Stagione difficile anche per le ciliegie, la cui produzione sta registrando una forte contrazione rispetto allo scorso anno a causa del freddo e delle piogge primaverili. Anche i consumi sono contratti a causa di questo clima che non favorisce un'alimentazione a base di frutta estiva. Basti pensare che ancora oggi i consumi di mele e kiwi sono sostenuti, rispetto alla normalità. 

Negli ultimi anni comunque c'è stato un incremento delle superfici a ciliegio, legato al rinnovato interesse per questa specie frutticola. Crescita che sarà anche legata alla qualità del prodotto grazie anche al cambiamento varietale, all'introduzione di tecniche agronomiche innovative e alla presenza di impianti più giovani e in grado di produrre in modo più performante.

Per approfondire l'argomento abbiamo chiesto a due protagonisti del settore cerasicolo di rispondere ad alcune domande: Walter Monari, direttore del Consorzio della ciliegia, della susina e dei prodotti tipici di Vignola, e Giuseppe Zuech, presidente del Consorzio di tutela della ciliegia di Marostica Igp.
 

Vignola, attualmente il calo è del 50%


Qual è la situazione dell'attuale campagna cerasicola?
"L'anomalo andamento climatico sta condizionando fortemente la produzione di ciliegie - spiega Walter Monari, direttore del Consorzio Ciliegia, della susina e della frutta tipica di Vignola -. Stimiamo di poter produrre 25 mila quintali di ciliegie rispetto ai 50 mila quintali normalmente prodotti, con un calo stimato quindi del 50%. Ricordiamo che il 20% della nostra produzione è garantita dalla copertura antipioggia e antigrandine. Il prodotto si presenta generalmente di ottima qualità. Non risultano esserci fenomeni sensibili di cracking.
La stagione delle ciliegie precoci ha subito uno slittamento della maturazione di almeno una decina di giorni sulla media. Le prime ciliegie delle varietà precoci sono state raccolte attorno al 20 maggio, caratterizzate da un calibro non eccezionale a causa proprio delle basse temperature e delle scarse giornate soleggiate. Abbiamo da pochi giorni terminato di raccogliere Bigarreau e ci stiamo accingendo ora a raccogliere Giorgia. E' evidente che le condizioni climatiche dei prossimi giorni andranno a influenzare positivamente o negativamente sulle raccolte delle varietà intermedie e tardive". 

Quali strategie sta adottando il consorzio per soddisfare le esigenze del consumatore e del produttore?
"Recentemente abbiamo ottenuto il riconoscimento Igp delle nostre ciliegie - continua Monari -. Le caratteristiche qualitative che devono contraddistinguere le ciliegie di Vignola sono il sapore dolce, la polpa consistente e croccante, l'elevata pezzatura, la buccia lucida di colore che va dal rosso brillante al rosso scuro. Questo marchio permette di garantire un prodotto d'eccellenza in tutta Italia. E' evidente però che quest'anno potremmo pagare pegno per il fatto che il Ministero non ha fatto rientrare nel disciplinare tutte le varietà di ciliegia presenti sul territorio. Tuttavia, già alla fine della campagna ci impegneremo affinché, fin dal prossimo anno, siano inserite tutte le varietà rimaste fuori. Per ovviare a questa situazione abbiamo deciso di valorizzare il prodotto rimasto fuori dal riconoscimento utilizzando il marchio 'Tentatrice': una produzione che ha comunque le caratteristiche per essere venduta come Igp, ma che per problemi burocratici oggi rischia di essere svilita. Allo stato attuale il 50% del nostro prodotto rientra nell'Igp e il 50% rimane fuori. E' evidente che siamo in una fase transitoria, perché non possiamo permetterci un'altra stagione utilizzando due marchi diversi per lo stesso prodotto. La burocrazia deve capire che la produzione ha le sue esigenze. Dobbiamo inserire tutte le varietà più importanti del nostro territorio all'interno del programma di produzione".

 


Marostica, un calo previsto del 70%


Qual è la situazione dell'attuale campagna cerasicola?
"E' un anno difficile per il nostro comparto e probabilmente da dimenticare - spiega Giuseppe Zuech, presidente del Consorzio di tutela della ciliegia di Marostica Igp -, siamo seriamente preoccupati per il reddito dei nostri produttori. Per le varietà precoci il danno è stato del 70-80% a causa del grande freddo e delle piogge. Per il futuro speriamo che il tempo migliori. Se avremo sole e aumento delle temperature le prospettive per le varietà intermedie e tardive possono essere buone, con la possibilità di recuperare in parte il danno avuto a carico delle varietà precoci". 

Quali strategie sta adottando il consorzio per soddisfare le esigenze del consumatore e del produttore?
"Per fare reddito abbiamo puntato sulla qualità del prodotto e sulla riconoscibilità. Su quest'ultimo aspetto ad esempio abbiamo richiesto e ottenuto il riconoscimento Igp. Recentemente sono inoltre stati inseriti nel disciplinare di produzione nuove varietà, l'aumento della pezzatura minima, l'uso di portinnesti nanizzanti, e tecniche colturali più innovative. Lo scopo è quello fare un ulteriore passo in avanti verso i requisiti richiesti dal consumatore e dal mercato. Il tutto rientra in un concetto di sostenibilità economica, perché la mancanza di reddito e la disaffezione del consumatore potrebbero portare all'abbandono della cerasicoltura, con gravi danni per il comparto e per l'intero territorio. Dobbiamo fare qualità ma il consumatore deve fare la sua parte acquisendo la consapevolezza che la qualità e la tracciabilità sono dei valori".