"Nello scorso mese di settembre - informa Confcommercio - l'Icc, Indicatore dei consumi Confcommercio è cresciuto dell'1,1% in termini tendenziali, mentre è sceso dello 0,1% rispetto al mese precedente, evidenziando il probabile esaurimento della fase di recupero dei consumi delle famiglie che aveva raggiunto il picco nei mesi estivi del 2011". 

Il capitolo prodotti alimentari, bevande e tabacchi, rileva la confederazione generale italiana delle imprese, fa registrare andamenti "critici" rispetto allo stesso mese dello scorso anno (-2,2%) e rispetto al mese precedente (-0,4%). 

"Passando alle dinamiche congiunturali - rende noto Confcommercio - i dati evidenziano una tendenza al progressivo indebolimento della domanda. Per quanto riguarda i prezzi, infine, per il mese di novembre si stima una variazione congiunturale dello 0,1% dell'indice dei prezzi al consumo, dato che confermerebbe al 3,4% il tasso d'inflazione tendenziale".

Cia: 'Alimentari, prospettive future assolutamente negative'

"Lo stallo dei consumi investe soprattutto gli alimentari. Sono in costante aumento le famiglie italiane che, alle prese con il 'caro-vita' e con gli effetti della crisi economica sul portafoglio, sono costrette a risparmiare sugli acquisti al supermercato". 

Lo afferma la Cia, Confederazione italiana agricoltori commentando i dati diffusi da Confcommercio.

"Le tendenze rilevate da Confcommercio - osserva la Cia - sono confermate anche dai risultati di una nostra recente indagine sul territorio nazionale, secondo la quale dall'inizio dell'anno ben il 35% delle famiglie italiane (7,7 milioni) ha dovuto 'svuotare' il carrello della spesa, riducendo dosi e quantità acquistate. E i 'tagli' alla tavola non hanno riguardato soltanto il superfluo, ma hanno coinvolto anche tutti quei prodotti di prima necessità che sono alla base della dieta mediterranea". 

"Le prospettive per il futuro - conclude l'associazione agricola - restano a nostro avviso assolutamente negative. Senza contare che ora l'aumento dell'Iva dal 20 al 21% rischia di dare il colpo di grazia ai consumi e, quindi, alle famiglie italiane".