Il regolamento 459/2010 del 27 maggio 2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea L 129 dello scorso 28 maggio, aggiorna i limiti massimi di residui sulle derrate alimentari per Azossistrobina, Cipermetrina, Etefon, Fenitrotion, Indoxacarb, Lambda-cialotrina, Metomil e tiodicarb, Profenofos, Piraclostrobin, Tiacloprid, Triadimefon, triadimenol e Triflossistrobina. Il provvedimento ufficializza anche l'inserimento dello zolfo tra le sostanze che per la loro scarsa tossicità non richiedono la fissazione di limiti massimi di residui nelle derrate alimentari. Proprio a quest'ultimo evento dedichiamo l'articolo e daremo conto successivamente delle variazioni delle altre sostanze attive citate.
All'inizio fu il regolamento
Il “regolamento 396/2005 sui limiti massimi di residui di antiparassitari sui prodotti alimentari e mangimi di origine animale e vegetale” prevede una lista positiva di sostanze per le quali, causa la loro comprovata innocuità, non è necessario fissare un limite massimo di residui sulle derrate. L'allegato IV, così si chiama questa lista, è stato aggiornato per la prima volta nel 2008 (regolamento 149/2008) con 8 prodotti e attualmente ne conta 53 (includendo ovviamente lo zolfo) ed è riportato in tabella 1. I principi attivi sono principalmente sostanze utilizzate in campo alimentare (ad esempio acidi grassi, acido acetico, pepe, oli vegetali), farmaceutico (ad esempio acido folico), microrganismi e altre “commodities” (ad esempio carbonato di calcio).
Tutti d'accordo
La proposta di eliminare lo zolfo dalla lista degli Mrl è stata formalizzata nella consueta conclusione dell'EFSA che ha sintetizzato l'esame della documentazione a sostegno della revisione europea della sostanza attiva, conclusasi nel 2009. In particolare gli esperti europei non hanno ritenuto necessario fissare una dose giornaliera accettabile (ADI) sia perchè lo zolfo è un elemento essenziale per gli organismi sia perchè i quantitativi normalmente presenti nelle derrate alimentari sono considerevoli (l'Accademia statunitense di medicina stima in circa 26 mg/kg peso corporeo la quantità di zolfo assunta attraverso la dieta, pari a 1,6 grammi giornalieri pro capite) e quindi risulterebbe impossibile distinguere i residui di zolfo derivati dai trattamenti antiparassitari da quello già presente naturalmente. In ogni caso l'ampia documentazione disponibile ha convinto tutti gli esperti che non era necessario fissare nessuna ulteriore soglia per la salute umana: nè dose acuta di riferimento (Acute Reference Dose), nè tanto meno esposizione giornaliera accettabile (AOEL, per operatori e lavoratori). un toccasana, insomma.
Aziende medio/piccole, colture minori: in poche parole l'Italia
Oltre all'aspetto tossicologico, queste positive caratteristiche dello zolfo e delle altre 52 sostanze elencate nell'Allegato IV del regolamento 396/2005 avranno anche positivi riscontri nell'intera filiera fitoiatrica: il risparmio conseguito nella preparazione dei dossier consentirà forse anche ad aziende non multinazionali di rimanere sul mercato con proprie registrazioni, spesso anche con un'etichetta molto ampia, l'ideale nella realtà italiana fatta appunto di aziende medio/piccole e colture minori. La crisi si combatte anche con queste cose!
Quale sarà il prossimo?
Quale sarà la prossima sostanza attiva ad entrare nel club esclusivo dell'allegato IV del regolamento 396/2005? Secondo noi gli oli minerali che ora dovranno avere le stesse caratteristiche di purezza del prodotto farmaceutico (chiamato anche olio di vaselina) sono degli ottimi candidati. A dire la verità non sono elencati nemmeno adesso, anche se ciò significa che il loro residuo massimo ammesso sulle derrate deve essere inferiore a 0,1 mg/kg, valore di “default” per sostanze attive che non compaiono in nessun allegato del regolamento.
Per saperne di più
Tabella 1. Elenco delle sostanze attive per le quali la commissione europea non ritiene necessaria la fissazione di limiti massimi di residui sulle derrate alimentari.
1-Decanolo |
Farina fossile (o terra diatomacea) |
1,4-Diamminobutano (o putrescina) |
Fosfato ferrico (fosfato di ferro (III)) |
Acetato d’ammonio |
Gibberellina |
Acidi grassi / acido laurico |
Gliocladium catenulatum ceppo J1446 |
Acidi grassi C7-C20 |
Ioduro di potassio |
Acidi grassi: acido decanoico |
Laminarina |
Acidi grassi: acido eptanoico |
Maltodestrina |
Acidi grassi: acido oleico, etiloleato compreso |
Metil nonil chetone |
Acidi grassi: acido ottanoico |
Oli vegetali / citronellolo |
Acidi grassi: acido pelargonico |
Oli vegetali / olio di chiodi di garofano - eugenolo |
Acidi grassi: metilestere di acidi grassi |
Oli vegetali / olio di colza |
Acido acetico |
Oli vegetali / olio di menta verde |
Acido benzoico |
Paecilomyces fumosoroseus ceppo Apopka 97 |
Acido folico |
Pepe |
Alcoli grassi / alcoli alifatici |
Pseudomonas chlororaphis ceppo MA342 |
Ampelomyces quisqualis, ceppo: AQ 10 |
Repellenti: farine di sangue |
Anidride carbonica |
Repellenti: grasso di pecora |
Bacillus subtilis ceppo QST 713 |
Repellenti: olio di pesce |
Calcare |
Repellenti: Tallolio |
Carbonato acido di potassio |
Sabbia quarzosa |
Carbonato di calcio |
Silicato di sodio e alluminio |
Cloridrato di trimetilammina |
Silicato d’alluminio (o caolino) |
Coniotirium minitans, ceppo CON/M/91-08 (DSM 9660) |
Solfato ferrico (solfato di ferro (III)) |
Estratti di alghe |
Solfato ferroso (solfato di ferro (II)) |
Estratto di aglio |
Tiocianato di potassio |
Estratto di Melaleuca alternifolia |
Zolfo |
Etilene |
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