Le origini
Circa tremila anni fa nasceva in Campania un vino "severus, fortis, ardens": il Falerno. Decantato sin dall'epoca romana, ha attraversato i secoli ed è stato poi distrutto da un parassita devastante, la filossera, agli inizi del novecento.
Al recupero del Falerno si è dedicato negli anni '70 l'avvocato Francesco Paolo Avallone, fondatore di Villa Matilde, azienda vitivinicola situata a Cellole, nella provincia di Caserta. Oggi il suo lavoro continua tramite i figli, Maria Ida e Salvatore, ai quali è affidata l'azienda.
E' proprio Salvatore Avallone che ci fornisce alcuni approfondimenti su Villa Matilde e il suo percorso tecnico e culturale.
Oltre 30 anni fa Villa Matilde ha intrapreso un importante percorso di recupero di un vitigno autoctono che potremmo definire storico: il Falerno. Come è iniziata questa attività? Quali motivazioni vi hanno portato a intraprendere questa strada?
L'intuizione di far rivivere l'antico Falerno è stata di nostro padre Francesco, brillante avvocato ed in gioventù assistente del professor Arangio Ruiz titolare della cattedra di Diritto Romano presso l'università di Napoli. Nei suoi studi sovente incontrava citazioni elogiative dell'antico ed allora scomparso vino Falerno: decise dunque di provare a raccogliere la sfida di farlo rinascere.
Avviò quindi un programma di studio e ricerca insieme ad alcuni docenti della Facoltà di Agraria partenopea: dopo lunghi anni trascorsi sui libri per definire le caratteristiche delle antiche uve e nelle campagne per rintracciare quelle viti dirette discendenti delle varietà coltivate nell'ager Falernus oltre 2500 anni addietro finalmente, alla fine degli anni sessanta, il primo vigneto fu piantato. Dopo di quello, piano piano, ne sono seguiti molti altri.
Dove vengono prodotto le barbatelle che impiegate in azienda?
Le barbatelle vengono prodotte da vivaisti specializzati quali Rauscedo o Guillaume utilizzando tralci e gemme raccolte nei nostri vigneti l'anno prima a quello in cui vogliamo impiantare.
Ecocompatibilità e sostenibilità. Due parole, un fil rouge nel processo produttivo di Villa Matilde. Come si concretizzano nella gestione dei vostri vigneti?
Da circa venti anni siamo pionieri in Campania: gestiamo i nostri vigneti secondo le logiche dell'agricoltura sostenibile ed a bassissimo impatto ambientale seguendo le regole della difesa integrata Ciò significa che non utilizziamo insetticidi, pesticidi o prodotti sistemici sulle uve ma solo zolfo e composti rameici nella lotta contro oidio e peronospora e confusori sessuali o bacilli thuringiensis per difenderci dagli insetti.
Prospettive future: come vede l'evoluzione di Villa Matilde nel prossimo futuro? Tradizione e innovazione saranno sempre le linee guida dell'azienda?
Il nostro futuro sarà all'insegna della salvaguardia dei principi che ci hanno sempre ispirato: una corretta innovazione senza tecnicismi e rispetto di tutto quanto c'è di buono in oltre 2500 anni di evoluzione delle tradizioni enologiche ed agronomiche della nostra terra. Lo scopo è quello di continuare a produrre vini molto territoriali, sicuramente ed orgogliosamente meridionali che abbiano il profumo delle nostre terre, del nostro sole, che diano emozioni e che siano rispettosi della salute di chi li consuma, con un occhio anche al giusto prezzo.
Negli anni Villa Matilde è cresciuta fino a diventare un'azienda vitivinicola solida e affermata, legata a tre fattori d'eccezione:
• il rispetto dell'ambiente
• l'importanza della qualità
• la sintesi efficace di tradizione e innovazione
Tradizione e innovazione
L'aver riportato in vita l'antico Falerno e la grande ricettività all'ambiente pongono i vini Villa Matilde nel solco di una robusta tradizione. La ricerca, le tecnologie all'avanguardia, l'utilizzo del biologico avanzato, colorano la tradizione con un'innovazione intelligente e dinamica. Vigneti con una densità di impianto di cinquemila, settemila ceppi ad ettaro sono allevati con l'innovativa metodologia del Gouyot (a spalliera); tuttavia il pregio dell'uva che qui si produce non si traduce in costi proibitivi.
L'importanza della qualità
Villa Matilde punta sulla classe, non produce vini seriali, ma vini d'élite e interloquisce idealmente con intenditori del genere; tuttavia, pur mantenendo standard qualitativi elevatissimi è economicamente alla portata di tutti.
L'azienda rende la cultura del vino oggetto di studio e di ricerca: ha già individuato e continua a individuare i vitigni che un tempo avevano dato vita ai vini più antichi della Campania, come l'Aglianico, cioè l'antico Hellenico, il Piedirosso da cui nasce il Falerno rosso, l'uva Falanghina che dà vita al Falerno bianco. Le operazioni di recupero sono sempre all'insegna della rivisitazione e modernizzazione del passato con strumenti pionieristici e si svolgono tramite scelte di fondo che sono sempre qualitative, mai quantitative.
Il rispetto dell'ambiente
L'innovazione di Villa Matilde non si limita alla tecnologie, ma è frutto di un pensiero creativo che fa del territorio la sua forza.
A Villa Matilde non è l'uomo a trasformare e spesso snaturare il territorio per dare vita a vini selezionati: qui è l'ambiente a suggerire e a scegliere il suo vino.
Maria Ida e Salvatore Avallone, gestori dell'azienda, non si stancano di esplorare la loro terra alla ricerca di nuovi stimoli: è il territorio che traccia la mappa degli odori e dei sapori, e loro si fanno interpreti raffinati di ciò che la Campania offre.
I vini di Villa Matilde (e l'olio) sono prodotti nelle 4 tenute in cui è articolata l'azienda:
• Tenuta San Castrese
Superficie: 50 ettari, quasi interamente coltivata a vigneto, eccetto 4 ettari di oliveto
Vitigni a bacca rossa: Aglianico, Piedirosso, Primitivo, Abbuoto
Vitigni a bacca bianca: Falanghina
• Tenuta di Parco Nuovo
Superficie: 50 ettari di cui 21 coltavati a vigneto
Vitigni a bacca bianca: Falanghina
In questa tenuta si coltivano anche alcune varietà utoctone in corso di studio, da cui nasceranno i vini Villa Matilde del domani.
I vigneti di san Castrese e di Parco Nuovo sono iscritti all'albo della D.O.C. Falerno del Massico e alla I.G.T. Roccamonfina.
• Rocca dei Leoni
Superficie: 30 ettari
Vitigni a bacca bianca: Falanghina
Vitigni a bacca rossa: Aglianico
Tutti i vigneti di Rocca dei Leoni sono iscritti nell'albo delle D.O.C. Taburno e Sannio.
• Tenuta di Altavilla
Superficie: 5 ettari
Vitigni a bacca bianca: Greco, Fiano
Per ulteriori informazioni: Villa Matilde
S.S. Domitiana, 18 - 81030 Cellole (CE)
tel: 0823.932 088
fax: 0823.932 134
info@villamatilde.it
www.villamatilde.it