La produzione europea
Freshfel Europe, l'associazione europea dei produttori di frutta e verdura, ricorda come in Europa si producono ogni anno circa 80 milioni di tonnellate di frutta e verdura destinate al mercato, di cui oltre 30 milioni al commercio intraeuropeo e 5 milioni per l'esportazione. La maggior parte della produzione, circa 55 milioni di tonnellate, viene consumata negli Stati membri in cui viene coltivata, dove viene ritenuta elemento chiave per una buona alimentazione.
Minacce alla catena produttiva
Sempre Freshfel Europe mette in guardia nei confronti delle ricadute dell'epidemia del coronavirus sul settore. In particolare sui rischi e la carenza di manodopera nelle campagne europee, blocchi e difficoltà lungo la catena di approvvigionamento, crollo della domanda del settore della ristorazione e aumento dei costi sia di produzione che di commercio.
Cala la produzione di mele, ma ne aumenta la domanda
Le previsioni sull'andamento del mercato agricolo europeo di primavera - Short term outlook - della Commissione europea mostrano che la domanda di frutta, soprattutto mele e arance, rimane forte ma mostra anche che potrebbero esserci problemi nella loro fornitura. In particolare, a fronte di un ipotizzabile calo nell'Ue della produzione mele (-10%, 10,8 milioni di tonnellate), la domanda dovrebbe aumentare del 9% rispetto alla media europea. A favorire questa crescita, incide senza dubbio la riduzione delle importazioni di frutti tropicali, a causa delle limitazioni del trasporto aereo di merci causate dalla crisi di Covid-19.
Mele, cala l'export
Durante i sei mesi a cavallo tra 2019 e 2020, le esportazioni dell'Unione europea di mele fresche sono state superiori del 5% rispetto allo stesso periodo del 2018-2019, anno di raccolta record. Ma a causa della stretta ai trasporti dovuti al coronavirus, questo trend non continuerà: si prevede, infatti, che le esportazioni diminuiranno entro la fine della campagna (-34% rispetto alla media degli ultimi cinque anni) anche a causa dell'aumento della domanda in Europa, della produzione inferiore e delle difficoltà dovute al coronavirus a raggiungere alcuni mercati, come ad esempio l'India.
Leggera diminuzione nella produzione di arance
Per quanto riguarda le arance, il coronavirus avrà un impatto limitato sull'offerta dell'Unione europea nella stagione 2019-2020, anche se si prevede che la produzione di arance raggiungerà i 6,2 milioni di tonnellate, ovvero il 5% in meno rispetto ad un anno fa a causa dei rendimenti più bassi. Le ultime settimane hanno comunque visto una domanda crescente a livello globale e in Europa, poiché le arance sono considerate un alimento che fa bene alla salute.
Import ed export extraeuropei si contraggono
Le esportazioni Ue di arance sono diminuite in modo significativo a marzo 2020 (-13% su base annua), soprattutto a causa delle minori esportazioni verso la Cina. Le esportazioni tra ottobre e marzo rimangono però vicine al livello dell'anno precedente, quindi i volumi delle esportazioni potrebbero riprendersi presto.La riduzione dell'offerta dell'Ue, unita alla forte domanda interna e ai possibili problemi logistici, potrebbe tuttavia portare a un calo di circa il 5% delle esportazioni di arance fresche e trasformate (succhi di frutta). Mentre, le importazioni dell'Ue di arance fresche alla fine di marzo 2019-2020 sono circa il 20% inferiori rispetto ad un anno fa.
Numeri al ribasso per lo zucchero
Quest'anno la produzione di zucchero nell'Unione europea è stimata in 17,4 milioni di tonnellate, con un calo dell'1,5% rispetto ad un anno fa. Si prevedono esportazioni di circa 1,1 milioni di tonnellate, con una diminuzione di addirittura il 32%, mentre le importazioni dovrebbero toccare i 2 milioni di tonnellate, leggermente al di sopra rispetto all'anno precedente. Nel complesso, le previsioni del commercio mondiale di zucchero non sono troppo "dolci": a causa del coronavirus, un rallentamento è molto più che probabile.Stesso discorso anche per il consumo di zucchero, visto che il prodotto è rimasto inutilizzato in varie attività di ristorazione a causa della quarantena, nonostante comunque un lieve aumento dello zucchero venduto attraverso i canali al dettaglio.