La stagione produttiva sta volgendo al termine per l'apicoltura, mentre l'estate si chiude con un quadro tutt'altro che positivo.

 

A fotografare la situazione è l'ultima rilevazione mensile dell'Osservatorio Nazionale del Miele, che ha da poco pubblicato il report sul mese di agosto appena trascorso.

 

Un mese caratterizzato da picchi di calore elevati e da una produzione di miele ridotta, accompagnata da una infestazione di varroa importante che ha fatto sentire i suoi effetti già in questo periodo dell'anno, cosa di per sé inusuale.

 

Dal punto di vista meteorologico è stato in media un agosto secco e caldo che, al di là di alcune zone interessate da temporali, ha di fatto bloccato le importazioni di nettare e di polline in molte zone d'Italia, rendendo necessarie nutrizioni di soccorso.

 

L'andamento produttivo è stato decisamente negativo; le produzioni estive infatti sono state scarse e non hanno compensato le perdite primaverili.

 

Nella maggior parte d'Italia le produzioni si sono fermate a luglio, dopo i trattamenti antivarroa.

 

Una situazione leggermente positiva è stata registrata nelle regioni Nord occidentali, in particolare in Valle d'Aosta, Piemonte e Lombardia dove ci sono state produzioni di melata, rododendro e millefiori. 

 

Sporadiche produzioni di melata o di millefiori estivo sono state registrate in Umbria, in Campania e Abruzzo, di eucalipto nel Lazio, in Basilicata e in alcune zone della Sardegna, dove comunque la stagione è stata pessima.

 

Tra le regioni che hanno registrato le situazioni peggiori, insieme alla Sardegna, ci sono Liguria, Sicilia, Calabria e Puglia dove, ad eccezione di alcuni raccolti di miele di coriandolo nel foggiano, le produzioni estive sono state praticamente azzerate.

 

Anche la vendita delle regine si è di fatto conclusa subito dopo il periodo dei trattamenti antivarroa, facendo però segnare un calo di vendite significativo durante tutto l'anno, cosa che ha portato anche un'associazione a richiedere aiuti specifici per le aziende specializzate.

 

La situazione sanitaria è apparsa grave in molte regioni, le segnalazioni di forti infestazioni di varroa e morie sono state segnalate soprattutto nelle Marche e in Liguria, dove si fa sempre di più sentire anche l'impatto di Vespa velutina, che continua la sua espansione in Toscana e, come segnalato negli ultimi giorni, in Emilia Romagna, con il primo ritrovamento in provincia di Modena.

 

Sul fronte calabroni preoccupa anche Vespa orientalis che ha fatto registrare forti danni in Campania e che continua anch'essa la sua espansione verso Nord.

 

Non arrivano buone nuove nemmeno dal mercato, che resta fermo, con i consumi in continuo calo.

 

Forse c'è stato un lieve aumento dei prezzi di vendita negli scambi tra apicoltori, che hanno fatto segnare per il momento prezzi che si aggirano intorno ai 10 euro/chilo per l'acacia, 7,70  euro/chilo per il tiglio, fino a 6,50  euro/chilo per agrumi, sulla e eucalito, 6  euro/chilo per asfodelo e melata e intorno ai 5,50  euro/chilo per i millefiori.


Ma i dati riportati da Ismea per settembre sono già più bassi, in media di almeno 1 euro/chilo o più per ogni tipologia di miele.

 

Resta ancora da fare qualche produzione autunnale di nicchia, come il miele d'edera e di corbezzolo, ma la stagione di fatto si è conclusa, e si è conclusa male.

 

L'estate quindi mette di fatto fine all'annata produttiva, facendo del 2024 un anno anche peggiore del 2023 che già era stato cattivo.