Approccio innovativo e sostenibile che si concentra sul miglioramento della salute del suolo, aumentando al contempo la capacità di sequestro del carbonio delle vigne.
Così, in estrema sintesi, si può definire la viticoltura rigenerativa. Un metodo che si distingue anche per l'enfasi sulla biodiversità, il miglioramento del ciclo dell'acqua e l'arricchimento dell'ecosistema: elementi chiave per rafforzare la salute del suolo e per accrescere la resilienza della Terra al clima che cambia.
Un approccio che è anche la base di LIFE VitiCaSe, un vero e proprio progetto di open innovation con tre obiettivi ben definiti: aumentare gli stock di carbonio organico nel suolo, ridurre le emissioni di gas serra e contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
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Viticulture for Soil Organic Carbon Sequestration, questo il nome per esteso del progetto dedicato al carbon farming in viticoltura, vede coinvolte realtà imprenditoriali - Image Line® (capofila), Carbon Credits Consulting ed EZ Lab France, insieme alle cantine Castello di Albola, Tenute Ruffino Srl Società Agricola e San Felice Wine Estates - che collaborano con centri di ricerca (Crea Agricoltura e Ambiente e Crea Politiche e Bioeconomia) e con l'Unione Provinciale Agricoltori di Siena (Confagricoltura).
Ed è proprio nell'ambito di LIFE VitiCaSe che in occasione dell'ultima edizione del Vinitaly a VeronaFiere, nel corso di un convengo dello scorso 16 aprile dal titolo "Viticoltura rigenerativa: il progetto LIFE VitiCaSe", è stato presentato il white paper, a cura del Crea, dedicato alle pratiche sostenibili in vigneto. Un documento, "Handbook of best practices Database on 'Sustainable Soil Management (Ssm)'", che approfondisce diversi aspetti, appunto, della viticoltura rigenerativa e che è possibile scaricare in questa pagina.
Vigneto, il white paper dedicato alle pratiche sostenibili
L'evento, introdotto da Daniele Rossi, coordinatore progetti europei di Confagricoltura e vicepresidente del Gruppo di lavoro Ricerca e Innovazione del Copa Cogeca 2024-2027, è stato moderato da Gianluca Cavicchioli, direttore dell'Unione Provinciale Agricoltori di Siena, che subito ha sottolineato: "L'agricoltura, la viticoltura sono da sempre un susseguirsi di riti, cure e vendemmie. Una tradizione che si rinnova da sempre. Si preserva per chi verrà dopo di noi. Perché rigenerare? Per proseguire nel prendersi cura di un bene ereditato, frutto di tanto rispetto. A noi il compito di trasmettere queste attenzioni con le tecniche più premianti e conservative".
La viticoltura rigenerativa tratta infatti il suolo come un sistema vivente, ricco di una vasta rete di vita microbica, che interagisce e comunica, formando associazioni simbiotiche con le radici delle piante per lo scambio di nutrimento.
Simona Palermo, responsabile della Business Unit Progetti Speciali e CSR di Image Line®, ha invece ben descritto il progetto rimarcando ancora una volta quelli che sono i pilastri su cui si fonda; a seguire Simonetta De Leo, ricercatrice del Crea Politiche e Bioeconomia, ha presentato il white paper dedicato all'agricoltura rigenerativa che, come si legge nell'introduzione, ha come fine quello di "raccogliere, sintetizzare ed armonizzare in un database i risultati riportati in una serie di articoli e report che esplorano varie strategie di carbon farming e i loro impatti sullo stoccaggio di carbonio nei suoli, con particolare riferimento all'ambiente mediterraneo".
LIFE VitiCaSe si presenta e presenta il white paper sulla viticoltura rigenerativa
Il punto di vista delle cantine partner del progetto
In primo piano le cantine partner di LIFE VitiCaSe, rappresentate nell'ambito del convegno da Alessandro Gallo, direttore ed enologo di Castello di Albola, Lorena Troccoli, Ruffino Estate manager, e Leonardo Bellaccini, enologo e direttore di produzione di San Felice Wine Estates.
Tutte realtà, orgogliose ed entusiaste di essere partner di questo progetto, il cui lavoro si basa su due parole d'ordine: sostenibilità, sempre più sentita e richiesta dai consumatori, e innovazione.
"Gestione e salvaguardia del suolo, della sua vitalità, l'incremento e la tutela della biodiversità e l'adozione di pratiche agronomiche 'virtuose', sono al centro del nostro lavoro ormai da anni" ha spiegato soddisfatta Lorena Troccoli. "Per verificare l'impatto delle nostre azioni misuriamo l'incremento della fertilità dei suoli e della biodiversità nelle nostre aziende e ci prefiggiamo degli obiettivi volti alla creazione di progetti di miglioramento e rigenerazione dei suoli, efficientamento dell'uso dell'acqua, incremento della biodiversità. Il vigneto per noi è un ecosistema complesso in cui molti sono i fattori che entrano in gioco, ognuno con il suo peso e rilevanza, nessuno trascurabile".
L'impegno di Tenute Ruffino Srl Società Agricola per la sostenibilità
Sulla stessa linea Alessandro Gallo, il quale ha affermato: "Elementi fondamentali per noi, poiché muovono il nostro operato, sono l'educazione al vino' e la promozione della nobile cultura vitivinicola che qui si tramanda da generazioni: non basta vendere bottiglie di vino focalizzandosi solo sulla massimizzazione della redditività; è necessario far scoprire, raccontare, portare alla luce l'invisibile del visibile', ovvero la cultura, le storie ed i valori che questo straordinario prodotto della terra è capace di esprimere, ma anche supportare ricerche scientifiche e progetti sperimentali volti allo sviluppo sostenibile, così da tutelare questo patrimonio che custodiamo per le generazioni future".
Lo sviluppo sostenibile di Castello di Albola
Sostenibilità che come anticipato va a braccetto con l'innovazione, come ben sintetizzato da Leonardo Bellaccini.
"Crediamo fermamente che l'innovazione del settore agritech e gli approcci digitali avanzati giochino un ruolo cruciale nella tutela del suolo. Il nostro impegno in questo senso iniziato molti anni fa con la viticoltura di precisione e l'utilizzo di tecnologie avanzate come dati satellitari, sensori e analisi approfondite - ha illustrato - riflette la nostra costante ricerca di un approccio sostenibile alla gestione dei vigneti. La viticoltura di precisione non solo ci ha consentito di ottimizzare le fasi di coltivazione, ma anche di ridurre l'impatto ambientale. Il nostro passo successivo nella promozione della sostenibilità proseguirà nell'adozione delle tecniche della viticoltura rigenerativa".
Innovazione e sostenibilità con San Felice Wine Estates
Il progetto LIFE VitiCaSe ha ricevuto finanziamenti dal Programma Life dell'Unione Europea
Project 101113620 — LIFE22-CCA-IT-LIFE VitiCaSe - "Viticulture for Soil Organic Carbon Sequestration".
LIFE VitiCaSe è un'iniziativa dalle caratteristiche uniche in Europa e all'avanguardia a livello mondiale dedicata al carbon farming in viticoltura; è caratterizzata da una serie di pratiche agricole e di gestione del suolo volte ad aumentare la capacità dell'ecosistema vitivinicolo di catturare e trattenere il carbonio atmosferico