Gli ultimi trenta giorni si sono rivelati eccezionalmente asciutti e insolitamente miti, con pochissime piogge e temperature spesso al di sopra delle medie stagionali.
Poche novità nel breve termine: ottobre si chiuderà all’asciutto e con valori termici che, tra alti bassi, oscilleranno attorno alle medie stagionali. Un sensibile cambiamento giungerà però nella prima settimana di novembre, quando l’autunno inizierà a fare sul serio con un paio di perturbazioni che attraverseranno la Penisola, accompagnate da una sostenuta ventilazione fredda. 
Il sole, le temperature insolitamente tiepide e lo smog abbandoneranno il territorio lasciando maggiore spazio all’autunno: cieli grigi, fresco e precipitazioni. Ma quanto durerà la fase piovosa e fredda?
 

Il punto della situazione

L’alta pressione, come previsto anche nell’appuntamento della settimana scorsa, ha nuovamente preso il comando dell'Italia portando un rapido aumento delle temperature. Il caldo si farà sentire al Centro-Nord in particolare durante le ore centrali del giorno e, in sinergia con la prolungata siccità, andrà a favorire gli incendi come già successo in Val di Susa tra Piemonte e Lombardia.
I valori massimi più alti sono stati misurati nelle ultime ore in Sardegna e sulle regioni centrali tirreniche, con temperature fino a 28 gradi sulla parte meridionale dell'isola. Temperature comprese invece tra i 23 ed i 25 gradi sono state misurate in alcune località tra Toscana, Lazio e Campania.
Il caldo anomalo proseguirà ancora sino al weekend, raggiungendo parzialmente anche le regioni meridionali e le adriatiche.
 

Analisi

Dall’analisi modellistica previsionale delle ultime emissioni dei centri di calcolo sembrano intravedersi novità interessanti. La monotonia dell’ultimo mese, attivata dall’estrema invadenza dall'alta pressione e dalle alte temperature, andrà a capitolare sotto un’irruzione artica che aprirà la strada a diverse perturbazioni.
L'Europa si ritroverà difatti sottoposta a manovre invernali importanti, che attiveranno una serie di irruzioni fredde.
Riusciranno a sfondare anche in Italia? Una stagione transitoria come l’attuale pone naturalmente di fronte a dei rischi legati alle possibili anomalie meteo climatiche, sia verso il caldo sia verso il freddo.
Orbene, dopo una cospicua parentesi calda, tra gli eventuali rischi sorge il freddo precoce e l’assetto barico che va configurandosi potrà rispecchiare appieno tale possibilità, ovvero passare repentinamente dalla tarda estate all'inverno.
Il gelo arriverà dapprima su vari Stati europei, non escludendo anche un coinvolgimento dell'Italia.
 

Evoluzione nel lungo termine

Visto l’arco temporale è al momento azzardato fare una previsione precisa oltre il 31 ottobre. L’alta pressione, ora ubicata nel cuore del Mediterraneo e su parte dell’Europa, evolverà verso i settori nord occidentali dell’Atlantico, liberando dalla sua ala protettrice l’Italia.
Infatti il blocco anticiclonico semi-permanente favorirà una serie di irruzioni artiche verso l'Europa centro-meridionale con scivolamento gelido artico nel cuore del continente.
Resta da valutare se il vasto campo anticiclonico riuscirà a garantire ancora protezione sui settori più meridionali, in modo da dirottare gran parte del freddo verso le aree balcaniche.
Piccole deviazioni potrebbero però far sì che, a partire dalle prossime festività, aria via via più fredda vada a penetrare sulle nostre regioni.
La basi per un primo assaggio invernale ci sono tutte. Naturalmente non sono attese nevicate a bassa quota o in pianura, ma un po' di "solito" maltempo.
 

Dal caldo africano al freddo artico

Come già ricordato, in queste ore l’ulteriore consolidamento del promontorio caldo subtropicale attiverà l'ennesima impennata termica, ma già a fine mese e poi probabilmente in modo ancora più incisivo nei primi giorni di novembre, le temperature scenderanno bruscamente.
Dal 28 ottobre al 5 novembre i valori in libera atmosfera (alla quota nominale di 850 hpa, 1500 metri circa) scenderanno indicativamente dai 10 ai 15 gradi.

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