Le aziende agricole nei Paesi più industrializzati stanno affrontando una trasformazione radicale nella direzione dell'automazione, spinta dalla crescente difficoltà nel reperire manodopera e dalla necessità di rendere le operazioni più efficienti e sostenibili dal punto di vista ambientale. Tuttavia, il finanziamento delle startup e delle aziende impegnate nell'automazione sta attraversando una fase di incertezza.

 

Secondo i dati emersi durante il World Agri-Tech Innovation Summit (San Francisco, 11-12 marzo), gli investimenti nel settore AgriFoodTech sono crollati del 70% negli ultimi anni, passando dai 53 miliardi di dollari del 2021 a soli 16 miliardi del 2024. Le grandi aziende stanno riducendo i budget, mentre le startup cercano modelli di finanziamento alternativi.

 

Un esempio di successo è il Strawberry Center, un progetto che aggrega tutti gli stakeholder della filiera della fragola e ha permesso a diverse aziende di sviluppare nuove soluzioni senza dover ricorrere esclusivamente al capitale di rischio. Un'iniziativa che dimostra come la collaborazione tra università (in questo caso la Cal Poly) e i player del settore possa essere una strada percorribile per finanziare l’innovazione.

Leggi ancheRobotica agricola, spazio alla ricerca universitaria

Automazione: un'opportunità per gli agricoltori

Tutti i relatori si sono trovati d'accordo nel dire che il principale obiettivo dell'automazione non è sostituire completamente la manodopera umana ma ridistribuirla in modo più efficiente. Con la crescente difficoltà di reperire lavoratori stagionali, specialmente nelle coltivazioni di frutta e verdura, che richiedono numerosi interventi in campo, i robot rappresentano una soluzione strategica.

Leggi ancheKubota Katr: il nuovo robot tuttofare che sfida ogni pendenza
Agricobots Atomatika: nuovo robot made in Italy da vigneto e frutteto
Il nuovo robot agricolo indiano iMog di Farmrobo

Dalle discussioni sul palco del World Agri-Tech è emerso che gli agricoltori fanno sempre più fatica a trovare operai, contesi da settori più redditizi come l'industria o le costruzioni. E le recenti politiche del presidente Donald Trump stanno peggiorando la situazione. Il rischio concreto è che frutta e verdura rimangano in campo, non raccolte.

 

Uno dei panel in cui si è parlato di robotica durante il world agri-tech

Da sinistra Jessie Scott (Successful Farming), Jay Schroeder (cto CNH), Andrew Sunderman (AGCO), Praveen Penmetsa (Monarch Tractor)

(Fonte foto: Agronotizie)

 

L'automazione offre vantaggi concreti: aumenta la produttività e migliora la precisione nelle operazioni agricole. Ma soprattutto, non lascia gli agricoltori nell'incertezza di trovare manodopera. Un interessante esempio è quello portato da Saga Robotics, una startup britannica che ha sviluppato dei robot che utilizzano la luce UV-C per proteggere le fragole dal mal bianco, riducendo drasticamente l'uso di fungicidi. Il 20% delle fragole vendute nel Regno Unito, fanno sapere dall'azienda, è difeso con questa metodologia. E gli operatori non sono esposti ad alcuna sostanza potenzialmente pericolosa.

 

Quali task possono essere automatizzati con più facilità?

Non tutte le operazioni agricole possono essere automatizzate con la stessa semplicità. Attualmente, i progressi maggiori si registrano nel campo del diserbo. Carbon Robotics ha sviluppato un robot con tecnologia laser capace di eliminare le infestanti senza l'uso di erbicidi. Il sistema, utilizzato su 3.200 acri negli States, permette di risparmiare fino a 800 mila dollari annui, rendendo sostenibile l'investimento in macchine del valore di oltre un milione di dollari.

 

Ma nel settore del diserbo ci sono anche altre soluzioni. Molti ad esempio hanno puntato sullo sviluppo di barre dotate di ugelli in grado di trattare solo le malerbe, grazie alle informazioni provenienti da camere RGB e algoritmi di riconoscimento delle immagini, in grado di distinguere tra coltura e infestante. Due esempi di successo sono quelli sviluppati da Blue River Technology, acquisita da John Deere, e Ecorobotix.

