Dalla Nuova Zelanda all'Italia, una selezione di innovazioni tecnologiche applicate alla produzione ed alla lavorazione delle mele.

 

Mele a polpa rossa, nuove prospettive

Qual è il meccanismo genetico che controlla la colorazione rossa delle mele? La risposta è nella ricerca condotta da Richard Espley, biologo molecolare presso Plant & Food Research e PhD presso l'Università di Auckland (Nuova Zelanda). La materia non riguarda solo l'aspetto visivo del frutto. E' stato analizzato il gene dell'antocianina, responsabile della produzione del pigmento rosso nella polpa dei frutti. Non di meno, le antocianine svolgono una fondamentale azione antiossidante nell'organismo umano.

La ricerca potrà fornire nuove prospettive per il miglioramento varietale, al fine di ottenere mele di aspetto gradevole per il consumatore e al tempo stesso ricche di proprietà salutari.

Per questa ricerca, l'autore è stato insignito del premio 'MacDiarmid Young Scientists of the Year', categoria 'Adding Value to Nature'.

Link: http://www.plantandfood.co.nz/news/breeding-apples-with-red-flesh.php

 

L'articolo continua sotto il video dedicato alla ricerca neozelandese

 

 

Maggiore efficienza nei trattamenti del melo

Il network di ricerca 'Farming with a Future' ha sviluppato un diagramma per valutare l'impatto ambientale dell'impiego di agrofarmaci nella coltivazione di pomacee (mele e pere). Lo schema supporta gli agricoltori nella comparazione di vari prodotti per la difesa delle colture con riferimento a fattori quali il rischio di infiltrazioni nelle falde acquifere, gli effetti sulla vita acquatica nei fossi, i danni sugli organismi utili.

La ricerca è stata segnalata sul sito dell'Università di Wageningen (Olanda).

Link: http://enews.nieuwskiosk.nl

 

 

'Alla Lagnasco Frutta, il capo è un computer'

E' il titolo delle news pubblicata su 'La Stampa'. In questi giorni sarà avviato un nuovo impianto completamente automatizzato di immagazzinamento, pesatura e calibrazione.

Apposite rotaie consentiranno la movimentazione dei cassoni fin dal conferimento dei soci. Il nuovo magazzino potrà gestire fino a 2.870 cassoni con codici diversi per qualità, dimensioni e peso della frutta

Link: http://www.lagnascogroup.it/img/ArticoloLF.jpg

 

Al Laimburg, aggiornamenti sulla frigoconservazione

Il 4 agosto, il Centro di sperimentazione agraria e forestale di Laimburg (BZ) ha presentato agli operatori del settore diverse tecniche di conservazione. Con una tecnica innovativa, chiamata DCA (atmosfera dinamica controllata), lo stato di salute e di conservazione delle mele nelle celle frigorifere è tenuto sotto costante controllo, tramite sensori della fluorescenza, al fine di creare condizioni ottimali per lo stoccaggio delle mele anche per 11 mesi.

Attualmente i nuovissimi metodi di conservazione, realizzati con un team di esperti canadesi, vengono messi a confronto con altri metodi come “SmartFresh” o “ILOS+”.

L’esperto tedesco Josef Streif ha parlato delle analisi elementari della maturazione e conservazione, mentre Angelo Zanella, del Centro di sperimentazione di Laimburg insieme con il suo team, ha presentato risultati e tematiche, come ad esempio lo sviluppo dei danni impattivi durante la conservazione che provocano le ammaccature, l’utilizzo di strumenti innovativi per determinare il grado di maturazione delle mele senza danneggiarle e l'utilizzo di nuovi sistemi di pulitura delle mele durante la cernita.

Sul sito del Laimburg sono disponibili i PDF degli atti dell'evento (in lingua originale).

 

Iasma, nuove tecnologie per la conservazione

L’Istituto Agrario è impegnato in prima linea nello studio applicativo di nuove tecnologie di conservazione che si basano sull’impiego atmosfere controllate e modificate, e di stress gassosi. I ricercatori dell’unità frutticoltura analizzano nel dettaglio i processi di maturazione e intervengono rallentando o accelerando gli stessi allo scopo di migliorare la conservabilità e la qualità di consumo delle produzioni ortofrutticole sia sotto il profilo estetico che dei requisiti di qualità gustativi e salutistici.

Queste attività contribuiranno a far fronte all'anticipo 'storico' di 10-15 giorni nella raccolta delle mele nelle aree frutticole trentine.

Link: http://www.iasma.it

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