Le Associazioni agricole italiane tengono continuamente monitorati i consumi e le abitudini degli italiani a tavola per cercare di essere sempre attivi, attenti e accurati nelle strategie di promozione dell'ambito agroalimentare.
Così la Coldiretti osserva come oltre 3,7 milioni di italiani pranzano fuori per ragioni di studio e di lavoro almeno cinque volte alla settimana; il dato emerge da un'analisi condotta sulla base dei dati Ismea Ac Nielsen relativi ai consumi extradomestici nel secondo semestre del 2007 su un campione rappresentativo di 49,7 milioni di italiani con età superiore ai 14 anni.
'Si tratta', sottolinea la Coldiretti, 'di un fenomeno in forte crescita legato al cambiamento degli stili di vita che coinvolge in realtà complessivamente ben 21 milioni di persone, il 42% della popolazione adulta, che hanno dichiarato di aver consumato almeno una volta un pranzo funzionale fuori casa, dove per pranzo funzionale si intende un'occasione di consumo legata ad impegni quotidiani di studio o di lavoro'.
Secondo l'indagine, il luogo più gettonato con il 31% delle preferenze è il bar che è frequentato soprattutto da donne tra i 25 ed i 34 anni, laureate che svolgono un'attività di lavoro dipendente, mentre al ristorante si recano sopratutto gli uomini di età superiore ai 55 anni e con un livello basso di istruzione. I giovani dai 14 ai 17 anni prediligono invece fast food, le mense ed i distributori automatici.Il prodotto più consumato è nettamente il panino (35%), seguito dal pasto completo e dalla pizza. Il pasto completo è preferito essenzialmente dagli uomini di età superiore ai 65 anni, mentre a scegliere il panino/tramezzino sono soprattutto le ragazze tra i 18 e i 24 anni che al crescere dell'età preferiscono insalate miste o insalatone greche oppure si limitano ad ordinare un primo.
'La spesa media è stata di 9,42 euro, con valori più elevati nelle regioni meridionali dove si spendono mediamente 10,39 euro e più convenienti con 8,92 euro nel nord  ovest dove', conclude la Coldiretti, 'è più frequente il ricorso al consumo di pietanze uniche (primi piatti o insalate) al bar'.
Il consumo di insalate pronte è in realtà di tendenza in espansione con il crescere dell'interesse per uno stile di vita attento a risparmiare tempo a favore del lavoro o dello svago, senza rinunciare però al consumo di prodotti freschi, indispensabili per la buona alimentazione e la salute. L'esigenza di mantenere la linea spinge verso l'acquisto di insalate semplici o miste, carote o pomodori pronti che trovano spazio nel carrello della spesa di quasi un italiano su due.
'La cosiddetta 'quarta gamma' è', sostiene la Coldiretti, 'uno dei comparti più dinamici dell'agroalimentare tradizionale e oggi rappresenta il 7,9% del valore di mercato degli ortaggi freschi acquistati dalle famiglie. Nel 2007 le vendite', conclude la Coldiretti, 'hanno raggiunto oltre 40 milioni di chili per una spesa di 350 milioni di euro per soli acquisti familiari e sono stati anche per questo inseriti recentemente nel paniere Istat sull'andamento dei prezzi'.