Sino ad ora su questa rivista ne sono stati presentati 62, in quest'ultimo articolo vengono rapidamente esaminati i rimanenti cinque lavori che hanno riguardato:
- presentazione di due nuovi fungicidi:
- un nuovo prodotto a base di Aspergillus flavus atossigeno per il biocontrollo delle aflatossine del mais;
- mefentrifluconazole, innovativo triazolo ad ampio spettro d'azione;
- difesa del frumento dalla septoria e da altre malattie fogliari;
- difesa della barbabietola da zucchero della cercospora;
- monitoraggio e diagnosi di funghi trasmessi per semi di zucca.
Due nuovi fungicidi
Aspergillus flavus (AFX1) - ceppo atossigeno MUCL54911Il Dipartimento di Scienze delle produzioni vegetali sostenibili, dell'Università Cattolica di Piacenza, in collaborazione con Corteva Agriscience Italia, di Cremona, e con Corteva Agrisciences, di Oxforchire (Uk), hanno presentato un lavoro sull'utilizzo di un ceppo atossigeno di Aspergillus flavus (AF-X1 - ceppo atossigeno MUCL54911) per il contenimento delle aflatossine (AsFs) sulle granelle del mais. Il ceppo, isolato su terreni italiani, agisce escludendo per competizione altri ceppi, compresi quelli tossigeni, andando quindi a prevenire lo sviluppo delle aflatossine.
Il lavoro presenta diciassette prove italiane, condotte tra il 2013 ed il 2017, in cui un'applicazione all'anno, nella fase fenologica di levata (dalla fase di allungamento dello stelo fino a quando sono visibili novi o più nodi) ha sempre consentito di ottenere una riduzione di Aflatossine B1 rispetto ad un testimone non trattato, con una efficacia media dell'86,4%. Nel corso delle prove è stato anche verificato che l'utilizzo del ceppo atossigeno non ha influito negativamente sulle qualità organolettiche e sulle caratteristiche nutritive della granella. Anche per il 2021, come negli ultimi anni, il prodotto AF-X1 2021 è stato autorizzato per un "uso eccezionale" fino al 9 luglio 2021 (autorizzato dal 12 marzo 2021) per un intervento all'anno solo su mais per uso mangimistico.
Mefentrifluconazole
BASF Italia, di Cesano Maderno (Mb), e BASF SE, di Limburgerhof (Germania), hanno presentato mefentrifluconazole (Revysol), una nuova sostanza attiva a base triazolica, per la difesa di cereali, vite, colture industriali, frutticole ed orticole da varie malattie, quali septoriosi, ruggini, oidi, ticchiolatura, stemfiliosi, moniliosi, alternariosi e cercosporiosi. Il mefentrifluconazole, grazie alla presenza del gruppo isopropanolo, è particolarmente flessibile e, rispetto agli altri triazoli, manifesta una superiore affinità di legame al sito di azione e si è dimostrata quindi particolarmente adatto alla gestione di strategie per il contenimento delle resistenze delle malattie a questo gruppo chimico.
Il lavoro presenta numerose prove condotte tra il 2014 e il 2018 su oidio della vite, ticchiolatura del melo e septoriosi del frumento. In tutte le prove il nuovo triazolo ha dimostrato ottime performance fornendo prestazioni superiori ai triazoli di riferimento. In dodici prove, tra il 2015 e il 2017, finalizzate alla valutazione del contenimento dell'oidio della vite, a fronte di un attacco medio sul testimone del 53,83%, il mefentrifluconazole ha avuto un attacco del 7,2%, mentre lo standard triazolico si è fermato al 17,6%. In sei prove, tra il 2016 e il 2018, finalizzate alla valutazione dell'attività nei confronti della ticchiolatura del melo, a fronte di un attacco medio sulle foglie del testimone del 33,9%, il mefentrifluconazole ha avuto un attacco del 6,1%, mentre lo standard triazolico si è fermato al 16,9%. In 44 prove, tra il 2014 e il 2015, per valutare il contenimento della septoria del frumento, a fronte di un attacco medio sul testimone del 41%, il mefentrifluconazole ha avuto un grado d'azione dell'82% rispetto al 69 e 71% dei due standard triazolici.
Difesa del frumento dalla septoria e da altre malattie fogliari
Syngenta Italia, di Milano, ha presentato i risultati di sette prove in cui è stato sperimentato il formulato commerciale Elatus Era (miscela di benzovindiflupyr e protioconazolo), a due diverse dosi, nei confronti di un testimone e di standard chimici di riferimento (bixafen + protioconazolo e fluxapyroxad + pyraclostrobin). Le prove, che avevano l'obbiettivo di verificare la possibilità di ridurre la dose di impiego dell'Elatus Era, sono state impostate sulla difesa del frumento da septoria, fusarium e ruggine bruna con un intervento posizionato nelle fasi fenologiche comprese tra l'emissione della foglia a bandiera (BBCH 41) e foglia a bandiera distesa (BBCH45). Entrambi i dosaggi impiegati di Elatus Era hanno fornito risultati uguali o superiori ai due standard di riferimento per quel che riguarda la difesa da septoria e ruggine bruna. Gli autori ritengono quindi che la riduzione della dose di Elatus Era, rispetto a quella attualmente riportata in etichetta, possa essere attuata senza peggiore le performance del prodotto. Ottima anche l'efficacia nei confronti del fusarium su foglie. La verifica sulle produzioni ha infine confermato la sostenibilità economica degli interventi chimici che, applicati in questa fase, hanno consentito di ottenere produzioni 4-7 volte superiori al costo dei prodotti fitosanitari utilizzati.
