L'indice dei prezzi all'origine dei prodotti agricoli (calcolato in base 2000=100) nel mese di novembre 2010 ha raggiunto quota 120,6, il livello più elevato degli ultimi 2 anni, facendo registrare un incremento del 2,9% su base mensile e dell'11,9% su base annua. 

Lo rende noto l'Ismea, Istituo di servizi per il mercato agricolo alimentare che diffonde i prezzi agricoli relativi al mese di novembre 2010. La rilevazione Ismea indica per l'aggregato delle coltivazioni un aumento del 4,4% rispetto al mese precedente e del 16,9% sullo stesso mese del 2009, mentre la dinamica congiunturale e tendenziale dell'indice evidenzia variazioni positive per la totalità dei settori, ad eccezione della frutta, che cede l'1,1% su ottobre 2010 e segna un incremento del 6,3% sullo scorso anno. 

Listini in recupero, prosegue l'Ismea, per gli oli di oliva (+5,2% la variazione congiunturale dell'indice, +1,8% il confronto su base tendenziale), trainati soprattutto dagli extravergini che, in questo esordio di campagna, hanno potuto beneficiare di una ripresa delle contrattazioni e segnali positivi anche per il vino, che guadagna il 4,5% sul mese precedente ed il 12,4% su novembre del 2009, grazie in particolare alla rivalutazione dei bianchi da tavola.

Prosegue, aggiunge l'Ismea, la tendenza al rialzo dei prezzi dei cereali che evidenziano incrementi dell'indice del 2,8% su base mensile e del 41% su base tendenziale. Per il frumento duro si rileva una prima battuta d'arresto (-1,9% la variazione congiunturale dell'indice); rilevante il recupero delle quotazione del riso, che su base mensile hanno fatto registrare un +13,7%. valori in netto rialzo anche per ortaggi e legumi (+11,4% su base mensile, +2% annua) e sul mercato dei tabacchi (+17,8%, +23,3%). 

Più contenute, invece, le variazioni delle colture industriali, che hanno registrato un aumento medio mensile dell'1,2%, e annuo del 2,4%. passando al comparto zootecnico, le rilevazioni dell'istituto indicano una crescita dei prezzi del 1,9% rispetto a ottobre e del 7,1% rispetto a novembre dello scorso anno. 

Continua, conclude l'Ismea, la dinamica positiva di latte e derivati (+1,9% nel confronto su base congiunturale, +11,6% su base tendenziale), grazie ancora alle buone performance dei formaggi Grana, in particolare del Parmigiano Reggiano rincarato del 5% rispetto a ottobre. 

Relativamente al bestiame, l'approssimarsi delle festività natalizie favorisce il recupero dei prezzi degli avicoli ( +6,3% mensile, +18,7% annuo), dei conigli (+5,8%, +6,3%) e dei bovini (+2,3%, +4,7%). In controtendenza gli ovi-caprini che cedono l'1,6% sul mese precedente, segnando un recupero di pari entità su novembre 2009. 

Per il bestiame suino, l'indice Ismea segna riduzioni su base mensile ed annuale, rispettivamente del 3% e 3,3%. Le uova, infine, registrano un rialzo del 2% rispetto al mese precedente, mantenendosi su un livello inferiore a quello di un anno fa (-6,8%).