Di buona qualità e superiore (tra un più 3 e più 5%) a quella del 2009. Queste le previsioni della Cia-Confederazione italiana agricoltori per l’ormai prossima vendemmia, favorita dalle positive condizioni climatico-ambientali degli ultimi mesi. Resta, però, l’incognita maltempo, mentre i segnali che arrivano dal mercato, che l’Ismea definisce stabile e calmo, sono moderatamente rassicuranti: per i vini bianchi, in modo particolare i frizzanti e gli spumanti, si conferma un trend positivo; per quelli rossi, invece, si evidenziano alcune difficoltà.

Analizzando il dettaglio regionale, si rileva una sostanziale omogeneità all'interno delle diverse macro-aree. Nel Nord si prevede un andamento produttivo simile o leggermente superiore a quello dello scorso anno, mentre per il Centro si annuncia una crescita tendenziale. Per il Sud si dovrebbe avere una tenuta, con flessioni per Sicilia e Sardegna. 

Da rilevare che, come sottolineato dall’Ismea, il settore vitivinicolo ha registrato un ritorno alla “normalità” dopo gli “anticipi” di vendemmia avuti nel 2009. Fattori determinanti sono stati il freddo che ha caratterizzato l’inverno e la piovosità che si è protratta per tutta la primavera. E questo ha provocato un rallentamento dello sviluppo delle piante e, quindi, uno slittamento della raccolta. 

Dopo aver evidenziato che quest’anno sugli esiti della campagna inciderà anche “la vendemmia verde” (la completa distruzione o eliminazione dei grappoli non ancora giunti a maturazione, in modo da ridurre a zero la resa dell’intera unità vitata), attivata per la prima volta, la Cia, come sostenuto anche dal Gie-Gruppo di interesse economico del settore, ribadisce la necessità di migliorare la capacità di spesa, che nel corso dell’ultimo anno ha visto comportamenti discontinui. Atteggiamenti che in alcuni ambiti territoriali hanno causato una riduzione di investimento e conseguente perdita di competitività per le imprese. 

"La riforma del settore promossa in ambito Ue - rimarca la Cia - presenta luci ed ombre. Queste ultime in particolare si annidano in un peso burocratico rilevante per il settore, nonché nelle difficoltà di accesso al credito, accentuatesi soprattutto a causa della crisi economica".