Difesa della barbabietola da zucchero della cercospora
Coprob, di Minerbio (Bo), e Agri 2000 Net, di Castel Maggiore (Bo) hanno presentato due anni di prove (2017-2018) nell'utilizzo in pieno campo di acqua addizionata di ozono per la difesa in campo della barbabietola da zucchero dalla cercospora bieticola e per valutare la possibile riduzione della carica conidica svernante. L'ozono è una molecola caratterizzata da un elevato potenziale ossidativo. Il principale meccanismo di azione è la perossidazione lipidica che causa danni ai fosfolipidi della membrana dei microrganismi. La tossicità dell'ozono dipende inoltre dalla sua capacità di ossidare gli amminoacidi, alterando la struttura e la funzione delle proteine. L'acqua ionizzata è stata prodotta mediante una macchina messa a disposizione dalla Medical equipment technologies Srl, di San Lazzaro (Bo). Il lavoro presentato aveva l'obiettivo di verificare l'efficacia dell'ozono, disciolto in acqua a bassa concentrazione, nei confronti della cercospora della barbabietola. Sono state condotte diverse prove, delle quali una in campo in cui è stata verificata l'efficacia dell'ozono su cercospora a confronto con un testimone e una tesi in cui sono stati impiegati prodotti di sintesi. Tra maggio e agosto 2017 è stata impiegata l'acqua ionizzata in 4, 6 e 12 applicazioni (intervalli tra un trattamento e l'altro di 9, 6 e 3 giorni). I risultati hanno evidenziato che nelle tesi trattate con ozono è stata riscontrato un'attività inferiore a quella fornita dallo standard chimico, mentre è stato rilevato un leggero rallentamento nello sviluppo della cercospora rispetto al testimone nei confronti del quale al rilievo del 9 agosto non presentava differenze significative. Altre prove, che sono state condotte in laboratorio, hanno evidenziato che l'acqua ionizzata è invece in grado di ridurre in maniera significativa la carica dell'inoculo svernante di cercospora, mostrandosi in grado di inibire, almeno in parte, la vitalità e la germinazione dei conidi.
Monitoraggio e diagnosi di funghi trasmessi per semi di zucca
Il Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell'Università Politecnica delle Marche, il National agricultural institute of Tunisia e il Laboratory of plant protection del National institute for agronomic research of Tunisia dell'University of Carthage (Tunisia) hanno presentato un lavoro che ha evidenziato la criticità nella qualità dei semi utilizzati per la coltivazione delle zucche e l'inadeguatezza, o comunque la limitata efficacia, delle ispezione visive condotte per rilevare la presenza di pericolosi patogeni in grado di compromettere seriamente le colture.Tra il 2015 e il 2018 su 66 campioni di semi estratti da frutti di zucca, sintomatici e asintomatici, provenienti dall'Italia e dalla Tunisia, sono state condotte accurate analisi di laboratorio che hanno evidenziato la presenza di numerosi patogeni, tra i quali in particolare: Alternaria alternata, presente nel 23,6% dei campioni provenienti dall'Italia e nell'11,3% dei campioni provenienti dalla Tunisia, Fusarium fujikorum (12,7% dall'Italia e 5,2% dalla Tunisia), Stagonosporopsis cucurbitacearun (5,5% dalla Tunisia), Curvularia spicifera (2,1% dall'Italia), Fusarium solani (5,2% dalla Tunisia), Rhizophus stolonifer (1,8% dall'Italia e 5% dalla Tunisia), S. vesicarium (1,1% dalla Tunisia) e Albifimbria verrucaria (0,6% dalla Tunisia).
Nei campioni provenienti dai due paesi il livello di contaminazione rilevato è stato particolarmente elevato e quindi gli autori sollecitano gli organi competenti ad adottare protocolli adeguati che al momento dell'importazione delle sementi di zucca prevedano, anche in presenza di sementi provenienti da frutti sani, l'applicazione di analisi di laboratorio, come ad esempio le tecniche di diagnosi molecolari, che si sono dimostrate in grado di prevenire la pericolosa diffusione di patogeni in grado di compromettere le coltivazioni di zucca.
Queste alcune analisi sintetiche e soggettive, per una lettura più completa dei lavori si invita ad acquisire gli atti prendendo contatto direttamente con la segreteria organizzativa delle Giornate fitopatologiche al seguente indirizzo email: giornatefitopatologiche@unibo.it.
L'edizione 2020 ha prodotto oltre 130 lavori raccolti in circa 1200 pagine.
In un'ottica di divulgazione, AgroNotizie ha riassunto i contenuti in un ciclo di articoli dal nome "Difesa e diserbo, lo stato dell'arte" dedicati alla difesa dalle avversità animali, difesa dalle malattie, controllo delle infestanti e mezzi di difesa.
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Fonte: Agronotizie