All’incontro erano presenti 60 partecipanti in qualità di tecnici e imprenditori delle più importanti aziende di actinidia della provincia.
La scelta di tenere l'incontro a Latina appare strategica, dal momento che il Lazio con i suoi oltre 7.000 ha rappresenta la prima Regione italiana in termini di superficie dove si coltiva kiwi.
Sei le altre località in cui si sono svolti i forum. Le altre due tappe italiane si sono fermate a Bari, in Puglia, e a Comiso, in Sicilia. In Turchia sono state invece le città di Smirne e Adana ad ospitare l’evento, mentre il Sud America è stato coinvolto nelle nazioni del Cile e del Brasile, rispettivamente nelle città di Santiago e di Sao Joaquim.
A coordinare i lavori di Latina Stefano Fontana di Valagro, il quale, tracciando il filo conduttore tra i diversi interventi, ha sottolineato la peculiarità della tecnologia GeaPower dalla quale prendono origine tutte le soluzioni proposte da Valagro.
I lavori del Forum hanno visto la presenza di Ottavio Cacioppo, direttore responsabile della rivista "Kiwi Informa", e Flavio Roberto De Salvador, ricercatore presso l’Istituto di frutticoltura di Roma e professore presso l'Università di Viterbo. Il primo ha ripreso i temi dell’importanza delle ore di freddo per la coltura del kiwi nel territorio laziale, mentre il secondo ha trattato il tema della dormienza delle colture arboree con particolare riguardo all’actinidia.
Nel suo intervento, De Salvador ha illustrato il meccanismo della dormienza negli alberi da frutto e la necessità che hanno le specie coltivate nella nostra penisola di soddisfare il "fabbisogno in freddo" ai fini di un regolare e omogeneo germogliamento e fioritura.
Infatti, con il "riscaldamento globale" in molti areali di coltivazione italiani, compresa la provincia di Latina, le piante da frutto, inclusa l'actinidia e soprattutto le cultivar a pasta verde, non riescono più ad accumulare, durante il periodo invernale, le ore di freddo necessarie per iniziare una normale ripresa vegetativa.
Ciò comporta la conseguente mancata apertura delle gemme, la riduzione di produzione di polline ed una fioritura ritardata e scarsa, tutti fattori che inducono una produzione ridotta e di scarsa qualità. Il ricorso agli interruttori di dormienza consente di superare tali problemi e rappresenta, quindi, uno strumento fondamentale per assicurare una regolare produzione negli alberi da frutto.
Nella relazione dal titolo "La nuova tecnica di sequenziamento utilizzata da Valagro per lo studio della dormienza: “Next Generation Sequencing”", Giovanni Povero, fisiologo vegetale del dipartimento R&D di Valagro, ha invece sottolineato i vantaggi dell’analisi di espressione genica attraverso la NGS, acronimo di Next Generation Sequencing, riportata nella immagine che segue.
La NGS è una nuova tecnica atta a individuare nelle piante geni ritenuti rilevanti
Giovanni Povero ha inoltre sottolineato come l’esclusivo approccio genomico dal quale prende origine la soluzione Erger sia in grado di fornirci le informazioni sui geni coinvolti nella dormienza e nell’accelerazione e sincronizzazione della rottura delle gemme e nella riduzione del numero di gemme cieche. La tecnologia NGS, invece, ci permette di indagare direttamente sulla coltura, in campo, quali siano i geni modulati esclusivamente da Erger in modo da ottimizzare il timing di applicazione.
La soluzione di Valagro
Giovanni Marrollo, product manager di Valagro, ha infine sviluppato la relazione dal titolo "Germogliamento anticipato ed uniforme", analizzando nel dettaglio gli ingredienti attivi di Erger e le funzioni del prodotto sul germogliamento.Dopo l'approfondita descrizione delle caratteristiche della soluzione Erger, l'attenzione è stata quindi focalizzata soprattutto sulle esperienze di campo sulla coltura dell’actinidia nella provincia di Latina.
Daniele Pezzolato, Coordinatore agronomico R&D di Valagro, ha infatti illustrato i risultati degli ultimi tre anni in cui sono stati testati diversi dosaggi ed epoche di applicazione del prodotto in alcune aziende segnalate da Apofruit.
Dal punto di vista tecnico, Erger va applicato a 6 L/hl, circa 50 giorni prima della rottura delle gemme, con un margine temporale di più o meno cinque giorni. In genere tale momento cade quando il 5% delle gemme sono schiuse.
A Erger è bene associare inoltre anche 9 L/Hl di Activ Erger. La miscela così ottenuta va irrorata in ragione di 400-600 litri per ettaro, in funzione dell’apparecchiatura utilizzata e della dimensione delle piante.
Nei tre anni di prova le medie di ore di freddo accumulate sono state 1.150, 680 e 936, rispettivamente per le stagioni 2012-2013, 2013-2014 e 2014-2015 (Dati: Servizio Intregrato Agrometereologico della Regione Lazio). In nessuno dei tre anni sono stati riscontrati sintomi di fitotossicità o comportamenti anomali della vegetazione.
L’osservazione sui frutti ha evidenziato un incremento del peso e una tendenza ad allungare i frutti (indice forma) da parte di Erger in tutte le quattro varietà testate: Hayward, Green Light, Jintao e Soreli
Nella varietà Jintao la miscela summenzionata ha fornito incrementi del peso dei frutti pari al 23,3%, rispetto alla linea standard che si è fermata al 15,4%. Analoghe differenze anche sulla varietà Hayward, con la proposta di Valagro che ha fornito incrementi di peso intorno al 15,1% contro il 5,6% di altri prodotti sul mercato.
Anche sulla fioritura i benefici sono stati tangibili. Su Green Light la percentuale di fiori aperti ha toccato il 90%, contro il 69,4% della linea competitore e il 41,9% del non trattato. Su varietà Soreli le percentuali si sono invece rispettivamente attestate sui valori di 77,4, 42 e 9,5%.
Gli effetti in campo dei trattamenti con la Linea Valagro
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Fonte: Valagro