Raggiunti anche gli obiettivi negoziali, le cui linee erano state concertate fra il Governo italiano, le regioni e le organizzazioni sindacali: fra questi, la fase transitoria per il disaccoppiamento degli aiuti (quattro anni per i pomodori e cinque per le arboree). Fra le ulteriori richieste italiane accolte, l’aumento delle risorse finanziarie per i programmi operativi realizzati dalle Op, dal 4,1% al 4,6% della produzione commercializzata, finalizzato alle misure di prevenzione e gestione delle crisi, la previsione, in via obbligatoria, del paese d’origine nella commercializzazione degli ortofrutticoli freschi e la possibilità di estendere tale obbligo anche ai prodotti trasformati qualora ciò si rendesse necessario per tutelare i consumatori, nonché il mantenimento per tutto il periodo transitorio dei requisiti minimi di qualità previsti nel vigente regime di aiuti ai prodotti trasformati; il mantenimento per un periodo transitorio di quattro anni degli aiuti di Stato al comparto patata, nonché la possibilità di inserire i produttori di patate fra i destinatari di diritti disaccoppiati, analogamente a quanto previsto per gli ortofrutticoli. Infine, per quanto riguarda la soppressione del divieto di coltivare ortofrutticoli e patate sui terreni ammissibili al regime di pagamento unico, viene demandata agli Stati membri la possibilità di rinviare fino al 31 dicembre 2010 l’entrata in vigore del nuovo regime.
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Fonte: Mipaaf - Ministero delle politiche agricole alimentari forestali