La possibilità per l'azienda agricola di investire in meccanizzazione è, infatti, sempre più ridotta e le superfici necessarie a sostenere gli investimenti sono sempre maggiori.
Ma perchè il sodalizio tra gli anelli della porzione produttiva della filiera funzioni, occorrono intenti comuni, professionalità, servizio, ma soprattutto è necessario mettere a fuoco che il competitor non si trova sul mercato nazionale bensì in terreno internazionale.
Così Giuseppe Elias agricoltore in primis ma anche assessore all'agricoltura della Regione Lombardia, facendo seguito ad Aproniano Tassinari presidente Unima, da cui era arrivato il monito a prestare attenzione agli aspetti tecnologici e innovativi a sostegno della produttività agricola, ha tracciato le linee del suo intervento lo scorso 13 dicembre nell'ambito del primo Contoterzista day, organizzato dal Sole 24 Ore in collaborazione con Unima, nella sede e il gruppo Same Deutz Fahr che ha ospitato i lavori nella sede di Treviglio.
"Occorre qualificare e professionalizzare l'attività degli agromeccanici che deve diventare impresa. In tal senso come Unima abbiamo presentato una proposta di legge che è stata accolta con favore dal mondo politico ma il cui iter è oggi rallentato dalle problematiche introdotte dalla crisi di governo". Così Francesco Torrisi, segretario generale Unima che proseguendo nel programma di lavori della giornata, ha chiarito come il lavoro finalizzato ad un riconoscimento nazionale ed europeo della professionalità degli agromeccanici, sia in continuità con quello svolto sul piano regionale lombardo dove è stato istituito l'albo professionale delle imprese agromeccaniche volto a garantirne la tracciabilità e la trasparenza dell'attività.
Anche a livello internazionale, Eric Dresin, direttore del Ceettar, l'organizzazione rappresentativa degli imprenditori agromeccanici a livello europeo, conferma l'importanza della professionalità e della specializzazione quali soluzioni per rimanere sul mercato ed essere competitivi. Un'importanza che affonda le sue radici nella legislazione europea "orientata verso un sistema agricolo competitivo e sostenibile con regole sempre più severe in termini di sicurezza e tracciabilità delle produzioni", afferma Dresin che invita, infine, a non sottovalutare nel bilancio dei vincoli che accomunano tutti i paesi europei, anche le norme stradali sulla circolazione dei mezzi agricoli.
"L'obiettivo per il 2013 - ha quindi concluso il direttore -, è quello di lavorare sul sistema di gestione della qualificazione per omogeneizzare le certificazioni europee e per accrescere la formazione delle aziende agromeccaniche".
Tra i vari relatori che si sono susseguiti al microfono di fronte ad una numerosa platea, hanno fatto gli onori di casa Massimo Zubelli, global product management director di Same Deutz Fahr e Stefano Tacchinardi direttore vendite Italia del gruppo che oltre ad illustrare i trend e le linee guida di Sdf per i prossimi anni, si sono soffermati sull'importanza del servizio post vendita il cui livello di efficienza parte dall'attività della Sdf Accademy con all'attivo 1300 corsi di formazione nel 2012 e 1400 ore per la formazione commerciale.