In ben nove pagine, Coldiretti chiede – tra l’altro - l’emanazione a breve del bando sulla misura 16 per l’innovazione, la revisione profonda dei criteri di selezione delle imprese agricole per le misure a investimento e l’introduzione della misura per il benessere animale.
"Nello spirito di collaborazione sollecitato dal governatore Vincenzo De Luca e dal consigliere delegato Franco Alfieri, abbiamo offerto un contributo operativo e concreto alla Regione per mettere in circolo in maniera efficace ed efficiente la nuova programmazione per lo sviluppo rurale" dice Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vice nazionale, dopo la consegna del documento firmato insieme al direttore regionale Salvatore Loffreda, realizzato dal gruppo di lavoro tecnico dell'organizzazione.
"Abbiamo aperto un confronto con i territori – spiega Masiello – raccogliendo le sollecitazioni di chi è in costante contatto con le imprese. Le modifiche che si propongono riguardano aspetti sostanziali della struttura delle schede e delle tipologie di intervento delle più importanti misure a investimento del Programma. Coldiretti si augura che, a differenza di quanto avvenuto nella fase di elaborazione iniziale, il processo di revisione nasca da un processo di reale condivisione, approfondimento e definizione delle soluzioni da adottare".
"In questo lavoro di messa a punto – aggiunge Loffreda – è necessario includere il lavoro di aggiornamento dei bandi in essere e di programmazione di quelli ancora da emanare. In particolare va data priorità assoluta a quelli riguardanti la realizzazione di azioni trasversali, ossia quelle finalizzate al trasferimento dell'innovazione - la misura 16 - e allo sviluppo della Progettazione integrata aziendale e collettiva. La loro assenza lascia slegate le esigenze da un approccio complessivo, rendendo pertanto insoddisfacenti e sottodimensionate le potenzialità dello stesso Psr".
Tra le principali proposte di Coldiretti Campania c'è l'introduzione della misura 14 "Benessere degli animali", al fine di accompagnare la zootecnia di qualità della regione, che specie in pianura risulta fortemente penalizzata dalla mancanza di premialità.
Coldiretti propone poi di rivedere al ribasso le soglie minime di spesa ammissibile fissate attualmente in termini di produzione standard a 25.000 euro nelle macroaree di pianura A e B e a 15.000 euro nelle macroaree C e D delle aree interne ed in ritardo di sviluppo.
“ll raggiungimento delle soglie minime di spesa ammissibile richieste per accedere al Psr 2014-2020 risulta estremamente problematico – sottolinea il documento di Coldiretti - Si tenga conto che il 41% delle aziende ubicate nelle macroaree A e B non può raggiungere la soglia minima indicata. Per quelle localizzate nelle macroaree C e D la soglia minima fissata non può essere raggiunta dal 46% del totale”.
Inoltre secondo l’organizzazione agricola, il 43% delle aziende delle macroaree A e B in grado di superare l’asticella dei 25mila euro di produzione standard non sono poi in grado di generare un volume di spesa ammissibile “tale da realizzare adeguati miglioramenti strutturali”. Una percentuale che sale al 50% tra le aziende delle macroaree C e D della aree interne ed in ritardo di sviluppo.
Coldiretti contesta la determinazione della spesa ammissibile mediante moltiplicazione della produzione standard, adottata in Italia solo da tre regioni: Campania, Emilia Romagna e Valle d’Aosta, commentando: “Le scelte in base alle quali la Regione Campania ha adottato questo metodo di calcolo non sono note, né sembrano corrispondere alle caratteristiche delle aziende agricole campane sotto il profilo altimetrico, socio-economico e strutturale”.