Di recente l'Associazione dei costruttori di macchine agricole europei Cema, in risposta all'introduzione da parte di Germania e Francia di incentivi destinati alle macchine irroratrici vincolati al superamento di test con valenza nazionale e non europea, ha lanciato un appello all'UE affinché non diventi un modus operandi anche negli altri stati membri. Per questo, ha pubblicato un documento che ribadisce l'importanza di utilizzare, a livello almeno comunitario, standard armonizzati per la valutazione delle nuove tecnologie presenti sulle irroratrici.
Per capire le ragioni alla base della posizione del Cema, facciamo un passo indietro e indaghiamo gli ultimi sviluppi delle attrezzature per la protezione delle colture in Europa.
Stop alle barriere per gli incentivi all'innovazione
In linea con gli obiettivi del Green Deal europeo, la strategia Farm to Fork prevede la riduzione del 50% della quantità degli agrofarmaci utilizzati in agricoltura entro il 2030. Per raggiungere i target gli agricoltori europei hanno a disposizione tecniche di precision farming e macchine irroratrici con nuovi sistemi intelligenti per un'applicazione più precisa dei prodotti fitosanitari.
Diverse attrezzature dispongono già di sistemi di Controllo delle sezioni e Controllo del tasso variabile per la distribuzione sito-specifica, nonché della della gestione automatica dell'altezza della barra e di sistemi automatici di risciacquo del circuito per la riduzione della deriva e degli sprechi. In futuro vedremo macchine ancora più smart, capaci di riconoscere le infestanti e distribuire i prodotti in dose fissa solo dove necessario.
Irroratrice trainata KUHN Metris 4102 con innovativo sistema AutoSpray
(Fonte foto: AgroNotizie)
Germania e Francia hanno già istituito programmi di sovvenzione volti a incentivare l'adozione di nuove tecnologie di applicazione intelligente. Altri paesi dell'Unione europea (Ue) intendono fare lo stesso. "Non sono ancora stati definiti incentivi di questo tipo in Italia, ma è probabile che arriveranno - afferma Davide Gnesini del Servizio Tecnico di FederUnacoma. "Le sovvenzioni stanziate dal Psr Veneto 2014-2020 sulle irroratrici erano vincolate alla certificazione Enama in quanto ente preposto allo svolgimento di test validi a livello nazionale e parte della rete di laboratori Entam che effettua test riconosciuti a livello europeo".
Per il momento, Germania e Francia attivano programmi di sovvenzione a macchine irroratrici sottoposte a test con validità nazionale e non europea. Secondo il punto di vista del Cema e di FederUnacoma, questa scelta crea una pericolosa barriera al libero mercato in Europa e va in direzione opposta al lavoro di standardizzazione svolto finora.
Test, meglio non tornare indietro
Ma cosa serve per l'immissione sul mercato delle irroratrici, definite anche Crop protection equipment - Cpe? "Gli sprayer devono rispettare la Direttiva macchine o Direttiva 2006/42/CE, che si occupa di sicurezza generale dell'operatore e la Direttiva 2009/127/CE relativa agli aspetti ambientali per la distribuzione dei prodotti fitosanitari - chiarisce Gnesini. In più, agli attrezzi con soluzioni elettroniche è richiesta la conformità alla Direttiva 2014/30/CE che riguarda la compatibilità elettromagnetica".
La Direttiva 2009/127/CE, che si occupa degli aspetti ambientali, stabilisce i requisiti essenziali per le irroratrici e le organizzazioni di standardizzazione sono chiamate a elaborare norme armonizzate che definiscono nel dettaglio le specifiche delle macchine. Secondo la direttiva, ogni attrezzatura può essere immessa sul mercato con un'autocertificazione del costruttore.
Sprayer portato Maschio Gaspardo Tempo Ultra Isotronic con tecnologia Isobus
(Fonte foto: Maschio Gaspardo)
All'interno delle organizzazioni di standardizzazione ISO (mondiale) e CEN (europea), stakeholder riuniti in gruppi di lavoro, hanno sviluppato circa 50 standard ISO e 10 standard EN ISO per i Crop protection equipment. Lo sviluppo di standard internazionali attraverso percorsi aperti e trasparenti, secondo il Cema garantisce all'Ue un corretto funzionamento del mercato interno e agli agricoltori, un rapido accesso alle tecnologie più recenti.
"La certificazione delle macchine secondo gli standard ISO ed EN ISO non è obbligatoria, ma è ampiamente diffusa tra i costruttori - specifica Gnesini. Infatti, gli standard armonizzati danno la presunzione di conformità alle direttive per gli aspetti di sicurezza operativa e per gli aspetti ambientali e quindi, tutelano maggiormente i produttori".
Prima dell'inclusione dei Cpe nella Direttiva Macchine e nella Direttiva 2009/127/CE, i test sulle irroratrici erano affidati ad appositi laboratori di prova nei vari stati Ue che, in seguito, hanno controllato un numero sempre più limitato di macchine. Secondo il Cema e FederUnacoma, oggi occorre più che mai sviluppare nuovi standard comunitari o aggiornare quelli esistenti piuttosto che tornare a investire nei test nazionali.
