Nel primo pomeriggio di ieri, 6 aprile 2022, è giunto il via libera definitivo dell'aula della Camera dei Deputati al Decreto Legge che contiene misure urgenti per arrestare la diffusione della peste suina africana. Il testo è stato approvato con 316 voti a favore, due contrari e 43 astenuti. Il gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia si è astenuto.

 

Il Decreto Legge ora convertito prevede l'adozione di piani regionali relativi a interventi urgenti per la gestione, il controllo e l'eradicazione della Psa, peste suina africana, nei suini da allevamento e nei cinghiali.
Il provvedimento nelle more della conversione in legge del Decreto apporta alcune integrazioni con le modifiche inserite dal Senato della Repubblica. Intanto i piani regionali riguarderanno anche le "aree protette", dove dovrà essere effettuata la ricognizione della consistenza della specie cinghiale "all'interno del territorio di competenza suddivisa per provincia".


I piani regionali - sempre secondo gli emendamenti passati al Senato, dovranno essere redatti a norma del Regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016 e dei regolamenti delegati (UE) 2020/687 della Commissione, del 17 dicembre 2019 e (UE) 2020/689 della Commissione, del 17 dicembre 2019. Palazzo Madama aveva infine inserito anche - tra le norme cui attenersi nella redazione dei piani regionali - le "indicazioni dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) del 25 gennaio 2022" pubblicate su sito web ufficiale dell'Istituto.

 

Inoltre tra gli emendamenti è stato previsto che "Le regioni e le province autonome che alla data di entrata in vigore del presente Decreto già dispongono di un piano, ritenuto in linea con le disposizioni del Decreto stesso, inviano tale piano per una valutazione all'Ispra e al Centro di Referenza Nazionale per la Peste Suina, e lo adattano tenendo conto delle eventuali osservazioni".

 

I piani regionali, che vista l'urgenza non saranno soggetti a valutazione di impatto ambientale strategica, prevederanno che nelle "aree di circolazione virale attiva, al fine di prevenire e ridurre la mobilità della specie cinghiale, è vietato il prelievo in ogni forma collettiva in attività di caccia". Diversamente, il prelievo è consentito altrove. Al punto che anche "gli animali abbattuti durante l'attività di controllo e destinati al consumo alimentare sono sottoposti alle attività di ispezione e controllo igienico sanitario secondo quanto previsto dalle disposizioni regionali in materia". È previsto l'abbattimento per tutti gli animali coinvolti in incidenti stradali, da sottoporre ai controlli sanitari da parte degli Istituti zooprofilattici sperimentali competenti per territorio, per accertare sia la presenza di Psa che eventualmente di Trichinella spp.

 

Gli allevamenti di suini dovranno uniformarsi ai piani delle regioni, ma occorrerà attendere le norme attuative. Infatti, sarà un Decreto del ministro della Salute, di concerto con i ministri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e della Transizione Ecologica, previo parere della Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome, a stabilire i parametri tecnici di biosicurezza per gli allevamenti suinicoli, articolati per tipologia produttiva e modalità di allevamento. Il Decreto stabilirà pure termini e condizioni per apportare modifiche agli allevamenti in deroga ai regolamenti edilizi comunali vigenti.


Il testo approvato in via definitiva conferma che le recinzioni necessarie ad assicurare il confinamento dei suini allevati nel rispetto delle pertinenti norme di biosicurezza sono realizzate anche in deroga alle disposizioni dei regolamenti edilizi.

 

Confermata l'istituzione del commissario straordinario con compiti di coordinamento e monitoraggio delle azioni e delle misure poste in essere per prevenire contenere ed eradicare la Psa, nominato dal presidente del Consiglio su proposta del ministro della Salute, di concerto con i ministri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e per gli Affari Regionali e le Autonomie. La nomina del commissario potrà essere prorogata.

 

Il commissario straordinario dovrà coordinare i servizi veterinari delle aziende sanitarie locali competenti per territorio, le strutture sanitarie pubbliche e le strutture amministrative e tecniche regionali; verificare la regolarità dell'abbattimento e della distruzione degli animali infetti e dello smaltimento delle carcasse di suini nonché le procedure di disinfezione svolte sotto il controllo della Asl competente.

 

Recinzioni mediante costituzione di servitù di uso pubblico

Nel corso dell'esame al Senato era stata aggiunta la realizzazione di recinzioni o altre strutture temporanee ed amovibili per il contenimento dei cinghiali selvatici nella zona infetta corrispondente alla zona soggetta a restrizioni individuata dall'allegato I al Regolamento di esecuzione (UE) 2021/605 della Commissione, del 7 aprile 2021.

 

La costruzione di tali recinzioni, d'iniziativa delle regioni e del commissario straordinario, finanziate con uno stanziamento di 10 milioni di euro, potranno avvenire con un'ampia deroga alla normativa edilizia ed ambientale, fatto salvo il parere delle soprintendenze ai beni ambientali per l'impatto sul paesaggio, parere che si intende acquisito favorevolmente con il silenzio assenso entro venti giorni. Toccherà al commissario straordinario indire le gare e costituire, in caso di terreni di privati, le servitù di uso pubblico, mediante l'emanazione di provvedimenti di occupazione dei suoli per motivi di pubblica utilità.