Le misure in atto sono efficaci nel proteggere l’Ue da due gravi malattie che attaccano le piante di agrumi. E’ questa la conclusione delle valutazioni del rischio effettuate dall’Efsa su Phyllosticta citricarpa, organismo che provoca la “macchia nera”, e su Xanthomonas citri, che causa il cancro degli agrumi. Entrambi i patogeni rappresentano un rischio per l’agrumicoltura europea, in quanto in Europa sono presenti piante ospiti e condizioni ambientali favorevoli. Nessuno dei due è attualmente presente nell’Ue, ma entrambi sono soggetti a misure di controllo che ne prevengono l’ingresso nella regione.

La macchia nera degli agrumi
Nell’ambito della valutazione del rischio per la salute dei vegetali dell’Ue derivante da P. citricarpa, l’Efsa è stata invitata a valutare anche il rischio associato al commercio della limetta di Tahiti (Citrus latifolia). Nel caso in cui i controlli e le restrizioni attuali venissero revocati, gli esperti in salute dei vegetali dell’Efsa concluderebbero che:

• esiste un rischio elevato che P. citricarpa faccia il suo ingresso nell’Ue attraverso l’importazione di piante di agrumi destinate alla messa a dimora e piante di agrumi con foglie. Tale rischio riguarda tutte le specie di agrumi — compresi aranci, mandarini, limoni, pompelmi e limette – in quanto le spore prodotte da questo patogeno fungino sulle foglie possono venire disperse dall’aria;

• vi è il rischio che P. citricarpa faccia il suo ingresso nell’Ue attraverso l’importazione di agrumi senza foglie, perché le spore prodotte sulla scorza del frutto possono essere disperse tramite spruzzi di pioggia. Per valutare tale rischio l’Efsa ha commissionato uno studio su come le spore rinvenute sul frutto vengono disperse da pioggia e vento. Per il frutto delle limette di Tahiti senza foglie questo rischio è ritenuto molto basso in quanto la formazione di tali spore non è mai stata osservata sulla scorza dei frutti di questa specie di agrumi;

• vi è il rischio che, una volta fatto il suo ingresso, P. citricarpa si possa stabilire e diffondere nelle zone agrumicole europee  a rischio; i modelli di simulazione indicano che il patogeno si svilupperebbe nelle zone agrumicole dell’Ue tra la fine dell’estate e l’autunno e, in minor grado, tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate;

• per aumentare la solidità della valutazione, sono necessari più dati e studi sull’epidemiologia e l’impatto di tale patogeno, in particolare in aree ai limiti della distribuzione attuale. 

Qualora la malattia faccia il suo ingresso in un’area precedentemente indenne, sono disponibili un numero limitato di opzioni per ridurne il rischio di insediamento e diffusione. Pertanto il gruppo di esperti scientifici sulla salute dei vegetali giudica tali opzioni di riduzione dei rischi volte a prevenire l’ingresso del patogeno nell’Ue come le più efficaci.

Il gruppo di esperti ritiene che le attuali misure fitosanitarie dell’Ue – se correttamente attuate – siano generalmente efficaci nel ridurre il rischio di introduzione di P. citricarpa nella regione.

Cancro degli agrumi
Ai fini della valutazione del rischio fitosanitario nell’Ue rappresentato da X. citri, l’Efsa ha concluso che:

• esiste un rischio elevato di ingresso tramite l’importazione di vegetali destinati alla messa a dimora e l’importazione di piante ornamentali;

• vi è un basso rischio di ingresso attraverso l’importazione di frutta, a causa della scarsa probabilità di trasferimento dei batteri a un ospite idoneo;

• vi è il rischio che, una volta fatto il suo ingresso, X. campestris si possa stabilire e diffondere nella zona a rischio
tutte le zone agrumicole dell’Ue sono considerate zone a rischio.

Così come per P. citricarpa, il batterio, una volta insediatosi, è difficile da controllare, pertanto le opzioni di riduzione dei rischi per restringere la probabilità di ingresso sono il principale mezzo per perpetuare l’assenza di tale organismo nocivo. Il gruppo di esperti ha concluso che il divieto di importazione dei vegetali ospiti destinati alla messa a dimora è l’opzione più affidabile per ridurre il rischio di ingresso. Raccomanda inoltre opzioni supplementari per ridurre ulteriormente il rischio di ingresso. Il gruppo di esperti ritiene che gli attuali regolamenti Ue siano stati appropriati a prevenire l’introduzione di X. citri nell’Ue.

Ambedue i pareri scientifici tengono conto del notevole numero di commenti ricevuti nel corso delle pubbliche consultazioni condotte durante la loro elaborazione.