Nuove soluzioni si affacciano ai programmi di diserbo della soia. Efficace, flessibile e risolutivo, Piramax di Certis Europe è formulato come emulsione concentrata contenente pyraflufen ethyl in ragione di 26,5 grammi per litro. Appartenente alla famiglia dei fenilpirazoli, Piramax risulta attivo sulle più diffuse infestanti dicotiledoni, anche le più ostiche, incluse quelle divenute resistenti agli erbicidi Als inibitori.

Negli ultimi anni, in special modo nella soia, sono infatti cresciute le popolazioni di Amaranthus spp divenute poco sensibili a erbicidi quali imazamox e thifensulfuron-methyl, i quali rappresentano tuttora le sostanze attive cardine nei programmi di diserbo di questa coltura. Tali fenomeni riguardano proprio le principali aree di coltivazione della soia e sono localizzati prevalentemente nelle regioni del Nord Est.
 
Un problema serio, quello delle resistenze, che però trova oggi una possibile soluzione. Già nel corso del 2016 è stato infatti possibile applicare Piramax su soia grazie all’autorizzazione per uso eccezionale per un periodo di 120 giorni, tramite decreto dal ministero della Salute del 27 Giugno 2016 (art. 53 del Reg. EU n. 1107/2009). Applicato in post-emergenza il prodotto si è infatti rivelato particolarmente efficace nel controllo di popolazioni di Amaranto resistente, assicurando al contempo una selettività soddisfacente nei confronti della coltura. La comparsa di eventuali punteggiature necrotiche sulle foglie trattate non pregiudica infatti il normale sviluppo della coltura né le rese finali in termini di quintali per ettaro.

Anche nel 2017 è giunta la medesima estensione d'impiego per usi d'emergenza, con decreto ministeriale datato 7 luglio (scarica il Decreto). I 120 giorni previsti dal Decreto permetteranno quindi trattamenti indirizzati forse alla coltura in secondo raccolto, dato l'avanzato stato di sviluppo della soia di prima semina. Si auspica quindi che per il 2018 non vi sia più bisogno di deroghe temporanee, o che se ancora necessarie queste giungano per lo meno nei tempi utili all'applicazione del prodotto.
 

In campo contro le infestanti

Su soia Piramax va impiegato alla dose di 150 ml/ha in post-emergenza precoce, quando cioè la coltura si trova allo stadio di 1-3 foglie trifogliate e le infestanti appaiono nei loro primi stadi di sviluppo, ovvero entro le 4-6 foglie vere. In tale fase il prodotto appare particolarmente efficace non solo verso Amaranthus retroflexus, compresi gli ecotipi divenuti resistenti ad altri erbicidi, bensì controlla efficacemente anche Abuthilon theophrasti, Convolvulus arvensis, Calystegia sepium Portulaca oleracea, Solanum nigrum e Chenopodium album.
Al fine di ampliare lo spettro di azione è infine possibile miscelare Piramax con formulati commerciali contenenti bentazone oppure imazamox, eventualmente anche in miscela fra loro, escludendo l’aggiunta di tensioattivi non ionici e oli minerali.
 

Non solo soia

Autorizzazioni temporanee a parte, nell’etichetta ministeriale di Piramax sono incluse stabilmente la vite e alcuni fruttiferi, sia per il diserbo sottofila, sia come spollonante, come pure può essere impiegato con profitto nelle pratiche di essiccazione della parte epigea della patata nelle fasi di pre-raccolta. Fra i suoi principali punti di forza si annoverano il meccanismo di azione, inibente l’enzima protoporfirinogeno ossidasi (gruppo E del Hrac), una spiccata attività fogliare di contatto che rende il prodotto ideale per impieghi in post-emergenza delle infestanti, nonché una rapida azione di disseccamento delle malerbe. Inoltre, Piramax risulta efficace a basse dosi per ettaro e non residua nel terreno.