Le criticità dei controlli a livello nazionale
Se per le irroratrici oggetto di sovvenzioni fosse sufficiente un programma di test con valenza nazionale, secondo il Cema potrebbero svilupparsi rapidamente procedure di prova inappropriate per rispondere alle richieste urgenti della politica. Ciò avrebbe un impatto negativo sul mercato attuale e porterebbe alla futura commercializzazione di strumenti inadeguati.
Irroratrice semovente Fendt Rogator 655 ideale per eseguire un'applicazione precisa
(Fonte foto: AgroNotizie)
Il Cema individua anche altri problemi connessi ai test nazionali. La mancata definizione delle metodologie di prova rende difficili:
- il confronto tra soluzioni;
- la valutazione circa la loro inclusione o meno nei programmi di sovvenzione;
- l'assegnazione dei livelli di incentivi alle diverse tecnologie.
Inoltre gli enti nazionali, non disponendo ancora di alcun test metodologico per la valutazione delle innovazioni, potrebbero controllare solo la conformità dello sprayer alla Direttiva Macchine - già obbligatoria per legge nel mercato Ue - andando a valutare due volte gli stessi parametri.
"In Germania e Francia i costruttori stranieri, pur avendo già testato i loro sprayer in laboratori della rete Entam, devono rivolgersi anche a laboratori tedeschi e francesi per far sì che i loro attrezzi rientrino tra i mezzi sovvenzionati. Le conseguenze? Ritardi nell'introduzione delle nuove tecnologie, aumenti dei costi e limiti alla libera circolazione delle merci in Ue - aggiunge Gnesini. Ora l'obiettivo è convincere le istituzioni tedesche e francesi ad accettare anche macchine sottoposte ai test nei laboratori della rete Entam".
Cema e FederUnacoma, proposte per il breve termine
Secondo le 2 associazioni, per ora si dovrebbe solo verificare se la configurazione dell'irroratrice certificata ai sensi delle direttive europee presenta i requisiti per ottenere le sovvenzioni nazionali.
Le nuove tecnologie dovrebbero essere valutate sulla base degli standard internazionali CEN e ISO, in conformità alla legislazione dell'Ue, e - solo in mancanza di norme armonizzate ufficiali - potrebbero essere sottoposti a ulteriori verifiche di terzi, su base volontaria.
Sprayer portato MaterMacc MBS al lavoro in campo
(Fonte foto: MaterMacc)
Nuovi standard in arrivo
Il Cema e FederUnacoma stanno contribuendo anche all'aggiornamento degli standard esistenti e allo sviluppo di nuovi che, una volta approvati, permetteranno di stabilire l'adeguatezza delle ultime soluzioni in modo chiaro e uniforme in tutta Europa.
"Il Cema prepara i contenuti tecnici generali, mentre le singole associazioni di costruttori fanno le proposte attraverso il proprio ente di normazione nazionale che poi si confronta con gli altri enti di normazione in ISO - sottolinea Gnesini. FederUnacoma collabora con l'organismo di normazione italiano UNI/CUNA e alcuni nostri esperti partecipano direttamente ai tavoli europei ed internazionali".
Al momento, il gruppo ISO/TC23/SC6 focalizzato sui Cpe sta valutando la possibilità di includere le ultime soluzioni nell'aggiornamento della norma EN ISO 16119, riguardante i requisiti ambientali delle nuove irroratrici, e della EN ISO 16122, relativa alle procedure di ispezione delle irroratrici in uso.
Inoltre, sarà avviata in un prossimo futuro la revisione della EN ISO 4254 per garantire la conformità delle nuove tecnologie, in termini di sicurezza operatore, al nuovo Regolamento Macchine che si applicherà al posto della Direttiva 2006/42/CE a partire da gennaio 2027.
Anche il drone deve essere a norma
"Procedono i lavori anche per la definizione di due nuovi standard riguardanti i droni utilizzabili per l'irrorazione: 23117-1 e 23117-2 - fa sapere Gnesini. Il primo standard, in uscita nelle prossime settimane, stabilisce i requisiti ambientali dei droni irroratori, mentre il secondo standard individua i metodi di test per valutare l'uniformità di deposizione orizzontale e trasversale".
In generale, l'industria delle macchine agricole cercherà di accelerare l'attività di standardizzazione sulle nuove tecnologie mettendo a disposizione ulteriori risorse e cooperando con CEN e ISO. Serve però il supporto dei legislatori europei per velocizzare le iniziative già in corso, promuovere l'accettazione degli standard nell'intero settore e premiare in modo adeguato gli agricoltori che investono in nuove pratiche e irroratrici per l'aumento della sostenibilità e della sicurezza alimentare.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: CEMA - European Committee of Associations of Agricultural Machinery
Autore: Serena Giulia Pala