Nel mese di agosto 2010 l'indice Ismea dei prezzi alla produzione (calcolato in base 2000=100), si è attestato a 109, in leggera flessione rispetto a luglio (-1,4%) e in aumento dell'8,7% sull'analogo periodo dello scorso anno. 

Il confronto avviene, tuttavia, con un mese, agosto 2009, che, rileva l'Ismea, è risultato particolarmente depresso per i mercati all'origine, con l'indice attestato sui livelli più bassi degli ultimi anni. 

Relativamente alle coltivazioni, l'indice cede il 3,3% su base mensile a causa dei forti ribassi degli ortaggi e legumi (-18,7%) e della frutta fresca e secca (-15,9%), anche se in riferimento a quest'ultimi categoria, la flessione riscontrata non è attribuibile alle sole variazione di prezzo ma anche alla metodologia di calcolo dell'indice che prevede panieri e ponderazioni variabili mensilmente (ad agosto infatti escono dal paniere albicocche e ciliegie ed entrano le mele). 

In controtendenza l'andamento del settore cerealicolo ( +17,5% rispetto a luglio 2010) che rivela significative rivalutazioni per quasi tutti i listini e in particolare per l'orzo (+28,8%), frumento tenero (+26,4%), frumento duro (+17,1%) e granturco ( +16,8%). 

Stabili, sempre nel raffronto con il mese precedente, le quotazioni di vino, olio, tabacchi e sementi e colture industriali. 

Il confronto con agosto del 2009 evidenzia un incremento dell'indice delle coltivazioni dell'11,3%. 

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