L'inverno concede una tregua al nord Italia, tregua che proseguirà anche nei prossimi due giorni, quando le piogge insisteranno più che altro al Sud e sul medio versante adriatico: ci attendono quindi un giovedì e un venerdì con piogge sparse su Abruzzo, Molise e regioni meridionali, mentre nel resto d’Italia le nuvole non renderanno necessario l’ombrello e lasceranno anche un po’ di spazio al sole. Arriverà anche nuova neve, che però questa volta risparmierà le Alpi e imbiancherà le montagne del Centro-Sud, dove però si spingerà anche al di sotto dei 1000 metri: le temperature infatti nei prossimi giorni caleranno ulteriormente in tutta Italia.
 

Il punto della situazione

Il 2017, un altro anno di caldo record: come ci conferma il colonnello Mario Giuliacci, il 2017 entrerà nella graduatoria delle annate più calde dell’era moderna: “I dati raccolti e analizzati dagli esperti della Nasa mostrano come anche quest’anno a livello planetario le temperature medie abbiano registrato valori decisamente più alti della norma. In particolare è molto probabile che, finito l’anno e rivisti tutti i calcoli, il 2017 si posizioni al terzo posto tra le annate più calde dal 1880 in poi, superato solo dal 2016 e dal 2015”.
L’aumento delle temperature medie planetarie va a favorire un numero sempre maggiore di eventi meteo-climatici estremi, come ad esempio i furiosi incendi che da mesi divampano in California e l’eccezionale stagione degli uragani che ha prodotto danni record negli Stati Uniti e Caraibi, senza dimenticare i tanti nubifragi e la siccità che hanno colpito l’Italia nell’ultimo periodo.
“In un pianeta più caldo - conclude infatti Giuliacci - c’è una maggiore energia in atmosfera a disposizione, e quindi i fenomeni atmosferici con maggior facilità si trasformano in eventi meteo-climatici violenti. Proprio per questo in Italia le piogge stanno diventando più irregolari rispetto un tempo, a lunghi periodi asciutti seguono con facilità fasi molto piovose, in cui le precipitazioni cadono con violenza e distruzione".
 

Analisi

Il vortice polare (Vp) è in forte crisi: questo si traduce in maggiori possibilità di elevazioni subtropicali fin verso il ciclo polare artico, incursioni che destabilizzerebbero e taglierebbero in due la depressione polare troposferica. Tale manovra, definita tecnicamente “split”, potrebbe favorire la discesa verso aree temperate di masse di aria gelide e quindi anche sul Mediterraneo.
 

Conseguenze

Stando alle attuali elaborazioni modellistiche, i due lobi del Vp scenderebbero presumibilmente da un lato verso l'America settentrionale, portando nuove irruzioni fredde sul Canada e sugli Usa, mentre dall’altro sull'Asia, ove verrebbe colpita la Siberia, la Mongolia, il Kazakistan, la Cina, le due Coree ed il Giappone settentrionale.
Senza dubbio una manna dal cielo per la Corea del Sud, che a breve ospiterà le olimpiadi invernali, fin ora alle prese anch’essa con un clima insolitamente mite.
L'Europa rimarrà al momento fuori dai giochi, anche se aria più fredda di quella attualmente in presente in loco riporterà condizioni più consone al periodo invernale.
 

Evoluzione per l’Italia

La nostra Penisola lotta da diversi giorni ormai con un flusso decisamente mite di origine sud-occidentale, che ha portato abbondanti, ma preziose, nevicate sulle Alpi e condizioni meteo molto umide, miti ed a tratti piovose sul resto del paese.
Gli aggiornamenti dei modelli previsionali lasciano però intravedere fresche novità, perché già nei prossimi giorni aria più fredda - nulla di eccezionale - giungerà dai quadranti nord occidentali, riportando un contesto termico entro le medie del periodo.
Correnti che sfrutteranno la costante presenza dell'anticiclone delle Azzorre a ridosso della penisola iberica. In tal modo le perturbazioni avranno la possibilità di inserirsi sul Mediterraneo centrale, evolvendo successivamente verso sudest, riportando abbondanti precipitazioni nevose sugli Appennini e piogge su molte regioni italiane.
Dinamiche tutto sommato normali ed entro i ranghi stagionali, che potrebbero accompagnarci verso la fine del mese di gennaio.
 

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Tendenze lungo termine

Come ricordato le manovre su scala emisferica sono interessanti: si attiverà difatti un sensibile raffreddamento dell’Europa orientale e della Russia, trampolino di lancio per l'arrivo del gran freddo anche nel centro sud del continente.
Dopo una pausa fisiologica, l’inverno è quindi pronto a ripartire. Sarà una ripartenza dinamica, sulla falsariga dell’andamento del mese di novembre e primi giorni di dicembre.

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