Per dare alternative alle aziende agricole con basse rese produttive in superfici ridotte è attivo il progetto SmartAp acquaponica intelligente, che ha l'obiettivo di produrre prodotti di elevata qualità con il minimo spreco di risorse primarie. La proposta del Gruppo operativo ha previsto l'adozione di un sistema di acquaponica e il lavoro si è focalizzato sull'ottimizzazione delle tecniche sperimentali per definire il miglior equilibrio tra specie vegetali e ittiche.

Acquaponica significa idroponica più acquacoltura, quest'ultima utilizzata come fonte di elementi nutritivi per la produzione di orticole, erbe aromatiche e frutta.
Il progetto si è concretizzato nell'azienda Moretto farm (capofila) a Crocetta del Montello in provincia di Treviso. Qui è operativo il primo impianto di produzione mediante acquaponica del Veneto.

Lattuga in acquaponica
(Fonte foto: azienda Moretto farm)

L'impianto è costituito da una serra contenente vasche per accogliere pesci e letti di crescita per le coltivazioni. In precedenza, nell'appezzamento prescelto si coltivavano a pieno campo orticole.

Il tempo necessario per la realizzazione è stato di venti mesi tra progettazione, autorizzazione e realizzazione. I tempi sono stati lunghi in quanto non vi erano precedenti esperienze di questi impianti e per effetto dell'emergenza Covid-19, che ha rallentato i lavori. "Il tutto, sia a livello autorizzativo che di realizzazione, può essere svolto in circa otto mesi per impianti di simili dimensioni", precisa Johnny Moretto, titolare di Moretto farm.

Ora si sta lavorando alla realizzazione di un impianto più piccolo "minisystem", adatto a chi, anche famiglie, non ha spazio, tempo o voglia di gestire un orto tradizionale, con tutto quello che ne consegue (zappare, irrigare, ecc.). Questo piccolo impianto sarà pronto e disponibile per la vendita (per chi interessato) già dalla primavera 2021.

Il vantaggio di un impianto di acquaponica risiede nella bassissima richiesta di lavoro, se non alimentare giornalmente i pesci, controllare i valori chimici dell'acqua e periodicamente piantare e raccogliere le orticole. Non ci sono lavori di eliminazione malerbe, irrigazione, fertilizzazione e la verdura prodotta è già praticamente pulita (non avendo terra).

"Attualmente nell'impianto abbiamo inserito circa trecento carpe koi. L'acquaponica può ospitare anche pesci per scopo alimentare, ma per una scelta aziendale non vogliamo allevare pesce da macello ma solo ornamentale, il cui scopo è fornire il fertilizzante per le piante e prestarsi ad eventi 'experience' per far vedere l'impianto e il suo funzionamento. Questo aspetto lo riteniamo importante per sensibilizzare i possibili utenti finali che potranno acquistare prodotti naturali", spiega Moretto.

In pratica si tratta di una sorta di simbiosi, in cui il pesce fornisce il nutrimento per le piante e le piante depurano l'acqua per i pesci, con conseguente risparmio idrico e un utilizzo minimo di sostanze nutritive fornite dall'esterno.

L'impianto si caratterizza per l'elevata sostenibilità: è infatti indipendente dal punto di vista elettrico, termico e idrico. Grazie alla possibilità di mantenere costanti i parametri ambientali interni, è in grado di adattare la sua produzione orientandola anche in funzione della richiesta stagionale del mercato.

L'impianto ha iniziato con la coltivazione di alcune varietà di orticole diverse, tra cui lattuga Gentile e lattuga Canasta, che saranno pronte già a Natale. La serra è riscaldata interamente da un impianto chiamato Thermocompost, che utilizza cippato e materiali verdi derivanti da potature in grado di generare calore in inverno grazie alla reazione di compostaggio e fornire dalla primavera successiva compost utilizzabile come fertilizzante naturale.

Un sistema di monitoraggio "smart" con app dedicata, realizzata sempre nell'ambito del progetto, permette il controllo del sistema H24 a distanza.

Maggiori informazioni in questo sito.

Tabella: Smartap acquaponica smart
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