Superfici che talvolta sfuggono alle classificazioni delle ortofoto, usi dei suoli agricoli che risultano diversi da quelli reali, questi ed altri simili errori che determinano mancati o ridotti pagamenti degli aiuti della Politica Agricola Comune o delle misure dello Sviluppo Rurale da parte di Agea Ente pagatore. Uno scenario familiare a chiunque si occupi professionalmente di agricoltura e che presto potrebbe diventare solo un ricordo: grazie ad un accordo di collaborazione scientifica importante stipulato per la prima volta tra Agea e l'Unità per la Sicurezza Alimentare e Risorse Sostenibili del Joint Research Centre della Commissione Europea, localizzato ad Ispra (Varese). 

 

Si tratta di "una stretta di mano che sancisce un percorso importante verso l'innovazione tecnologica, con l'obiettivo di un controllo capillare del territorio, ma anche di semplificazione della burocrazia, andando così incontro agli agricoltori" si sottolinea in una nota stampa diffusa da Agea il 24 marzo scorso.


Gli strumenti tecnologici alla base della collaborazione e ricerca riguarderanno l'identificazione dell'uso del suolo e in particolare l'abbandono dei terreni tramite lo sviluppo di algoritmi di apprendimento in deep learning, intelligenza artificiale e machine learning a partire da dati di osservazione della terra con le immagini satellitari, immagini geotaggate o anche ottenute mediante l'uso di droni.

 

La realizzazione dei processi e lo scambio dei dati e i risultati della ricerca saranno la base per la stesura e la pubblicazione congiunta di articoli scientifici che descriveranno i risultati della ricerca.


"Un accordo che rappresenta la nuova filosofia di Agea che vuole cambiare passo, grazie ad una transizione digitale dove i dati di rilievo delle nuove tecnologie permetteranno di semplificare e automatizzare gli aspetti gestionali previsti dalla Pac 2023-2027 e la trasformazione digitale dell'intera filiera agricola" è scritto ancora nella nota dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura.

 

Da Agea infine si sottolinea anche come tali attività siano "soprattutto in linea con il Programma Strategico per l'Intelligenza Artificiale 2022-2024, frutto del lavoro congiunto del Ministero dell'Università e della Ricerca, del Ministero dello Sviluppo Economico e del ministro per l'Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale".