Conservare l'olio extravergine di oliva alla giusta temperatura è una delle buone pratiche da compiere per mantenere inalterate le sue caratteristiche organolettiche.
Fin qui sembrerebbe tutto semplice, ma qual è la temperatura ideale per conservare l'olio? E soprattutto, come si fa a capire se si sta effettivamente conservando alla corretta temperatura?
"L'olio extravergine di oliva - ci spiega Rosa Bianchini dell'Azienda Agricola Bianchini - dovrebbe essere conservato a una temperatura tra i 13°C e i 18°C. Temperature più basse rischiano di compromettere il sapore e l'aroma poiché l'olio inizia a solidificarsi gradualmente, mentre temperature troppo alte accelerano il processo di ossidazione, riducendo la freschezza e l'integrità del prodotto".
Proprio per aiutare il consumatore a capire se la temperatura dell'olio è adatta, Rosa, una data analyst con la passione per l'olivicoltura che insieme al compagno Giorgio Iuculano, ingegnere ambientale, ha preso in mano le redini dell'azienda di famiglia, ha introdotto un'innovazione: un bollino termovirante sulle bottiglie di olio che sparisce quando la temperatura supera i 20°C.
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Olio, un bollino termovirante ti dice se lo stai conservando correttamente
"La nostra azienda - racconta Rosa - si distingue perché siamo due ingegneri creativi, con una passione innata per l'innovazione e la sperimentazione. Siamo concreti e sempre alla ricerca di soluzioni autentiche e sincere, cercando di offrire servizi che rispondano alle reali esigenze dei nostri clienti. Per noi la cura verso le persone e l'ambiente è fondamentale; ogni nostra decisione è guidata dalla sostenibilità e dall'utilità per chi ci sceglie. Il bollino termovirante, che rappresenta la nostra prima grande innovazione, è un chiaro esempio di questa mentalità: pensato per proteggere la qualità dell'olio e garantire la migliore esperienza possibile per i nostri consumatori".
A seguito di uno studio approfondito delle problematiche legate alla conservazione dell'olio extravergine, circa due anni e mezzo fa è nata l'idea del bollino al fine di monitorare la temperatura e garantire la qualità e la freschezza del prodotto fino all'ultima goccia.
Sia temperature più basse, che temperature più alte a quelle ideali comportano dei rischi, "ma un eccesso di calore è sicuramente il problema maggiore. Quando l'olio è esposto a temperature superiori ai 20°C, le sue proprietà organolettiche possono deteriorarsi rapidamente, perdendo freschezza e aumentando l'acidità. Temperature troppo basse - precisa Rosa Bianchini - possono far diventare l'olio solido e si ha una perdita di profumi, ma generalmente non lo danneggiano a lungo termine come il calore".
In pratica, il bollino termovirante cambia colore in base alla temperatura a cui è esposto l'olio: se la bottiglia viene conservata a temperature troppo elevate, il bollino scompare gradualmente segnalando che l'olio potrebbe perdere alcune delle sue qualità organolettiche se si continua a conservare a tali condizioni di temperatura.
Il vantaggio per il consumatore è dunque immediato, in quanto può correre subito ai ripari adottando le giuste precauzioni per preservarne la qualità. E infatti, "i consumatori sono rimasti positivamente sorpresi, apprezzando questa innovazione che risponde a una loro preoccupazione comune: la corretta conservazione dell'olio. Il bollino ha suscitato molta curiosità, diventando un punto di riferimento per coloro che cercano un prodotto di qualità, garantito fino all'ultimo momento dell'acquisto", continua la data analyst.
Anche perché, nonostante la presenza del bollino termovirante comporti un costo aggiuntivo per l'azienda, essendo una tecnologia innovativa e sofisticata, il prezzo di vendita delle bottiglie di olio è rimasto invariato, "vogliamo che resti un servizio aggiuntivo per i nostri clienti, senza diventare un peso".
Il bollino termovirante permette di capire se la temperatura a cui si sta conservando l'olio è adatta
(Fonte foto: Azienda Agricola Bianchini)
Due ingegneri e un oliveto, la tecnologia è di casa
Come ci racconta Rosa, l'azienda è stata fondata dal suo bisnonno in Calabria negli Anni Trenta, per poi spostarsi nel Lazio, a Tuscania in provincia di Viterbo, con l'acquisto di diversi oliveti da parte del nonno di Rosa negli Anni Novanta. Tramandata di generazione in generazione, l'azienda oggi è condotta da Rosa e da Giorgio che hanno portato una ventata di innovazione, senza dimenticare però la tradizione.
"Anche se il mio percorso accademico mi ha portato verso l'ingegneria, ho sempre percepito che gestire un'azienda fosse l'espressione più completa di ciò che significa essere ingegneri. È il mettere in pratica le idee, trasformarle in realtà, che rende l'ingegneria non solo un campo accademico, ma una vera arte applicata alla vita quotidiana. Il progetto aziendale - afferma la titolare dell'Azienda Agricola Bianchini - è nato quando ho incontrato Giorgio, il mio compagno di vita e di azienda. Anche lui ingegnere, condivideva la mia passione per l'olio extravergine di oliva e insieme abbiamo deciso di intraprendere questo percorso aziendale".
Grazie anche ai loro studi, Rosa e Giorgio oggi gestiscono in modo smart circa 15 ettari di oliveto, per un totale di circa 2mila olivi.
"Abbiamo un approccio data-driven nella gestione dell'oliveto. Attraverso una stazione meteorologica - precisa Rosa - raccogliamo dati su temperatura, umidità dell'aria e del suolo, vento, direzione del vento e quantità di pioggia. Queste informazioni ci permettono di prevedere eventuali patologie dell'olivo e di ottimizzare la lotta parassitaria".
Utilizzano inoltre trappole intelligenti che permettono di monitorare e di contare la popolazione di mosca dell'olivo (Bactrocera oleae), il principale nemico delle coltivazioni olivicole. "Grazie a questi strumenti - continua - possiamo intervenire in anticipo, ma solo quando necessario, evitando trattamenti inutili e promuovendo un'agricoltura biologica e sostenibile".
Sono tre le varietà di olive coltivate: Sinopolese e Nocellara, "non autoctone, piantate da mio nonno negli Anni Novanta e che continuiamo a curare con dedizione", e Caninese, la cultivar tipica del territorio della Tuscania. Questa ultima dà origine a un olio di media intensità, con note vegetali di erba tagliata, carciofo e mallo di mandorla. L'amaro e il piccante, che sono ben equilibrati, conferiscono un profilo elegante e armonioso.
Sinopolese permette di avere un olio fruttato lieve, con delicate note verdi di cardo e di spinacio. Il suo amaro e il suo piccante di media intensità conferiscono un gusto delicato ma deciso. Infine, Nocellara genera un olio fruttato medio-intenso, con sentori di pomodoro, carciofo e mela verde. L'amaro e il piccante, entrambi intensi, "ne fanno un olio dal carattere deciso e gustoso".
"Questa diversità ci permette di offrire oli extravergini unici, ciascuno con un'identità ben definita, in grado di esaltare ogni piatto con le sue sfumature aromatiche", afferma Rosa.
Rosa Bianchini e Giorgio Iuculano hanno introdotto numerose tecnologie digitali in azienda
(Fonte foto: Azienda Agricola Bianchini)
Obiettivo: innovare, sempre
Dopo il bollino termovirante i due giovani olivicoltori hanno introdotto sul loro sito anche un chat bot basato sull'intelligenza artificiale per offrire un servizio clienti attivo ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette, per garantire risposte rapide e precise ai clienti in qualsiasi momento.
Ma "essendo due menti creative abbiamo sempre moltissime idee in cantiere, alcune più complesse, altre di più facile realizzazione, che riusciamo a concretizzare rapidamente. Idee più sofisticate che stiamo sviluppando prevedono l'implementazione di modelli predittivi basati sullo storico dei dati che stiamo raccogliendo. L'innovazione per noi - conclude Rosa Bianchini - è un processo continuo, guidato dalla volontà di migliorare costantemente l'esperienza di chi sceglie il nostro olio e l'arte di produrlo".
Località Castelluzza snc, Tuscania (VT)
Cellulare: (+39) 339 4569570
Email: info@aziendagricolabianchini.com
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