Presidente è stato eletto Roberto Zanoni direttore generale di EcorNaturasì spa (il leader del mercato italiano: 125 supermercati interamente biologici affiliati, oltre 300 punti vendita aderenti al progetto CuoreBio).
Tre i vicepresidenti: Andrea Bertoldi (direttore generale di Brio spa, società di commercializzazione di ortofrutta di proprietà degli agricoltori biologici e con filiali in Francia e Germania), Massimo Monti (amministratore delegato di Alce Nero & Mielizia, marchio storico di proprietà di oltre mille agricoltori e apicoltori, attiva anche nel settore del commercio equo e solidale) e Dino Poggio (amministratore delegato e direttore generale di Ki Group, fresca vincitrice del premio internazionale Le Fonti 2014 come miglior impresa nel settore della distribuzione dei prodotti biologici).
Nell’attuale momento di difficoltà economica, il biologico italiano esprime dati in assoluta controtendenza: mentre il mercato alimentare nel complesso continua a dar segni di sofferenza (vendite a -1,4% nei primi cinque mesi dell’anno), i consumi di prodotti biologici sono in forte aumento (+17.3% nella grande distribuzione, crescita di oltre il 20% nel canale dei supermercati e negozi specializzati), cresce il numero di agricoltori che scelgono di coltivare senza un grammo di sostanze chimiche di sintesi (+4,9%) e quello delle imprese che ne trasformano i prodotti (+21,4%). Aumentano anche le superfici (+12,8%), che ormai superano il 10% della terra destinata ad agricoltura in Italia, gli occupati sono oltre 200.000 e si continua ad assumere.
“Il compito che ci attende è impegnativo – ha dichiarato il neo-presidente -. Il comparto biologico è chiamato a rispondere con sempre maggior efficienza, qualità e garanzie al 59% degli italiani che, secondo le rilevazioni di Nomisma, nel 2013 ha acquistato i nostri prodotti. Dovrà allargare la platea dei consumatori, ma anche mantenere e rafforzare la sua posizione di leader internazionale. La qualità dei nostri prodotti, le garanzie e l’efficienza delle nostre imprese contribuiscono a rafforzare l’immagine complessiva della produzione italiana nel mondo, con benefiche ricadute sull’intero Sistema Paese”.
E precisa: “Non si tratta solo di economia: la nostra maggior soddisfazione sta nel fare impresa fornendo, contemporaneamente, beni pubblici come la tutela dell’ambiente, il presidio delle campagne, lo sviluppo rurale, opportunità di lavoro 'pulito' e di crescita professionale ai giovani. Alla vigilia di un Expo dedicato al grande tema 'Nutrire il pianeta, Energia per la vita' va preso atto che qualità e sicurezza alimentare non possono certamente essere garantite con diserbanti, insetticidi e anticrittogamici di sintesi, né tantomeno con gli Ogm che, ciclicamente e con instancabile insistenza, qualcuno prova a riproporre. È sempre più indispensabile una produzione agroalimentare davvero sostenibile e responsabile verso le generazioni future”.
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Fonte: Assobio