabilità si impegna da sempre, nel rispetto delle leggi nazionali e comunitarie, per garantire la salute e la salvaguardia dei consumatori e la qualità dei prodotti loro destinati, con produzioni di eccellenza supportate da controlli e selezioni accurate sulle materie prime".

Risposta a stretto giro del ministro chiamato in causa. L'unica cosa sconcertante sono i toni usati da un'organizzazione come Confindustria che invece di schierarsi a difesa degli interessi nazionali lancia accuse al limite dell'insulto personale a chi, come ministro, svolge il suo dovere di tutela della produzione agricola nazionale”, scrive De Girolamo. 
“Invece di trincerarsi dietro un europeismo a corrente alternata, Confindustria si adoperi per difendere il made in Italy che è così prezioso per tutto il Paese, compresi i suoi associati, ed è minacciato da una concorrenza sleale senza precedenti. Sono andata al Brennero – ha aggiunto il ministro – per manifestare solidarietà a migliaia di agricoltori messi in ginocchio dalla crisi e da coloro che chiudono gli occhi e si voltano dall'altra parte quando le produzioni italiane vengono massacrate da gente senza scrupoli. E mi auguro di vedere o sentire una partecipazione di Confindustria così vibrante come quella espressa nella nota diffusa oggi, in tema di lotta alla contraffazione: se c'è già  stata, in molti non se ne sono accorti”.

Parteciperò ad altre decine, centinaia, migliaia di manifestazioni, senza paura di intimidazioni, ogni qualvolta sarò in gioco la difesa dell'Italia e delle sue produzioni, indipendentemente dalla bandiera di chi organizza quella protesta, perché penso che la difesa degli interessi nazionali vada perseguita con una sola bandiera: quella italiana”.

“In merito alla stucchevole lezioncina sulle disposizioni comunitarie in vigore sull’origine in etichetta, previste oggi per una serie cospicua di prodotti, è bene ricordare – ha concluso De Girolamo che esse sono il frutto di numerose battaglie portate avanti dall’Italia e dagli agricoltori italiani. Chiederne l’ampliamento, rispettando le regole del dibattito europeo, rientra pienamente non solo tra le mie libere scelte politiche, ma certamente tra i miei doveri”.