 

Le sfide dell’adozione della robotica

L'utilizzo dei robot in agricoltura è agli albori e sono ancora molti gli ostacoli che devono essere abbattuti. Dalle diverse discussioni che si sono alternate sul palco è possibile identificare almeno 5 ostacoli.

  • Costo iniziale elevato: molte aziende agricole hanno margini ridotti e faticano a sostenere investimenti in macchine costose;
  • Affidabilità della tecnologia: gli agricoltori temono che le macchine possano guastarsi facilmente o non essere in grado di gestire condizioni variabili;
  • Resistenza culturale: molti operatori preferiscono metodi tradizionali e diffidano delle nuove tecnologie;
  • Integrazione con le attrezzature esistenti: non sempre è facile far convivere nuovi macchinari con quelli già presenti in azienda;
  • Regolamentazione e sicurezza: l’uso di macchine autonome solleva questioni di sicurezza e normative ancora in via di definizione.

durante il world agri-tech molte aziende e startup hanno discusso di robotica in agricoltura

Da sinistra: Vonnie Estes (IFPA), Pål Johan From (Saga Robotics - Thorvald), Walt Duflock (Western Growers), Scott Komar (Driscoll's), Kristen Smith Eshaya (JV Smith)

(Fonte foto: Agronotizie)

Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale

Ad accelerare il processo di sviluppo dei robot può concorrere l'Intelligenza artificiale e il digitale in generale. Un aspetto importante è l’ottimizzazione delle decisioni operative. Jay Schroeder, cto di CNH Industrial, ha illustrato i sistemi montati sulle mietitrebbie del Gruppo. Secondo Schroeder i sistemi digitali di bordo sono in grado di regolare automaticamente le impostazioni delle mietitrebbie per migliorare la produttività fino al 20% rispetto a quanto potrebbe fare un operatore esperto.

 

Un altro importante sviluppo riguarda il riconoscimento delle piante, dei frutti e delle infestanti, grazie alle tecnologie di visione artificiale che permettono ai robot di distinguere con precisione le diverse componenti del campo. L’IA consente inoltre un adattamento in tempo reale alle condizioni del terreno e del clima, sfruttando sensori e algoritmi predittivi per migliorare l’efficienza operativa. Infine, un ulteriore vantaggio è la riduzione degli sprechi: grazie all’Intelligenza Artificiale, è possibile ottimizzare l’uso di risorse come acqua, fertilizzanti e fitofarmaci, contribuendo a un’agricoltura più sostenibile ed efficiente.

 

Grandi o piccoli robot?

Il dibattito tra i delegati che hanno preso parte al World Agri-Tech si è concentrato anche sulla strategia di automazione: meglio pochi grandi robot oppure è preferibile avere sciami di piccoli automi? Secondo Saga Robotics, l’approccio migliore prevede l’impiego di piccoli robot in grado di eseguire compiti ripetitivi con alta frequenza, riducendo il consumo energetico e migliorando l’efficienza operativa. Si tratta di soluzioni meno costose e più flessibili, adatte a lavorare anche in ambienti con forte pendenza o in piccoli appezzamenti.

Leggi ancheWorld Fira 2025, le macchine agricole autonome più versatili in campo
Robotica agricola in campo al World Fira 2025

Ma sul palco c'è anche chi ha sostenuto la necessità di avere robot di grandi dimensioni, utili soprattutto per soddisfare le esigenze di aziende agricole con estensioni elevate. In Perù, ad esempio, nelle coltivazioni di mirtilli, si stanno introducendo robot di dimensioni elevate per massimizzare la produttività.

 

Dal Palco del World Agri-Tech è emerso con chiarezza come l’automazione stia diventando una necessità impellente, più che una scelta. Tuttavia, la strada verso l’adozione su larga scala è ancora lunga e richiede un cambiamento culturale, oltre che tecnologico. Il futuro dell’agricoltura passerà probabilmente attraverso un mix di innovazione, fiducia crescente e modelli di business flessibili, capaci di adattarsi alle diverse esigenze delle aziende agricole di tutto il mondo.