Tanto tuonò che piovve: la Commissione Europea ha varato la revisione di medio termine della Politica Agricola Europea venerdì 15 marzo e ieri - 19 marzo 2024 - ha chiesto al Parlamento Ue di approvarla entro la fine del proprio mandato, per fare in modo che le modifiche possano entrare pienamente in vigore sin dal 2025.

 

È quanto emerso ieri, quando il commissario europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, il polacco Janusz Wojciechowski, ha presentato alla Commissione Agricoltura del Parlamento di Strasburgo un pacchetto di proposte per la revisione di medio termine della Pac che verte soprattutto sulle modifiche alle norme sulla condizionalità e ai piani strategici della Pac, mirando a ridurre l'onere relativo ai controlli per gli agricoltori e fornire loro una maggiore flessibilità per conformarsi a determinate condizionalità ambientali.

 

Anche se, sul fronte della Pac, per la quale da più parti si chiede un incremento del budget in vista dell'ingresso nell'Unione Europea dell'Ucraina, si registra invece un taglio di 700 milioni di euro, passato quasi sotto silenzio durante la revisione del bilancio pluriennale dell'Unione, votata qualche settimana fa. Una cifra piccola rispetto al budget Ue della Pac 2023-2027 in senso stretto, pari ad oltre 264 miliardi di euro, ma che non ha mancato di sollecitare gli attacchi polemici di alcuni deputati della Comagri.

 

Inoltre, il commissario Wojciechowski ha presentato anche un documento che elenca le possibili azioni collaterali per meglio garantire i redditi degli agricoltori, soprattutto attraverso una sorveglianza rafforzata dei mercati agricoli che sarà presentato al prossimo Consiglio Agricolo del 26 marzo 2024.

 

Ma non solo: la Commissione potrebbe estendere oltre il 30 giugno 2024 il quadro temporaneo di deroga sugli aiuti di Stato che ha già concesso agli Stati membri la possibilità di intervenire a supporto di quei settori maggiormente colpiti dagli squilibri di mercato e dalle impennate dei costi di produzione derivanti dalla guerra in Ucraina con circa 10 miliardi Ue.

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Il dibattito in Comagri

Tanto la proposta legislativa quanto i nuovi interventi sono una "risposta diretta alle centinaia di richieste ricevute dalle organizzazioni rappresentative degli agricoltori e dagli Stati membri - si sottolinea nel documento presentato da Wojciechowski - e integra le azioni a breve termine della Commissione già in corso per contribuire a ridurre gli oneri amministrativi".

 

Il pacchetto di proposte legislative presentato ieri al Parlamento Ue, nel tentativo di contemperare il sostegno della Pac agli agricoltori e agli obiettivi ambientali dell'Ue, tiene conto anche delle ultime conclusioni del Consiglio Europeo che ha invitato la Commissione e il Consiglio Ue ad affrontare le sfide cui deve far fronte il settore agricolo dell'Unione.

 

Infine, il commissario all'Agricoltura si è detto possibilista sulla richiesta proveniente da molti Stati membri di prorogare gli aiuti di Stato in deroga a specifici settori del comparto agricolo, particolarmente colpiti dalle fluttuazioni dei mercati a seguito della guerra in Ucraina.

 

Anche se dal suo discorso è emerso che nell'ultima rettifica del bilancio pluriennale dell'Unione sarebbero stati tagliati circa 700 milioni di euro sulla Pac. Una notizia che "se confermata - ha affermato il deputato italiano Paolo De Castro - sarebbe un fatto grave".

 

Un argomento sul quale il commissario Wojciechowski non è poi tornato e che, nella generalità dei commenti dei deputati, resta un punto oscuro da chiarire in un momento nel quale, peraltro, il dibattito politico sulla Pac a medio termine guarda alla necessità di un budget rafforzato per almeno altri 100 miliardi per fare fronte all'ingresso dell'Ucraina nella Ue, Paese da 32 milioni di ettari di terreni coltivabili.

 

I parlamentari della Commissione Agricoltura hanno complessivamente mostrato di apprezzare le correzioni di rotta alla Pac, se pur con sfumature diverse, cosa che ha spinto Wojciechowski a concludere con queste parole: "Il sostegno per il pacchetto c'è ed è maggioritario in questa Commissione".

