"La proposta della Commissione europea di lasciare ai Paesi membri più autonomia sugli Ogm rafforza la posizione dell'Italia, contraria all'uso di prodotti transgenici nella sua agricoltura. Viene coronato un impegno che il ministero porta davanti da anni". Così il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, commenta la richiesta della Commissione di Bruxelles al Consiglio europeo dei ministri di avviare un nuovo dibattito sulla cosiddetta "proposta sulla coltivazione" sulla quale il Parlamento europeo ha già espresso il proprio parere.

La proposta consentirebbe agli Stati membri di limitare o di vietare la coltivazione di Ogm sul proprio territorio per motivi diversi dalla tutela contro i rischi per la salute e l'ambiente, come per esempio le specificità delle singole nazioni.

"L'Italia ha un'agricoltura fatta di qualità, di colture biologiche, di prodotti apprezzati nel mondo. Gli Ogm invece sono produzioni massive, commodity per l'agroindustria multinazionale, e non sono convenienti per la crescita della green economy che aiuta le imprese italiane a intercettare la ripresa. Per questo motivo - ricorda Orlando - nelle scorse settimane ho scritto al ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, per ricordarle il divieto italiano alla coltivazione del granturco geneticamente modificato e le sanzioni. Ma soprattutto è urgente che si muovano le Regioni - conclude il ministro - varando quelle 'regole di coesistenza' che difendano le produzioni tipiche nazionali, uno dei valori dell'Italia nel mondo, dai nuovi prodotti transgenici".