La produzione agricola italiana, valutata a prezzi costanti, dovrebbe registrare nel 2007 una riduzione su base annua dell’1,9%. Lo prevede l’Ismea, Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare nelle stime autunnali, come conseguenza di una contrazione del 4,4% delle coltivazioni vegetali e di un aumento del 2,9% della produzione zootecnica.

Un forte contributo negativo alla determinazione del risultato finale è da ricondurre al settore vitivinicolo, che rispetto all’anno scorso ha fatto registrare una flessione produttiva del 12%. Significativo anche il calo degli oli di oliva, con una produzione prevista su un livello inferiore del 17% a quello del 2006.
Per i cereali, le stime elaborate dall’Ismea rivelano, su base annua, una crescita dell’1,3%. Le coltivazioni industriali, invece, a seguito di una sensibile riduzione delle superfici investite a soia e girasole, dovrebbero accusare una flessione del 2,7%. In calo anche le produzioni frutticole (-5,4% rispetto al 2006, compresi gli agrumi), mentre si prevede un aumento dell’1,4% per patate e ortaggi.

Sul versante delle produzioni zootecniche, la tendenza alla crescita sarebbe soprattutto da imputare alla forte ripresa produttiva degli avicoli (+11,8%). Anche per i comparti suino e bovino Ismea prevede un miglioramento del risultato finale rispetto all’anno scorso, con incrementi rispettivamente del 3,9% e dell’1,5%. Leggermente inferiore invece, rispetto al dato del 2006, la produzione di latte, prevista in calo dello 0,6%.
Nell’intero anno Ismea stima, oltre a una contrazione della produzione agricola, una flessione del valore aggiunto del 3,5%.
I calcoli relativi invece solo al terzo trimestre hanno fatto emergere, nei dati destagionalizzati, una forte battuta d’arresto, rispetto ai tre mesi precedenti, sia della produzione (-6,1%) che del valore aggiunto (-6,5%), a seguito di una contrazione del 9,7% delle coltivazioni vegetali.
Una variazione, quella a valori costanti, che non tiene conto però della rivalutazione dei prezzi all’origine, che andrebbe a compensare il calo della produzione salvaguardando nel 2007 i redditi delle aziende agricole italiane.

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