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Il commento di von der Leyen

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, aveva dichiarato venerdì scorso: "Stiamo inviando un messaggio chiaro: la politica agricola si adatta alle realtà in continuo cambiamento, pur rimanendo concentrata sulla priorità fondamentale della protezione dell'ambiente e dell'adattamento ai cambiamenti climatici. La Commissione continuerà a sostenere fermamente i nostri agricoltori, che mantengono la sicurezza alimentare dell'Ue e sono in prima linea nella nostra azione per il clima e l'ambiente".

 

La condizionalità rivisitata

La Commissione propone una revisione mirata di alcune condizionalità nel regolamento sui piani strategici della Pac. Ecco le correzioni di rotta proposte suddivise per Bcaa, Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali.

 

Bcaa 8 sugli elementi non produttivi

Gli agricoltori dovranno mantenere gli elementi paesaggistici esistenti sui loro terreni, ma non saranno più obbligati a dedicare una parte minima dei loro seminativi ad aree non produttive, come i terreni a riposo. Possono invece scegliere, su base volontaria, di mantenere non produttiva una parte dei loro terreni coltivabili - o di creare nuovi elementi paesaggistici (come siepi o alberi) - e quindi ricevere un ulteriore sostegno finanziario attraverso un ecoprogramma che tutti gli Stati dovranno offrire nei loro piani strategici della Pac. Tutti gli agricoltori dell'Ue saranno incentivati a mantenere aree non produttive benefiche per la biodiversità senza temere perdite di reddito. Se approvata, questa modifica di fatto accentua la sospensione valida per il 2024, perché cade l'obbligo - per i seminativi - di coltivare leguminose.

 

Bcaa 7 sulla rotazione delle colture

Gli agricoltori potranno soddisfare questo requisito scegliendo di ruotare o diversificare le proprie colture, a seconda delle condizioni che si trovano ad affrontare e se il loro Paese decide di includere l'opzione della diversificazione delle colture nel piano strategico della Pac. La flessibilità di effettuare la diversificazione delle colture invece della sola rotazione delle colture consentirà agli agricoltori colpiti da siccità regolare o precipitazioni eccessive di conformarsi più facilmente a questo requisito. In pratica, in regioni italiane come la Sicilia e la Puglia sarà possibile confermare le deroghe già adottate per il 2024.

 

Bcaa 6 sulla copertura del suolo durante i periodi sensibili

Gli Stati membri avranno molta più flessibilità nell'individuare quelli che definiscono periodi sensibili e le pratiche consentite per soddisfare questo requisito, alla luce delle condizioni nazionali e regionali e nel contesto di condizioni meteorologiche sempre più variabili e meno prevedibili.

 

Altre modifiche sulla condizionalità

Oltre a queste modifiche specifiche, la Commissione propone che gli Stati membri possano esentare determinate colture, tipi di terreno o sistemi agricoli dal rispetto dei requisiti in materia di lavorazione del terreno (Bcaa5), copertura del suolo (Bcaa 6) e rotazione/diversificazione delle colture (Bcaa7).

 

Potrebbero essere possibili anche esenzioni mirate per consentire l'aratura per ripristinare i prati permanenti nei siti Natura 2000 nel caso in cui siano danneggiati a causa di predatori o specie invasive (Bcaa 9).

 

Tali esenzioni possono essere stabilite per l'intero periodo della Pac nei piani strategici della Pac. Dovrebbero essere limitati in termini di area e istituiti solo laddove si rivelino necessari per affrontare problemi specifici. La Commissione Europea esaminerà le modifiche necessarie per convalidare le esenzioni e mantenere la coerenza con gli obiettivi ambientali generali dei piani.

 

In casi estremi di condizioni meteorologiche avverse che impediscono agli agricoltori di lavorare correttamente e di rispettare i requisiti Bcaa, gli Stati membri possono anche introdurre deroghe temporanee. Tali deroghe dovrebbero essere limitate nel tempo e applicarsi solo ai beneficiari interessati.

