La lieve flessione degli ordini accanto al ridimensionamento delle attese di produzione, peggiorano l'opinione dell'industria alimentare italiana nel terzo trimestre del 2011. I giudizi degli industriali sono stati raccolti dall'Ismea a settembre nell'ambito della consueta indagine trimestrale sul clima di fiducia.
L'indice, con un valore pari a 2,6 (il campo di variazione è compreso tra -100 e +100), ha perso quasi un punto sul trimestre precedente e ben 10 punti rispetto al dato particolarmente positivo del terzo trimestre del 2010.
Gli indici settoriali di fiducia segnalano infatti, spiega l'Ismea, una congiuntura più favorevole per l'industria delle acque naturali e delle bevande analcoliche, per quella dolciaria, del riso, del vino, degli elaborati di carne e dei prodotti da forno.
Al contrario, il trimestre ha evidenziato qualche difficoltà per l'industria dei gelati, di lavorazione del pesce, mangimistica, di prima lavorazione delle carni rosse e anche per l'industria lattiero-casearia.
In ambito territoriale, l'indicatore è risultato positivo e in miglioramento nell'area di nord ovest; positivo, ma in flessione congiunturale nel nord est; negativo nelle regioni centro-sud del Paese.
In generale, stando alle dichiarazioni degli operatori interpellati, è emerso negli ultimi 12 mesi sia un minor grado di utilizzo degli impianti aziendali, sia una leggera contrazione del periodo di produzione assicurato dagli ordini in portafoglio. Per i prossimi 12 mesi, al contrario, le attese degli industriali sul livello degli ordini (nazionali e soprattutto esteri) e dei prezzi sono risultate complessivamente positive.
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Fonte: Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare