Il collaudato erbicida di post emergenza selettivo su leguminose e cereali sarà all’ordine del giorno della prossima riunione del Comitato permanente su piante, animali, alimenti e mangimi (sezione legislazione pesticidi) per rinnovarne l’approvazione europea in scadenza a giugno del 2017.
Andando oltre a quanto è accaduto per il glifosate, il Parlamento europeo in seduta plenaria ha approvato a maggioranza una risoluzione (389 voti favorevoli, 289 contrari, 28 astenuti) per non rinnovare l’approvazione della sostanza attiva, in aperto contrasto con la proposta della Commissione in votazione la prossima settimana nella riunione del comitato citato. L’opinione del Parlamento europeo, addirittura in seduta plenaria (che ricordiamo si era pronunciata a favore del rinnovo del glifosate), non è vincolante, anche se è innegabile che le aspettative sui tecnici che dovranno votare la proposta sono notevoli.
Le motivazioni alla base della posizione del Parlamento sono la classificazione della sostanza uscita dalla valutazione (tossica per la riproduzione di categoria 21) e la concessione del rinnovo nonostante alcune lacune nella documentazione che il notificante dovrà colmare nel giro di qualche tempo dopo il rinnovo, che sarà di quindici anni.
Entrando nel merito, le criticità evidenziate dalla posizione del Parlamento Ue possono applicarsi a molte sostanze attive (abbiamo contato 22 sostanze attive approvate che risultano classificate tossiche per la riproduzione di categoria 2) e lasciare l’approfondimento di alcuni aspetti mediante la presentazione di dati confermativi è una pratica molto comune.
Rischiamo un film come quello del glifosate: l’attribuzione della classificazione delle sostanze, tutte, non solo quelle utilizzate come principi attivi negli agrofarmaci, è compito dell’Echa, che le discute nel suo comitato denominato Rac (Comitato per la valutazione del rischio) e che dovrà pronunciarsi sulla cancerogenesi del glifosate nel 2017, ma l’Efsa ha invaso il campo dell’Echa in quanto la classificazione della sostanza è tra i criteri di approvazione previsti dal regolamento 1107/2009 sugli agrofarmaci, in particolare è spesso usata come indicatore delle proprietà di perturbatore endocrino, in attesa dell’approvazione di linee guida definitive.
Insomma, un grande intreccio tra normative, agenzie e tecnicismi che sembra fatto apposta per entrate a gamba tesa come quella del Parlamento europeo, che se dovesse applicare a tutte le situazioni questi criteri, dovrebbe votare mozioni come quest’ultima almeno dieci volte l’anno.
Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
- Comunicato Stampa del Parlamento Ue sul bentazone
- Pagina del sito Ue dedicata alla prossima riunione del Comitato permanente su piante, animali, alimenti e mangimi del 6-7 dicembre 2016
- Comitato sulla valutazione del rischio presso l’Echa
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Fonte: Agronotizie