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Psp più flessibili e meno controlli

Per garantire che i Paesi dell'Ue possano adattare più frequentemente i loro piani strategici della Pac alle mutevoli condizioni, la Commissione propone di raddoppiare il numero di modifiche consentite ogni anno. Qualsiasi operazione di semplificazione efficace deve essere condotta in stretta collaborazione con le amministrazioni nazionali.

 

Ultimo ma non meno importante, la Commissione propone di esentare le piccole aziende agricole di meno di 10 ettari dai controlli e dalle sanzioni relative al rispetto dei requisiti di condizionalità. Ciò ridurrà significativamente gli oneri amministrativi legati ai controlli per i piccoli agricoltori che rappresentano il 65% dei beneficiari della Pac.

 

I piani strategici della Pac assegnano il 32% del bilancio totale della Pac (circa 98 miliardi di euro) ad azioni volontarie che promuovono gli obiettivi ambientali, climatici e di benessere degli animali. Le modifiche proposte mantengono questo bilancio senza precedenti e forniscono una maggiore flessibilità per raggiungere gli obiettivi ambientali della Pac.

 

Inoltre, gli Stati membri dovranno rivedere i propri piani strategici della Pac entro il 31 dicembre 2025 se specifici atti ambientali e climatici (ad esempio sulla conservazione degli uccelli selvatici e degli habitat naturali della fauna e della flora selvatiche e sulla protezione delle acque) saranno aggiornati a livello dell'Ue. Fin qui le misure sulla Pac, che ora dovranno essere esaminate ed approvate dal Parlamento Europeo, prima della scadenza del mandato. Ma la Commissione Ue è andata oltre.

 

Migliorare reddito e posizione degli agricoltori

Per contribuire alle discussioni in corso con i ministri dell'Agricoltura e il Parlamento Europeo, la Commissione ha presentato diverse opzioni per le azioni che potrebbero essere portate avanti nel breve e medio termine per rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera agroalimentare migliorandone il reddito.

 

La Commissione lancerà un osservatorio sui costi di produzione, sui margini e sulle pratiche commerciali nella filiera agroalimentare. Composto da rappresentanti di tutti i settori della filiera alimentare e da rappresentanti degli Stati membri e della Commissione, questo osservatorio aumenterà la trasparenza sui costi e sui margini della filiera rendendo pubblici i dati e scambiando informazioni, con l'obiettivo di creare fiducia tra gli stakeholder e stabilire una diagnosi comune della situazione. Si prevede che il suo primo incontro si terrà quest'estate.

 

Inoltre, la Commissione propone opzioni per miglioramenti mirati dell'attuale quadro giuridico stabilito nel regolamento che istituisce un'Organizzazione Comune dei Mercati dei prodotti agricoli (Ocm). Queste opzioni includono il rafforzamento delle norme applicabili ai contratti che gli agricoltori concludono con gli acquirenti dell'industria alimentare o della vendita al dettaglio, e il rafforzamento delle organizzazioni di produttori per consentire agli agricoltori di cooperare e agire collettivamente in modo più efficace nei confronti degli altri attori della filiera alimentare. L'obiettivo è contribuire a correggere gli squilibri nella catena preservando nel contempo il principio fondamentale dell'orientamento al mercato.

 

Nella stessa ottica, la Commissione propone la possibilità di nuove norme sull'applicazione transfrontaliera contro le pratiche commerciali sleali. Attualmente almeno il 20% dei prodotti agricoli e alimentari consumati in uno Stato membro provengono da un altro Stato membro. È necessario rafforzare la cooperazione delle autorità nazionali di controllo, in particolare migliorando lo scambio di informazioni e la riscossione delle sanzioni.

 

In terzo luogo, la Commissione condurrà una valutazione approfondita della Direttiva sulle Pratiche Commerciali Sleali nella filiera alimentare, in vigore dal 2021. Nella primavera del 2024 sarà presentata una prima relazione che presenterà lo stato di avanzamento consolidato dell'attuazione di tale Direttiva da parte degli Stati membri. Questa relazione confluirà poi in una valutazione più dettagliata che la Commissione presenterà nel 2025, che potrebbe essere accompagnata, se opportuno, da proposte legislative.

 

Le discussioni con gli Stati membri su queste possibili misure si svolgeranno in diversi formati, in particolare nel prossimo Consiglio Agrifish del 26 marzo 2024.