Alcuni lettori della provincia di Pavia, che ringraziamo vivamente per la segnalazione, ci hanno inviato alcuni articoli pubblicati tra la metà di Febbraio e l’inizio di Marzo su “La provincia Pavese” riguardanti la revoca dei prodotti fitosanitari autorizzati per l’impiego con i mezzi aerei. Il provvedimento, che sinora non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, sarebbe stato emanato sulla base di una decisione della Commissione Consultiva Prodotti Fitosanitari (organo del Ministero della Salute che ha il compito di prendere le decisioni di autorizzazione o limitazione di questi prodotti) che avrebbe concesso deroghe solamente ai prodotti microbiologici, che gli articoli citano essere utilizzati per la lotta alle zanzare.
Come spesso succede, i quotidiani spesso non brillano per la precisione delle informazioni di natura tecnica che pubblicano, e quindi per gli approfondimenti non ci resta che attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del provvedimento citato. Sulla revoca vi sono state ovviamente reazioni di tenore completamente diverso: da una parte i sostenitori del provvedimento che ne apprezzano le conseguenze sull’ambiente e la salute pubblica e dall’altra parte i comitati dei viticoltori (nella zona sono principalmente i vigneti ad essere trattati col mezzo aereo) che si troverebbero di punto in bianco privati dei prodotti che per oltre venticinque anni hanno rappresentato l’unico mezzo per salvaguardare la produzione di molti vigneti situati in zone impervie e non irrorabili con i mezzi tradizionali. Sulla questione sono stati investiti sia il ministro della Salute Livia Turco che quello delle Politiche agricole Paolo de Castro, il quale ha ascoltato assessori e rappresentanti degli agricoltori in una riunione tenutasi il 13 Marzo a Roma. La delegazione ha chiesto un intervento urgente del ministro per sospendere il provvedimento di revoca, sottoponendogli anche un ampio dossier a sostegno della sicurezza tossicologica e ambientale delle applicazioni col mezzo aereo. In una sperimentazione condotta nel 2006 è stato infatti verificato che già a 15 metri di distanza dai campi trattati con l’elicottero la deriva dei trattamenti scompare totalmente, a dimostrazione che i trattamenti eseguiti applicando le procedure di sicurezza sono assolutamente sicuri. In attesa di informazioni più dettagliate, ecco la consueta panoramica di confronto tra la situazione dei vari paesi europei:

In Italia risultavano utilizzabili con il mezzo aereo (vite, pioppo, olivo e forestali) almeno 9 prodotti, prevalentemente a base di olio minerale, rame, mancozeb e bacillus thuringiensis, oltre agli additivi antideriva contenenti prevalentemente idrossietilcellulosa.

Nel Regno Unito risultano autorizzati ben 160 prodotti per il mezzo aereo, contenenti i più svariati principi attivi: clormequat, pirimicarb, asulam, metaldeide, propineb, clorotalonil, mancozeb, ethephon, ossicloruro di rame, diflubenzuron, benalaxil, dimetoato e maneb, usati prevalentemente su cereali, patate, prati e pascoli.

In Belgio è sono ammessi solo i trattamenti aerei con gli elicotteri e vi sono restrizioni nel tipo di prodotto.

In Francia non vi sono restrizioni per il tipo di coltura ma sono proibiti i prodotti tossici e molto tossici e le miscele estemporanee.

Anche in Germania non vi sono restrizioni per il tipo di coltura ma vi sono restrizioni per il tipo di prodotto che possono variare nei diversi Lander.

In Grecia sono ammessi sulle foreste, riso e mais.

In Spagna e Portogallo non risultano speciali limitazioni per questo tipo di trattamenti se non che i piloti devono essere appositamente addestrati e dotati di autorizzazioni specifiche, come peraltro in tutti gli stati appena citati.

Infine in Austria, Danimarca, Svezia ed Estonia i trattamenti col mezzo aereo risultano proibiti.

La regolamentazione dei trattamenti effettuati con i mezzi aerei verrà infine armonizzata a livello europeo con la direttiva sugli “Usi Sostenibili” che vedrà probabilmente la luce entro la fine del 2008.